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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Dicembre 2006
 
   
  ROMA, TEVERE: GIUNTA FINANZIA SEMAFORI ANTI-ESONDAZIONE ASSISTITO DA UN SISTEMA SATELLITARE

 
   
  Roma, 21 dicmebre 2006 - “Dodici semafori ed un sistema satellitare per garantire la sicurezza del percorso ciclopedonale lungo il Tevere. ” – annuncia l’assessore all’ambiente Dario Esposito al termine della seduta odierna della Giunta capitolina che, con uno stanziamento di 200 mila euro, ha dato il via libera alla realizzazione dell’impianto di segnalazione allagamento sul Tevere. “Il sistema progettato dall’Atac, utilizzerà le più moderne tecnologie satellitari per garantire tempestivamente lo sgombero delle banchine in caso di piena del Fiume. Se il livello delle acque dovesse avvicinarsi alla soglia massima consentita, un sms avvertirà tutti gli operatori ed i responsabili del sistema di gestione e controllo. Allo stesso modo, un sistema di impulsi darà il segnale di allerta anche a dodici stazioni semaforiche poste sull’argine del Tevere accanto alla pista ciclabile. Il semaforo rosso, dunque, segnalerà a ciclisti e pedoni il pericolo dell’esondazione in modo che possano allontanarsi per tempo. Il punto di partenza del sistema di segnali sarà una centralina di misura, ovvero una sonda di rilevamento immersa nei pressi di Ponte Risorgimento che rivelerà con precisione i livelli delle acque e avvierà una serie di impulsi a catena verso la centrale di gestione e controllo. Tale stazione, a sua volta, garantirà l’accensione dei semafori e invierà messaggi di allerta ai telefonini degli addetti, proprio come accade tra gli operatori della sanità e del 118 in caso di emergenza. ” “Il progetto è frutto di una collaborazione tra il Dipartimento comunale ambiente, l’Atac e l’Ardis e nasce – continua Esposito – dall’esigenza di offrire a tutti gli utenti le massime garanzie di sicurezza. Le banchine “di magra”, come si definiscono, nella stagione piovosa sono soggette ad allagamenti frequenti; basti pensare che l’anno scorso sono state sommerse almeno venti volte, in alcuni casi anche per venti giorni consecutivi. Il problema, inoltre, non è rappresentato solo dalle acque ma anche dal limo e dal fango che il Fiume deposita sulle banchine dopo essersi ritirato. Anche in questo caso le sponde non possono essere fruite prima di un’accurata rimozione dei detriti. ” “Dopo i necessari passaggi burocratici che richiederanno ancora alcuni mesi – conclude Esposito – i lavori saranno condotti molto rapidamente in modo da terminare l’impianto di sicurezza prima del prossimo inverno. ” .  
   
 

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