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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Dicembre 2006
 
   
  "I NUMERI DELL´EMILIA-ROMAGNA": UNA REGIONE CHE "RINGIOVANISCE", CON TASSI DI OCCUPAZIONE OLTRE LA MEDIA EUROPEA. DELBONO: "UNA VERA E PROPRIA ´PRIMAVERA DEMOGRAFICA´". ELEMENTO TRAINANTE PER L´ECONOMIA REGIONALE E´ L´EXPORT, CRESCIUTO DEL 7,7%.

 
   
  Bologna, 5 dicembre 2006 - Quanti sono i residenti in tutta la regione. Quanti i comuni, e qual è la superficie comunale media. Il numero degli stranieri, e la loro incidenza sulla popolazione residente. A quanto ammonta il parco veicolare, provincia per provincia. Ancora, il numero degli studenti emiliano-romagnoli, e il tasso di scolarizzazione nelle scuole superiori; la situazione economica delle famiglie, i numeri relativi alle imprese e alle esportazioni. Per la prima volta, una selezione dei numeri dell´Emilia-romagna - dal territorio all´ambiente, dalla demografia alla società, dalle politiche sociali all´economia, alla pubblica amministrazione - viene raccolta e stampata in un´unica pubblicazione. S´intitola "I numeri dell´Emilia-romagna", è stata realizzata dall´ufficio di Statistica della Regione nell´ambito della collana "Quaderni di statistica" ed edita (in tutto, un migliaio di copie) da Clueb. Due gli obiettivi: divulgare uno strumento utile per la ricerca e l´utilizzo dei dati e, al tempo stesso, accompagnare l´aggiornamento del Documento di politica economico-finanziaria della Regione. In tutto cento pagine, divise per argomento e contrassegnate da un colore diverso; tabelle, grafici e mappe (fonti: Istat, Inail, ministero della Pubblica Istruzione, Unioncamere, Arpa, Regione Emilia-romagna) sono accompagnati da brevi note esplicative. "In base ai dati, è appropriato parlare di una vera e propria ´primavera demografica´ per l´Emilia-romagna, legata soprattutto alla forte presenza di immigrati" ha ricordato stamani, durante la presentazione del volume, il vicepresidente della Regione e assessore alle Finanze Flavio Delbono. Dal dato demografico a quello economico: in Emilia-romagna "c´è un´impresa ogni quattro famiglie, e la nostra manovra di bilancio va in questa direzione, senza creare contrapposizioni - ha concluso Delbono - : da una parte potenziamo il sostegno alla parte più vulnerabile del welfare familiare, e cioè la non autosufficienza; dall´altro continuiamo a considerare priorità per la crescita economica l´innovazione, la ricerca e lo sviluppo". Qualche dato: al 31 dicembre 2005, la popolazione emiliano-romagnola risultava composta da 4. 187. 544 residenti, con un incremento di 36mila unità rispetto al 2004 (fonte Rer, Rilevazione della popolazione residente, 1996-2005); nell´ultimo decennio è cresciuta di 250mila unità. In prospettiva futura, nel 2022 gli emiliano-romagnoli residenti potrebbero raggiungere quota 4,7 milioni; una previsione, questa, che si colloca tra due scenari estremi: uno "alto", in cui si prolunga l´attuale fase espansiva fino al superamento dei 5 milioni di residenti, e uno "basso", in cui viene ipotizzato un ridimensionamento della crescita fino a raggiungere i 4,5 milioni. Il 51,4% della popolazione è costituto da donne. Il rapporto cambia con l´aumentare delle età: prevalgono i maschi tra i giovanissimi e, gradualmente, diminuiscono con il crescere degli anni. Fino ad arrivare agli ultra 80enni, dove c´è un uomo ogni due donne. Per quanto riguarda la struttura della popolazione, si assiste a un´accentuazione delle classi "estreme": la fascia 0-14 anni è passata da un 10,9% sul totale del 1996 all´11,4% del 2000, fino al 12,5% del 2005; i 65enni e over (che rappresentavano il 21,5% degli emiliano-romagnoli nel ´96) sono diventati il 22,2% nel 2000 e 22,7% nel 2005. Si è "contratta" invece la fascia 15-39 anni: dal 32,9% del 2000 al 30,8% dello scorso anno. Aumentano dunque i giovanissimi; e difatti l´Emilia-romagna, nota per essere una regione "anziana", negli ultimi anni grazie all´apporto degli immigrati e a una ripresa della natalità non solo cresce, ma sta "ringiovanendo". Lo scorso anno sono nati 38mila bambini; dal 2000 al 2005, l´incremento complessivo delle nascite è del 13% (pari a 4500 bambini). E i bebè con almeno un genitore straniero sono più di uno su cinque. Aumentano le nascite, ma diminuiscono i matrimoni: oltre il 20% in meno in quindici anni. Infine, un dato sull´istruzione: da Piacenza a Rimini le scuole statali e non sono frequentate da oltre mezzo milione di studenti (circa un abitante su 8). Un aumento, negli ultimi 6 anni, del 15%, che equivale a circa 11mila allievi l´anno. Uno sguardo all´economia: pur avendo risentito della congiuntura negativa, nel 2005 l´Emilia-romagna ha manifestato segnali di ripresa, evidenziati dalla lieve accelerazione del Pil regionale (+ 0,9%). Sempre nel corso del 2005 le esportazioni hanno registrato una crescita del 7,7%, "pesando" per il 12,6% sul totale nazionale. Un aumento che si conferma anche nel primo trimestre del 2006, con un +9,5% rispetto allo stesso periodo del 2005. Sono cresciuti tutti i comparti del manifatturiero - che complessivamente pesa per oltre il 98% sulle vendite all´estero dell´Emilia-romagna - ad eccezione dei settori della carta e dei materiali non metalliferi (ceramica). A trainare l´aumento delle esportazioni registrato lo scorso anno sono i mercati statunitensi, della Russia, Polonia, Turchia, Cina, Romania. A fine 2005, in Emilia-romagna risultavano attive 425. 225 imprese rispetto alle 420. 401 del 2004 (quasi 5000 in più), con un aumento tendenziale dell´1,1%. In percentuale, la crescita più consistente è legata alle attività immobiliari, informatica e ricerca (5,4%), e dalle costruzioni (5,3%). Complessivamente, su tutto il territorio si conta un´impresa ogni 10 residenti (una ogni 4 famiglie). Le imprese attive con titolari donne hanno superato quota 85mila, registrando un tasso di crescita superiore (+ 1,8%) rispetto a quello del totale delle imprese attive in regione. Per quanto riguarda gli indicatori del mercato del lavoro, con un tasso di attività al 71%, di occupazione al 68,4% e di disoccupazione al 3,8% (sempre riferiti al 2005), l´Emilia-romagna si colloca ai primi posti tra le regioni italiane e rispetto alla ripartizione nord-est. Dal 2004 l´occupazione cresce (1,4%) oltre la media nazionale (0,7%), e i tassi di occupazione, sia maschile che femminile, si collocano oltre la media europea. Quello femminile in particolare, al 60%, ha già raggiunto prima del termine previsto (2010) l´obiettivo sancito dalla strategia di Lisbona per i Paesi Ue. Rispetto al 2004 il tasso di disoccupazione ha registrato un + 0,1%, rimanendo fra i più bassi a livello nazionale. Un dato, infine, sull´offerta e la fruizione delle nuove tecnologie: in Emilia-romagna circa l´87% della popolazione può ottenere una connessione Adsl e circa il 79% è raggiunta da segnale Umts. .  
   
 

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