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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Dicembre 2006
 
   
  INFORMAZIONE IMMOBILIARE E CONCORRENZA GLI OPERATORI PRIVATI IN ALLARME CHIEDONO IL RISPETTO DELLE REGOLE ESPOSTO AL MINISTRO BONINO

 
   
   Milano 4 dicembre 2006 – Acif, l’Associazione aderente a Federcomin-confindustria che raccoglie i principali operatori dell’informazione immobiliare, ha presentato un esposto al Ministro per le Politiche Comunitarie Emma Bonino, in merito al rispetto delle regole Ue della concorrenza. L’iniziativa punta a sensibilizzare le Istituzioni sull’ingresso – ritenuto non conforme all’ordinamento europeo e lesivo dell’esercizio d’impresa - dell’Operatore Pubblico (Agenzia del Territorio, in capo al Ministero dell’Economia e delle Finanze) nel mercato dei servizi a valore aggiunto di “informazione ipocatastale”. I servizi in questione consistono nella raccolta, aggregazione ed elaborazione dei dati sugli immobili reperibili presso le diverse fonti (catasto, conservatorie, tribunali, ecc. ). Permettono di conoscere tutto quanto importa di un immobile (caratteristiche, proprietà, passaggi, vincoli, ipoteche volontarie e giudiziarie, e così via), e nella loro più recente pratica, quella del “monitoraggio immobiliare”, permettono di verificare le reali consistenze patrimoniali delle persone fisiche e giuridiche che offrono garanzie di credito a banche e società finanziarie. Nell’esposto presentato al Ministro Bonino Acif evidenzia come: il progressivo aggravio degli oneri imposti agli operatori privati ai fini dell’acquisizione dei dati presso l’Agenzia del Territorio coincida con l’ingresso della stessa Agenzia nel mercato dei servizi immobiliari, e in particolare di quelli di monitoraggio, già da tempo erogati dagli operatori privati; ciò stia avvenendo senza rispetto delle norme comunitarie (oltre che dei pronunciamenti contrari di numerosi Tribunali e del Garante del Mercato e della Concorrenza ) sia opportuno richiamare il Legislatore e l’Amministrazione al fatto che il Soggetto di Servizio Pubblico dovrebbe operare sul mercato solo indirettamente, tramite società separate; e che anche in tal caso lo stesso soggetto pubblico dovrebbe dare accesso a tutte le imprese (sia alla società separata da esso costituita, sia a tutte le altre) a quanto serve per operare “a condizioni equivalenti” (tempi di erogazione, contenuti delle informazioni, entità dei corrispettivi richiesti); e che comunque i corrispettivi devono risultare equi, non predatori e rispettosi dei criteri della Direttiva 2003/98/Ce. Il mercato nazionale dei servizi informativi immobiliari ammonta a circa 100 milioni di Euro, la gran parte dei quali ascrivibili ai servizi a valore aggiunto. Nel settore operano circa 200 aziende specializzate, che occupano all’incirca 1500 addetti . .  
   
 

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