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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Dicembre 2006
 
   
  LE DONNE TRENTINE PER LE DONNE AFRICANE: PROVINCIA E CASSE RURALI UNITE CONTRO L’AIDS

 
   
   Trento, 12 dicembre 2006 – Un nuovo progetto di solidarietà per l’Africa, un progetto centrato sulle donne e rivolto alla prevenzione e alla cura dell’Aids, è stato presentato al Palazzo della Provincia assieme all’assessore Iva Berasi. Stiamo parlando della campagna denominata "Le donne trentine per le donne africane”, realizzata in collaborazione con le Casse Rurali del Trentino e con alcune associazioni di solidarietà internazionale: l’associazione Amici del senatore Giovanni Spagnolli, la Stella Bianca valle di Cembra, il Gruppo Missionario Cristo Re, il Centro Missionario Diocesano. Chiunque può effettuare dei versamenti sui conti aperti presso le Casse Rurali: i contributi saranno utilizzati per sostenere i programmi di cura e prevenzione dell’Aids in sei ospedali africani in cui operano medici trentini. In un continente nel quale la spesa annua per la salute spesso non supera i 4-5 dollari pro-capite (4. 000negli Usa), l’iniziativa, che fa perno su una serie di ospedali presenti in cinque diversi paesi africani – Kenya, Zimbabwe, Ghana, Togo, Uganda – e in cui operano medici, infermieri e missionari trentini, è di estrema importanza. Al centro dell’attenzione i soggetti più svantaggiati, le donne e i loro bambini. Da un lato, diffondendo le tecniche per il cosiddetto “parto sicuro” - taglio cesareo, allattamento artificiale, somministrazione di farmaci antiretrovirali - si vuole impedire che i figli nati da donne sieropositive vengano a loro volta contagiati dal virus dell’Hiv (in Africa i bambini sieropositivi hanno una speranza di vita di 13-14 anni al massimo); dall’altro, si vogliono sostenere le stesse madri sieropositive, affinché possano continuare ad allevare i loro bambini e i tantissimi orfani che l’Aids ha generato un po’ in tutto il continente. Le cifre sono catastrofiche: nel solo Zimbabwe, è stato detto, un terzo della popolazione è sieropositiva. E non va dimenticato che l’Aids uccide più facilmente laddove i malati sono denutriti e debilitati da altre malattie endemiche, come la malaria; non a caso oggi molte associazioni spendono di più in programmi di sostegno alimentare che per l’acquisto dei farmaci antiretrovirali, nella consapevolezza che questi ultimi perdono gran parte della loro efficacia se somministrati a persone denutrite. La campagna, rivolta all´intera comunità trentina, ma in particolare alle donne, intende sostenere concretamente l´operato di medici e infermieri trentini che operano in Africa in questo ambito. Concretamente, l’appello rivolto stamani dall’assessore alla cooperazione della Provincia autonoma di Trento, Iva Berasi, assieme a Ivan Pedrotti della Cassa centrale delle Casse Rurali del Trentino, e ai rappresentanti delle associazioni coinvolte, è quello di versare i propri contributi sui conti aperti preso le Casse Rurali che appoggiano ogni singola iniziativa (vedi scheda). La Provincia ha già destinato i primi fondi, 5. 000 euro per ospedale per un totale di 30. 000 euro. All’appello si è unita anche la voce di una donna africana, quella di Mana Sultan, che da anni, in Somalia, assieme al trentino don Elio Sommavilla, porta avanti fra mille difficoltà il villaggio degli orfani di Ayuub e i tanti progetti ad esso collegati, in campo educativo e agricolo. .  
   
 

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