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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Dicembre 2006
 
   
  1.100 MILIONI DI EURO PER LA COMPETITIVITÀ DELLA TOSCANA" SONO I FONDI EUROPEI DESTINATI AL TERRITORIO TRA IL 2007 E IL 2013

 
   
  Firenze, 5 dicembre 2006 - "La Toscana tra il 2007 e il 2013 avrà a disposizione un miliardo e cento milioni di euro per sostenere la competitività e lo sviluppo economico di qualità del territorio". Lo ha annunciato Ambrogio Brenna, assessore regionale alle attività produttive e all´innovazione, durante il Festival della Creatività svoltosi a Firenze. "Si tratta delle risorse destinate dal Fondo Europeo Sviluppo Regionale (Fesr) alla nostra regione, ha continuato Brenna. Le impiegheremo, grazie ad un lavoro serrato di confronto e concertazione con le parti economiche, per aggredire i fattori di freno della competitività del sistema economico e territoriale toscano. Puntiamo soprattutto a sostenere investimenti nel campo dell´innovazione e dell´economia della conoscenza, nel settore ambientale e nella prevenzione dei rischi ma anche per i servizi di trasporto e per le telecomunicazioni di interesse economico generale". In questo modo la Regione Toscana contribuisce concretamente agli obiettivi europei ratificati a Lisbona e Goteborg. "Vogliamo spendere queste preziose risorse al meglio e per farlo faremo leva su alcuni punti di forza estremamente importanti per lo sviluppo della coesione sociale e del benessere economico, ma non solo, del nostro territorio, ha aggiunto Brenna. Tra gli aspetti che possono contribuire in maniera significativa allo sviluppo competitivo toscano vanno infatti considerati - accanto all´esistenza di risorse naturali e culturali di eccellenza - il trend di espansione dei traffici portuali ed aeroportuali; la presenza di poli di eccellenza attivi nei diversi settori della produzione e della ricerca, fino ad arrivare alla qualità e alla coesione del sistema istituzionale regionale e la vitalità e l´impegno del più ampio partenariato economico e sociale locale". Le misure previste dal Fesr avranno il merito di colpire quei fattori che oggi rallentano lo sviluppo economico del territorio, a partire dalle specializzazioni produttive regionali, fortemente soggette alla concorrenza straniera dei nuovi paesi che si sono affacciati sulla scena dei mercati mondiali ma anche il ritardo nei processi di innovazione nel sistema produttivo. Oggi infatti il livello di investimenti in ricerca e innovazione è ancora troppo basso e ciò che viene scoperto o inventato fatica ad essere trasferito al sistema delle imprese, nonostante livelli di spesa pubblica in ricerca a livello regionale piuttosto elevati e la presenza di poli universitari con ambiti di eccellenza di profilo internazionale. . .  
   
 

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