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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Dicembre 2006
 
   
  "GENTI NEL DELTA DA SPINA A COMACCHIO": LA MEMORIA DI COMACCHIO IN MOSTRA NEL SETTECENTESCO OSPEDALE DEGLI INFERMI

 
   
  Bologna, 12 dicembre 2006 - La storia di Spina, di Comacchio e del territorio circostante attraverso i secoli, dall´epoca romana a quella medievale e il culto di San Cassiano, sono i temi trattati nella mostra "Genti nel Delta da Spina a Comacchio", che rimarrà aperta dal 16 dicembre 2006 al 14 ottobre 2007 nel settecentesco Ospedale degli Infermi di Comacchio, recentemente tornato al suo splendore e destinato ad ospitare mostre ed eventi culturali. La mostra, che conta oltre 350 reperti e opere, è realizzata dal Comune di Comacchio, dalla Soprintendenza per i beni Archeologici dell´Emilia-romagna, dal Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, con la partecipazione del Capitolo della concattedrale di Comacchio e la collaborazione della diocesi di Imola - Museo Diocesano. "Si tratta di un evento importante - ha sottolineato l´assessore alla Cultura e Progetto giovani Alberto Ronchi - che viene a compimento di un lungo lavoro che restituisce alla città e al territorio un contenitore storico ma anche la volontà di investire sulla valorizzazione culturale e turistica". "La Regione vuole essere punto di coordinamento e riorganizzazione degli investimenti sul territorio - ha aggiunto Ronchi - in accordo con gli Enti locali e lo Stato". Secondo l´Assessore è infatti finita la fase di iniziative occasionali: "si devono mettere in valore i luoghi rilevanti, i punti d´eccellenza della nostra Regione in funzione della salvaguardia del territorio, nell´ottica di un progetto territoriale ampio, su scala provinciale e regionale, che abbia come obiettivo di fondo comune la grande accessibilità al pubblico". " Una grande valorizzazione, con l´afflusso di molti visitatori - ha concluso l´Assessore - non è a scapito della tutela". Il vicesindaco di Comacchio Valter Foschini Cavalieri ha espresso la sua soddisfazione per l´apertura della mostra, che ripercorrerà la storia delle genti che hanno abitato questo territorio. Importante, secondo Foschini, soprattutto la conclusione della grandiosa opera di recupero dell´Ospedale degli Infermi, edificio profondamente legato alla vita sociale dei Comacchiesi. "Mi auguro - ha concluso - che questi dieci mesi di esposizione siano di buon auspicio per l´avvio del Museo delle Culture Umane del Delta del Po, che dovrebbe avere sede nell´Ospedale degli Infermi". L´assessore all´urbanistica del Comune di Comacchio Giuliano Farinelli ha illustrato il lungo progetto, partito nel 1983, di recupero della struttura dell´ospedale. L´intervento, iniziato nel 1999-2000, è costato 10 miliardi delle vecchie lire, che sono state necessarie per il restauro completo dell´edificio, mentre mancano alcune rifiniture soprattutto sulle facciate esterne, che richiederebbero l´investimento di circa 3 milioni di euro. E´ forse la prima volta che la storia di Comacchio trova ampio spazio in una mostra. L´esposizione si propone infatti di illustrare la sua trasformazione da villaggio a città, fino alla grande stagione altomedievale, ma anche gli articolati processi di espressione e di diffusione del culto tributato al santo, vissuto tra il Iii e il Iv secolo. L´esposizione si articola in due sezioni: la prima "Uomini, territorio e culto dall´Antichità all´Alto medioevo" e la seconda dedicata al culto di San Cassiano: il santo martire patrono di Comacchio, Imola e Bressanone. Il restauro dell´edificio è avvenuto a cura del Comune di Comacchio, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali dell´Emilia-romagna e della Regione Emilia-romagna. L´intervento è di tipo conservativo, con cambio d´uso, e ha dovuto confrontarsi con l´umidità che la struttura ha accumulato sin dal ´700 (è circondata dalle acque). L´adattamento dell´impiantistica (dall´illuminazione alla climatizzazione, all´antincendio) a una così poderosa struttura è stato complesso, ma si è comunque seguito il principio della minor visibilità possibile: importante è stato il riuso - per la gran parte dell´intervento - dei materiali originali. Durante i lavori si sono riscoperte e quindi riproposte le colorazioni del tempo, come gli azzurrini tipici del ´700 e il bianco dello scalone con volte azzurro-grigio. .  
   
 

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