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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Dicembre 2006
 
   
  “SUPERCONTEMPORANEA” DA OGGI NELL’ARTE DI ELECTA

 
   
   Milano, 12 dicembre 2006 - In libreria da ottobre 2006 la nuova collana di monografie ideata e pubblicata da Electa: Supercontemporanea. L’arte contemporanea è una protagonista indiscussa nel panorama culturale internazionale. Anche in Italia crescono l’attenzione e la sensibilità del pubblico, come dimostrano l’interesse dei media, le fiere specializzate e l’apertura di spazi museali d’avanguardia a Roma, Milano, Torino e Napoli. Per rispondere a questo crescente bisogno culturale Electa ha ideato una collana autorevole, aggiornata e accessibile che consenta di orientarsi nel mondo dell’arte contemporanea e ha affidato all’esperienza di Francesco Bonami la scelta degli artisti ai quali dedicare le singole monografie. Cosa rende tutti gli uomini e le donne del mondo uguali? La globalizzazione? No, tutti siamo uguali perchè tutti siamo contemporanei. L’arte contemporanea è un linguaggio di tutti, libero dalla storia e quindi linguaggio del presente. Se la si può detestare non si può negare che ogni volta in cui la incontriamo, incontriamo un pezzo della nostra realtà e della nostra vita. Tutta l’arte, a un certo punto, è stata contemporanea: dai graffiti preistorici delle grotte di Altamira e Lascaux, alle sculture della Grecia classica, ai dipinti del Rinascimento, alle tele tagliate di Fontana… Se l’umanità avesse rifiutato la contemporaneità, ancora oggi dipingeremmo sulle pareti di una grotta. Ma oggi di fronte all’arte contemporanea continuiamo a chiederci: “cosa entrerà nella storia?”, “cosa rimarrà di questo che ci sembra così poco arte?”. Se oggi avessimo la risposta, perderemmo anche la possibilità di sorprenderci, meravigliarci, scoprire universi nuovi che danno al nostro presente la spinta verso il futuro. La storia dell’arte è come uno scompartimento di un treno. Possiamo decidere di sedere nella direzione del treno oppure sul sedile opposto. Se ci sediamo in quello opposto vedremo il paesaggio quando è già passato, guarderemo la storia del viaggio. Se scegliamo la direzione del treno, il paesaggio ci verrà incontro, osserveremo presente e futuro insieme, viaggiando dentro il contemporaneo. Da queste posizioni critiche di Francesco Bonami prende forma la collana: Supercontemporanea è un nuovo treno che viaggia veloce dentro l’arte contemporanea. Le stazioni del viaggio saranno molte, nuove per la maggior parte dei lettori. L’obiettivo della collana è rendere comodo il viaggio e l’avventura dentro le sorprese che i più importanti artisti hanno creato per noi. Le voci che ci racconteranno il viaggio, tutte giovani, tutte italiane, parlano non con il linguaggio cifrato dell’arte ma con quello chiaro della vita. Un saggio critico sull’artista con gli intenti e lo stile della sua opera. Le 50 opere più significative riprodotte integralmente e brevemente commentate. I 10 capolavori dell’artista commentati in maniera approfondita. La biografia artistica, l’elenco delle mostre personali e collettive, la biografia aggiornata. Ogni titolo pubblicato in due edizioni, in lingua italiana e in inglese. Il curatore Francesco Bonami, critico e curatore fiorentino di fama internazionale si appassiona fin da giovane alla storia dell’arte dedicandosi da subito ai movimenti contemporanei. Dopo varie collaborazioni con testate del settore, si trasferisce negli Stati Uniti dove diventa Senior Curator del Museo di Arte Contemporanea di Chicago. Nel 2003 è il più giovane curatore chiamato a dirigere la 50° edizione della Biennale di Venezia. Curatore di numerose mostre internazionali, tra cui The Universal Experience alla Hayward Gallery di Londra, nel 2005 ha diretto la 1° edizione della Triennale di Torino intitolata La Sindrome di Pantagruel. Collabora con “Il Riformista”, “Zero” e “Vanity Fair” per i quali scrive articoli che mirano a far conoscere anche a un pubblico non specialistico i temi dell’arte contemporanea. Attualmente è direttore artistico della Fondazione Sandretto, della Fondazione Pitti Immagine Discovery e del Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin. .  
   
 

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