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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Dicembre 2006
 
   
  "PRIVATE EQUITY IN CINA": FENOMENO RECENTE, MA IN CRESCITA COSTANTE UN CONVEGNO ORGANIZZATO DA DELOITTE ED AIFI - ASSOCIAZIONE ITALIANA DEL PRIVATE EQUITY E VENTURE CAPITAL - FA IL PUNTO SULLE PROSPETTIVE DI UN SETTORE CHE ATTIRA SEMPRE PIÙ INVESTIMENTI, SOPRATTUTTO DALL´ESTERO

 
   
   Milano, 5 dicembre 2006 — Il Private Equity in Cina è un fenomeno relativamente recente, ma i tassi costanti di crescita che lo caratterizzano ne fanno immaginare uno sviluppo ben più ampio e importante negli anni a venire. E´ questa, in sintesi, la tesi conclusiva del convegno "Private Equity in Cina", che si è tenuto ieri a Milano e che è stato organizzato da Deloitte in collaborazione con Aifi - Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital. A dibattere sul tema, insieme all´Amministratore Delegato di Deloitte Fas - Financial Advisory Services, James Noble, al Consigliere Aifi Simone Cimino, al Responsabile dell´Italian Desk di Deloitte in Cina Nicola Serra e a Tamara Laudisio, Partner di Deloitte Fas, anche molti rappresentanti dei maggiori fondi di Private Equity cinesi, tra cui 3i, Interasia e Cmia, che hanno presentato e messo a confronto le proprie esperienze e strategie, in alcuni casi anche diverse tra loro. Al centro del dibattito lo sviluppo del Private Equity in Cina, un business nato nei primi anni Ottanta, che ultimamente sta crescendo a ritmi decisamente elevati. Basti pensare che nei soli primi nove mesi del 2006 gli investimenti totali di Private Equity in Cina sono stati pari a quasi sei miliardi di dollari, di cui oltre la metà realizzata attraverso operazioni nei settori cosiddetti "tradizionali", tra i quali spiccano in particolare real estate e i servizi finanziari. Per quanto riguarda il venture capital in senso stretto è ancora il settore It a fare la parte del leone, con oltre il 60% degli investimenti totali. Alla base di questo forte sviluppo, due fattori trainanti: il fatto che il grande boom economico cinese si stia progressivamente spostando verso aziende private locali che stanno crescendo e che hanno bisogno di un adeguato supporto per continuare a farlo, e il fatto che la debolezza dei mercati finanziari in Cina abbia fatto sì che queste aziende scelgano di rivolgersi agli operatori di private equity per essere sostenute nei propri percorsi di crescita. Ed è un trend di crescita, questo del Private Equity con gli occhi a mandorla, che non sembra aver nessuna intenzione di rallentare, anzi: nel solo terzo trimestre 2006 gli investimenti hanno toccato quota 2,5 miliardi di dollari (quasi la metà del totale dei primi nove mesi dell´anno), con 32 operazioni concluse e dieci nuovi fondi di Private Equity che sono partiti. Un futuro roseo già "fiutato" oltre confine: non a caso tutti i maggiori operatori internazionali di Private Equity si stanno già posizionando in loco aprendo uffici in Cina, in modo da poter cogliere e seguire direttamente tutte le nuove opportunità che si stanno sviluppando. Anche qui, i numeri la dicono lunga sulle potenzialità del Private Equity in Cina: nel corso del terzo trimestre dell´anno la raccolta dei fondi operanti in questo settore è stata pari a oltre cinque miliardi di dollari, pronti ad essere investiti sul mercato Per quanto riguarda le diverse tipologie d´investimento, i dati mostrano come ad oggi a fare la parte del leone siano ancora le operazioni di Start Up e di Expansion (investimenti in capitale per lo sviluppo dell´impresa), anche se in termini di volumi stanno crescendo notevolmente anche quelle di Buy Out (acquisto dell´impresa da parte del management affiancato dal private equiter) e di pre-Ipo (investimento nell´impresa con l´obiettivo di supportarne la crescita fino alla quotazione in Borsa). E se da una parte molti osservatori rimangono dubbiosi sulle possibilità di elevati ritorni in un mercato così complesso come quello del Private Equity cinese e sulla capacità di realizzi in tempi brevi, dall´altra non si può negare l´esistenza di numerosi operatori che possono già vantare un significativo track record di successi conclusi sia attraverso operazioni di quotazione (avvenute principalmente al Nasdaq e alla Borsa di Hong Kong) sia, anche se in misura minore, attraverso trade sales (cessione della partecipazione ad altre imprese). .  
   
 

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