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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Luglio 2003
 
   
  CEREALI: QUALITÀ BUONA, LA QUANTITÀ SOLO CON TECNICHE AGGIORNATE

 
   
  Rimini, 7 luglio 2003 - Il clima africano di giugno ha provocato, nelle due province di Forlì-cesena e di Rimini, una drastica riduzione delle produzioni dei cereali estivi. Addirittura superiore alla contrazione del -20% stimata a livello nazionale (dato Coldiretti). L´andamento siccitoso ha colpito il comparto che già al momento delle semine era stato penalizzato da terreni mal preparati ed asfittici a causa delle persistenti piogge autunnali. Così, nelle due province, quest´anno, si dovrebbe raggiungere un quantitativo di circa 1.050.000 di quintali a fronte di 1.493.500 di q.Li raccolti nel 2002 La maturazione di grano e orzo avena, anticipata di circa 15 giorni rispetto alla norma (a fine giugno la trebbiatura era praticamente ultimata) non ha consentito alle colture di portare a compimento il naturale ciclo vegetativo. Dai primi dati di produzione rilevati dal Consorzio Agrario, che stocca e commercializza circa il 50% del prodotto delle province di Forlì-cesena e di Rimini, emerge una contrazione delle rese unitarie rispetto all´annata 2002, valutabile intorno al 25%, con una sensibile differenziazione. Mentre in pianura la riduzione è stata in generale abbastanza contenuta, con produzioni medie di 55-60 quintali ad ettaro (contro i 65-70 quintali del 2002) nelle zone collinari dove più forti sono stati i danni da caldo e siccità, la perdita ha raggiunto in molti casi il 50%. Sommate ad un 10% di terreni non seminati nello scorso autunno, le basse rese unitarie di quest´anno lasciano prevedere che la produzione 2003 di grano e orzo (molto modesta in queste zone la presenza dell´avena) si attesterà presumibilmente 710-715.000 quintali (contro i 1.017.500 q.Li. Del 2002) per la provincia di Forlì-cesena, e sui 330-335.000 quintali (476.000 q.Li nel 2002) per la provincia di Rimini. In generale, dalle prime analisi la qualità del prodotto è considerata da "buona" a "ottima" (non tale tuttavia da compensare per gli agricoltori le basse rese), come pure peso specifico, colore, assenza di semi estranei e di umidità, con una nota stonata per il tenore proteico che si presenta tendenzialmente basso. Nella ricerca della quadratura dei bilanci delle aziende agrarie, il Consorzio Agrario ha curato particolarmente lo stoccaggio differenziato per partite omogenee e si appresta, in fase di commercializzazione per conto degli agricoltori, a valorizzarne il più possibile le caratteristiche qualitative. In un´annata deludente come il 2003, da rilevare i risultati produttivi, nettamente superiori rispetto alla media, ottenuti dalle aziende agrarie che hanno adottato le tecniche di coltivazione più aggiornate, diffuse dall´Ufficio Tecnico e dagli agenti del Consorzio Agrario (uso di seme conciato, concimazioni azotate, trattamenti contro oidio e ruggini, diserbo). Numerose sono le testimonianze di agricoltori che hanno constatato che se avessero seguito tali indicazioni, avrebbero raggiunto risultati sicuramente migliori, come testimoniato da chi invece, pur con scetticismo, ha accettato di farlo. E´ questa la strada da percorrere e non ce ne sono altre. Il settore cerealicolo va sicuramente sostenuto ma non senza una decisa adesione da parte degli agricoltori alle tecniche agronomiche più avanzate. Per Informazioni: Consorzio Agrario 0543 791313  
   
 

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