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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Dicembre 2006
 
   
  S&P: IL BOOM DI M&A E BUY-OUT IMPATTERÀ SULLA QUALITÀ DEL CREDITO IN EUROPA NEL 2007. IN ITALIA IL QUADRO SI PRESENTA IN CONTROTENDENZA RISPETTO ALL´EUROPA E VARIEGATO DA SETTORE A SETTORE.

 
   
  Milano, 14 dicembre 2006 — Secondo l´analisi di fine anno di Standard & Poor´s Rating Services, l´Europa si avvia verso un deterioramento della qualità del credito, seppur con profonde differenze settoriali. Mentre il settore bancario europeo continuerà l´andamento positivo che ha caratterizzato il 2006, grazie anche al persistere di un processo di consolidamento in atto, il settore industriale affronterà nel 2007 una crescente pressione negativa che potrà portare ad un numero di downgrade superiore agli upgrade. Tra i fattori di rischio emergono l´elevato indebitamento e l´accresciuta attività di M&a, che ha visto e continuerà a veder crescere il ruolo di operatori di private equity ed hedge fund anche nel 2007 dato il persistere degli elevati livelli di liquidità anche per il prossimo anno. Panoramica 2006 - In Italia, il quadro generale presenta un 2006 dagli aspetti contrastanti, seppure i downgrade sono stati superiori agli upgrade (28 contro 15), in particolare per effetto del declassamento del rating della Repubblica Italiana su governi regionali, autonomie locali e imprese a capitale pubblico. Nel 2006 le banche italiane hanno registrato ottime performance, facendo leva sulla forte crescita del settore retail, un buon controllo dei costi e un rischio di credito ai minimi storici. Tutto ciò si è riflesso in un trend positivo dei rating che ha registrato unicamente 2 downgrade contro 9 upgrade. La fotografia del settore evidenzia una preponderante stabilità con 1´ 87% delle banche aventi prospettive (outlook) stabili. La sostenuta attività di consolidamento in atto nel sistema, che ha interessato soprattutto i grandi gruppi bancari italiani (Sanpaolo Imi, Banca Intesa, Bnl), è stata principalmente determinata dall´alta frammentazione del sistema, dall´elevata redditività del business retail e da una favorevole attitudine della Banca d´Italia. Principali benefici di questo processo in atto si avranno in termini di maggiori sinergie e diversificazione, oltrechè in un miglioramento della qualità del credito. La solidità di business e finanziaria di 4 gruppi bancari spiega perché il loro rating sia ad un livello superiore a quello della Repubblica Italiana, rappresentando l´unico caso in Europa. La panoramica per il 2006 sul Settore Assicurativo e´ stato caratterizzato da una stabilità del profilo finanziario e da un continuo incremento della profittabilità nel settore vita e in quello danni. Complessivamente si conferma la stabilità dei rating con 17 conferme e 2 upgrade. Nel Settore Industriale, dove l´Italia si è mossa in controtendenza rispetto all´Europa, la maggior parte delle società ha continuato ad approfittare del canale bancario per rifinanziarsi a condizioni più favorevoli, con conseguente riduzione del numero di emissioni obbligazionarie e basso ricorso al rating. Solo i grandi emittenti, quali Telecom Italia, Fiat e Eni, hanno confermato la loro presenza sul mercato dei eurobond rappresentando quasi il 100% delle emissioni del 2006. Il valore totale delle emissioni è stato di circa 7 miliardi di euro, in lieve calo rispetto ai valori del 2005 e in controtendenza rispetto al mercato europeo che dovrebbe registrare a fine anno un volume complessivo di emissioni record di circa 125 miliardi di euro. Controtendenza che si è confermata anche per le grandi operazioni di fusione ed acquisizione di emittenti investment-grade dove l´Europa ha registrato un aumento significativo dell´attività di M&a in quasi tutti settori industriali, di cui circa 1´80% finanziato attraverso l´emissione di debito. Anche il mercato high yield italiano, che negli anni precendenti era stato artefice di alcune tra le più grandi emissioni di leverage finance (tra cui Seatpg e Wind), è stato assente, dimostrando una tendenza al pre­rifinanziamento di emissioni pubbliche attraverso il ricorso al debito bancario e consecutivo ritiro dei rating. Un elemento di novita´ è stata l´emissione di strumenti ibridi da parte di Lottomatica per un ammontare di 750 milioni di euro, la più grande di questo genere in Europa a livello non-investment grade. Nel Settore Utilities e Infrastrutture le emissioni sul mercato obbligazionario sono state modeste e inferiori al 2005, con ricorso al debito bancario per supplire ai bisogni di rifinanziamento. Il settore mantiene fondamentali solidi ma l´attività di M&a e i rischi regolamentari sono in crescita con impatti potenzialmente negativi per i rating. Nel Settore Pubblico l´anno 2006 è stato segnato da una netta prevalenza di azioni di rating negative. Fatta eccezione per il declassamento della Repubblica Italiana avvenuto nel mese di ottobre, il quale ha trascinato al ribasso 17 rating di regioni, autonomie locali ed imprese a capitale pubblico, spiccano casi di deterioramento intrinseco del profilo di rischio, come nel caso del Comune di Torino, Alessandria, Orvieto e della Regione Lazio, prima regione italiana a popolare la categoria "Bbb". Le decisioni di miglioramento del rating si configurano come casi isolati: nel 2006 hanno riguardato la Provincia di Ancona ed il Comune di Jesi. Nel corso dell´anno sono venuti al pettine nodi fondamentali riguardanti la gestione della sanità in alcune regioni, la mancanza di chiarezza riguardo al federalismo fiscale e i vincoli finanziari sempre più stringenti sulla finanza locale, determinati dal deterioramento dei conti dell´amministrazione centrale. A fronte di una crescente divaricazione tra enti pubblici virtuosi ed enti in difficoltà la scala di rating di Standard & Poor´s risulta concentrata nell´area della categoria "A", fenomeno interamente imputabile all´evoluzione del rating sovrano. Nel Settore delle Cartolarizzazioni, nonostante l´assenza di operazioni sponsorizzate dal Governo, il 2006 è stato un anno ottimo nel comparto dei mutui residenziali (Rmbs) con un aumento dei volumi di emissioni pari a circa il 50% rispetto al 2005. Anche il settore delle Asset Backed Securities (Abs) ha mantenuto la sua vitalità, seppur al disotto dei volumi emessi nel 2005, il calo è stato prevalentemente attribuibile alla totale assenza di operazioni originate dallo Stato. Prospettive 2007 - Le aspettative di Standard & Poor´s per l´anno 2007 prevedono la continuazione delle tendenze già identificate per il 2006: in Europa si assisterà, come accennato, ad un graduale aumento dei declassamenti nel settore industriale e, in generale, ad un deterioramento della qualità del credito come diretta conseguenza dell´elevata attività di M&a e buy-out. Per quanto concerne l´Italia, il quadro complessivo è simile al 2006, ma le differenze settoriali continueranno a persistere. Il trend positivo che ha caratterizzato le banche italiane nel 2006 sarà sostenibile anche nel 2007, con qualche deterioramento della qualità del credito. S&p si attende una conferma dei trend di rating in atto con qualche upgrade relativamente ai gruppi bancari interessati dai processo di consolidamento. Nel Settore Industriale non si prevedono grandi cambiamenti per il 2007 finché le condizioni attuali di liquidità rimarranno così elevate. L´approccio al mercato dei capitali dovrebbe rimanere essenzialmente opportunistico da parte delle società di medie dimensioni. Non ci si attende una crescita significativa di nuovi emittenti ed il canale preferenziale di finanziamento rimarra´ quello bancario. Pertanto, le attività di rifinanziamento dei grandi emittenti, le operazioni di Lbo e di M&a resteranno i principali fattori degni di nota nel 2007. Le esigenze di finanziamento e rifinanziamento del Settore Utilities e Infrastrutture rimarranno in generale relativamente basse e il debito bancario sarà anche nel 2007 la strada privilegiata, mentre i rating saranno prevalentemente influenzati dalle scelte strategiche delle aziende in termini di M&a, investimenti e politiche finanziarie e anche da cambiamenti a livello regolamentare. Nel Settore Pubblico le prospettive per il 2007 si presentano promettenti per una molteplicita´ di fattori: il crescente ruolo di monitoraggio e controllo attivo delle situazioni critiche da parte dello Stato, il recupero di un confronto bilaterale aperto tra regioni ed enti locali da un alto e governo centrale dall´altro, la ripresa del dibattito riguardante il federalismo fiscale e, infine, una finanziaria 2007 che ha l´ambizione di dare visibilità triennale al Patto di Stabilità interno e alla politica di finanziamento della sanità. Nel Settore delle Cartolarizzazioni, S&p si attende una certa stabilità nei volumi garantiti dagli attivi più tradizionali, un aumento delle operazioni garantite da portafogli di prestiti personali assistiti dal quinto dello stipendio e la definitiva finalizzazione della legge sui covered bond con eventuali emissioni da prevedersi nel secondo semestre 2007. Infine, una nota sicuramente positiva per il mercato finanziario italiano è rappresentata dell´Indice S&pimib nato dalla partnership tra Standard & Poor´s e Borsa Italiana. Anche nel 2006 l´S&p/mib ha accresciuto significativamente la visibilità del mercato azionario italiano e internazionale raggiungendo valori record negli scambi azionari. Le societa´ italiane si sono inoltre contraddistinde, per tre trimestri consecutivi, come "le societa´ piu´ profittevoli del mercato europeo", secondo una ricerca condotta da Standard & Poor´s Equity Research. .  
   
 

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