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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Luglio 2003
 
   
  DISCORSO DI MARIO MONTI COMMISSARIO EUROPEO PER LA CONCORRENZA LE RIFORME DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA NEL 2002 E 2003 COMITATO ECONOMICO E FINANZIARIO DEL PARLAMENTO EUROPEO

 
   
  Bruxelles, 8 luglio 2003 - "Signora Presidente, onorevoli parlamentari, Vi ringrazio per avermi dato, ad appena pochi giorni dalle ferie estive, la possibilità di discutere con voi gli sviluppi recenti e futuri nel settore della politica di concorrenza. Permettetemi di menzionare, in particolare, l´onorevole Della Vedova in questo contesto. Come ben sapete, il trattato prescrive alla Commissione di impedire la creazione di monopoli o di posizioni dominanti. Potete dunque immaginare con quanta preoccupazione io mi accorga che avete appena votato la relazione dell´On. Della Vedova sulla riforma del controllo delle concentrazioni e che avete ora iniziato a discutere su un´altra relazione Della Vedova, quella sulla Relazione annuale sulla politica di concorrenza per il 2002. Vedremo se questa posizione dominante è destinata a permanere. Ma è senz´altro meglio che inizi ringraziando l´On. Della Vedova per l´accurato lavoro svolto sulla relazione sulla riforma del regolamento sulle concentrazioni che è stata adottata oggi. Sono molto lieto di constatare, ancora una volta, come la vostra commissione abbia dato un importante e significativo sostegno alle iniziative della Commissione nel settore della politica di concorrenza. Permettetemi di esprimere qualche breve commento sulla discussione attualmente in corso in merito alla riforma. Per cominciare, vorrei spendere alcune parole sul contesto generale di questa riforma. Come sapete, è ampiamente riconosciuto che il nostro sistema di controllo delle concentrazioni ha sensibilmente facilitato la ristrutturazione del settore industriale in Europa. Ha fornito uno "sportello unico" per l´esame delle grandi concentrazioni transfrontaliere ed ha garantito che le indagini in materia di concentrazioni vengano completate entro termini rigorosi. Il numero di concentrazioni notificate alla Commissione è aumentato in maniera spettacolare nel corso degli anni ´90, al punto che la Commissione attualmente esamina un numero di casi cinque volte superiore a quelli che doveva affrontare all´inizio della sua attività. Gli alti livelli di concentrazione industriale hanno richiesto un livello ancora più elevato di analisi economica e le nostre decisioni sono state soggette ad un esame sempre più attento da parte degli organi giurisdizionali europei. Date le circostanze, la Commissione ha ritenuto che vi era modo di apportare dei miglioramenti. A mio giudizio la riforma proposta migliorerà in maniera significativa il sistema di controllo delle concentrazioni, conservando nel contempo i reali meriti del sistema attualmente utilizzato. Quanto ai contenuti della riforma proposta, vorrei sottolineare ora alcuni punti, affrontati anche nella vostra relazione. In merito ai criteri sostanziali dell´analisi delle concentrazioni, ricorderete che la Commissione ha riflettuto molto sulla validità del criterio sostanziale stabilito dal regolamento sulle concentrazioni. In particolare, l´efficacia del criterio della posizione dominante deve essere valutata rispetto a quello, utilizzato in molte altre giurisdizioni (in particolare negli Stati Uniti), della "diminuzione sostanziale della concorrenza". Vorrei sottolineare che i due criteri hanno comunque determinato risultati ampiamente convergenti, soprattutto nell´Unione Europea e negli Usa negli ultimi anni. Dopo aver valutato i pro e i contro, la Commissione ritiene che il criterio della posizione dominante, se interpretato correttamente, possa essere utilizzato per trattare tutti i possibili scenari anticoncorrenziali che possono essere determinati dalle concentrazioni. Tuttavia, alcuni ritengono che questo criterio non sia utilizzabile in tutte le situazioni, in particolare per quanto riguarda alcune situazioni di monopolio. Di conseguenza, onde assicurare il massimo livello di certezza giuridica per quanto riguarda il campo di applicazione degli attuali criteri, la Commissione propone un chiarimento del criterio sostanziale. La discussione sul criterio sostanziale, tra l´altro, va inquadrata nel contesto della comunicazione sulle concentrazioni "orizzontali", proposta dalla Commissione. Il nostro progetto di comunicazione intende illustrare in maniera chiara e completa la sostanza dall´approccio della Commissione, compreso il modo in cui si deve tenere conto dei vantaggi in termini di efficienza derivanti dalle operazioni proposte. Dovrebbe essere possibile tenerne conto nell´analisi, a condizione che vadano a diretto beneficio del consumatore e che siano sostanziali, verificabili e direttamente connessi all´operazione. Ad uno stadio successivo, intendiamo adottare ulteriori indicazioni sul modo in cui la Commissione intende impostare la valutazione delle concentrazioni "verticali" e "conglomerate". Permettetemi ora di illustrare brevemente alcune questioni procedurali. La nostra proposta contiene alcune modifiche delle disposizioni di esecuzione del regolamento sulle concentrazioni. In particolare la Commissione ritiene importante migliorare i propri poteri di indagine. A fronte di una complessità sempre maggiore dei casi, di scadenze giuridiche imperative e di una verifica sempre più attenta delle nostre decisioni da parte degli organi giurisdizionali comunitari, è importante garantire che gli strumenti di indagine della Commissione rimangano efficaci. Nel contempo abbiamo ovviamente provveduto a fornire sufficienti garanzie procedurali a tutela dei diritti e degli interessi delle imprese interessate. Sia gli strumenti di indagine che le garanzie procedurali sono in linea con il regolamento n. 1/2003 sulla procedura antitrust. Vorrei infine spendere alcune parole sull´attribuzione delle competenze per quanto riguarda il regolamento sulle concentrazioni. La Commissione propone di semplificare e di rendere più flessibili le disposizioni relative al rinvio dei casi dalla Commissione agli Stati membri e viceversa, compresa la possibilità di rinvio prima della notifica. All´inizio, nel suo Libro verde, la Commissione aveva scelto il cosiddetto sistema "tre più", in base al quale un caso di concentrazione verrebbe esaminato a livello comunitario qualora debba essere notificato ad almeno tre autorità nazionali. So che questa soluzione ha trovato un ampio sostegno anche in seno alla vostra commissione. Un´analisi più attenta delle eventuali implicazioni di un simile sistema e il tenore delle risposte che abbiamo ricevuto al nostro Libro verde hanno tuttavia evidenziato che esso comporterebbe troppi svantaggi, soprattutto in mancanza di norme nazionali armonizzate in materia di notificazione. Ritengo tuttavia che i sostenitori del sistema "tre più" perseguano gli stessi obiettivi della Commissione nella sua attuale proposta: intendiamo tutti ottimizzare la distribuzione dei casi di concentrazione tra la Commissione e le autorità nazionali responsabili della concorrenza in base al principio di sussidiarietà ed è nostro obiettivo dichiarato ridurre il più possibile le cosiddette "notifiche multiple". L´esame della nostra proposta in sede di Consiglio ha finora avuto luogo in un clima molto costruttivo ed orientato ai risultati e di questo vorrei ringraziare la Presidenza greca. Sono convinto che il nostro lavoro continuerà in questo modo anche con la Presidenza italiana. È nostro vivo auspicio che la proposta sia adottata, se possibile, entro la fine di quest´anno. In questo modo il nuovo sistema di modalità di applicazione degli articoli 81 e 82 del trattato potrebbe entrare in vigore in contemporanea con il regolamento modificato sulle concentrazioni. L´altra questione di concorrenza all´ordine del giorno oggi è la relazione annuale sulla politica di concorrenza per il 2002, adottata dalla Commissione il 25 aprile 2003. Non vorrei limitarmi agli eventi verificatisi l´anno scorso ma desidererei aggiornarvi anche sui progressi realizzati negli ambiti politici centrali descritti nella relazione. Se prendiamo in considerazione gli sviluppi della politica della concorrenza nel 2002, il comune denominatore che viene alla mente è ovviamente la parola modernizzazione, nel senso più ampio del termine, sia che si tratti del nuovo quadro procedurale per l´applicazione delle norme antitrust, della revisione del sistema di controllo delle concentrazioni o di ulteriori passi compiuti per rendere più efficiente il controllo degli aiuti di Stato. Nel settore dell´antitrust, come sapete, alla fine del 2002 il Consiglio ha adottato il regolamento n. 1/2003, che istituisce un nuovo quadro per l´applicazione degli articoli 81 e 82 del trattato Ce. Come simboleggia il suo numero, questo regolamento apre un nuovo capitolo nell´applicazione da parte della Commissione, delle autorità garanti della concorrenza e delle giurisdizioni nazionali delle regole comunitarie di concorrenza in tutta Europa. Permettetemi ora di aggiornarvi brevemente sul lavoro preparatorio attualmente in corso in vista dell´applicazione del nuovo regolamento n. 1/2003 per i procedimenti antitrust. Fino all´entrata in vigore del nuovo regolamento, prevista il 1° maggio 2004, la Commissione intende adottare un pacchetto di documenti di attuazione e di accompagnamento per completare la modernizzazione delle norme di applicazione. So bene che codesta commissione ha sottolineato l´importanza di un´adozione tempestiva di queste norme. Il "pacchetto modernizzazione" verrà pubblicato per consultazione in modo da dare a tutte le parti in causa la possibilità di apportare il proprio contributo ed esprimere il proprio punto di vista. I lavori sono ben avviati e si prevede che la Commissione adotti i progetti di testo per la consultazione pubblica entro le prossime due settimane. Saranno disponibili per il pubblico non appena il comitato consultivo degli esperti della concorrenza degli Stati membri avrà avuto la possibilità di esprimere i propri commenti all´inizio di settembre. Il Parlamento è ovviamente invitato a partecipare alla consultazione. A questo stadio, vorrei anticiparvi brevemente alcuni elementi chiave del pacchetto. Il "pacchetto modernizzazione" contiene innanzi tutto un regolamento della Commissione di esecuzione del regolamento n. 1/2003 del Consiglio. Tale regolamento comprende disposizioni particolareggiate sulle procedure antitrust della Commissione, relative ad esempio alla procedura relativa alle denunce, all´audizione delle parti, alla risoluzione di disaccordi sulla natura riservata delle informazioni fornite dalle imprese e su altre questioni procedurali. La Commissione intende poi pubblicare sei comunicazioni su alcuni dei principali aspetti del nuovo sistema di attuazione. Le prime due comunicazioni illustreranno lo stato attuale della giurisprudenza degli organi giurisdizionali comunitari e della prassi della Commissione relativamente a due concetti centrali per l´applicazione delle regole di concorrenza comunitarie, ossia il concetto di incidenza sugli scambi tra Stati membri ed i principi sottesi all´articolo 81, paragrafo 3. Altre due comunicazioni riguardano i meccanismi di cooperazione tra le varie autorità che applicano le norme comunitarie relative alla concorrenza, ossia la Commissione, le autorità nazionali garanti della concorrenza e i giudici nazionali. Si tratta di documenti che sono sostanzialmente destinati ad analizzare i meccanismi di cooperazione previsti dal regolamento n. 1/2003 per garantire un´applicazione efficace e coerente degli articoli 81 e 82. Altre due comunicazioni, infine, tratteranno dei rapporti tra la Commissione e alcune delle principali parti in causa nell´applicazione delle norme di concorrenza, ossia i consumatori e le imprese. In questo contesto, la Commissione prevede di adottare una comunicazione sul trattamento delle denunce in materia di antitrust ed una comunicazione destinata a dare alle imprese indicazioni per la valutazione di questioni nuove. Per quanto riguarda l´attuazione delle norme antitrust, il decentramento dell´applicazione di queste norme e l´abolizione del sistema di notifica consentiranno alla Commissione di concentrarsi sul proprio compito fondamentale, ossia l´individuazione e la repressione delle infrazioni più serie. I risultati ottenuti lo scorso anno dimostrano che la Commissione si sta preparando per un rafforzamento di questa priorità: il 2002 è stato un altro anno eccezionale per la lotta contro le più serie violazioni delle regole di concorrenza, in particolare i cartelli segreti. La Commissione ha comminato ammende per più di un miliardo di euro mediante dieci nuove decisioni di divieto. Per far fronte a metodi sempre più sofisticati di dissimulazione dei comportamenti illeciti, è necessario tuttavia che gli organismi preposti all´attuazione delle norme dispongano di strumenti adeguati. Il nuovo programma di trattamento favorevole adottato nel 2002 rafforza in maniera considerevole la capacità della Commissione di individuare e sanzionare i cartelli. Il programma offre forti incentivi alle imprese coinvolte affinché presentino il più rapidamente possibile informazioni che aiutino la Commissione a scoprire e far cessare i cartelli. Questa nuova politica di immunità o riduzione delle ammende ha ottenuto risultati considerevoli e consentirà alla Commissione di migliorare la propria attività di applicazione delle norme. Quanto al controllo delle concentrazioni, ho già accennato al lavoro di riforma attualmente in corso. Per quanto riguarda i casi affrontati, va sottolineato che nel 2002 non sono state adottate decisioni di divieto. La Commissione ha autorizzato sette casi di concentrazione nella seconda fase. Per cinque di questi casi ciò è avvenuto sulla base di impegni. Si sono registrati un aumento dei rinvii di casi agli Stati membri, nonché la novità di due casi rinviati alla Commissione congiuntamente dagli Stati membri. La qualità delle nostre norme sostanziali avrebbe tuttavia scarso valore se non fossimo in grado di farle applicare secondo un processo decisionale che risponda alle norme più avanzate di rispetto del diritto alla difesa e della trasparenza. Onde migliorare la qualità dell´istruzione dei casi e la competenza economica della Direzione generale della Concorrenza, ho inoltre deciso di nominare un "Chief economist" al fine di sostenere il nostro impegno per garantire l´eccellenza. Infine, non va dimenticato che abbiamo rivisto con cura e rafforzato i meccanismi interni di salvaguardia, i cosiddetti "checks and balances". Un altro fattore che influenza il modo in cui funzionano i mercati è l´intervento statale attraverso il sostegno finanziario. Per raggiungere l´obiettivo dell´integrazione dei mercati è necessario mantenere una severa disciplina degli aiuti di Stato nel mercato interno. Nel 2002 sono stati realizzati dei progressi nella semplificazione e chiarificazione delle norme applicabili agli aiuti di Stato. La nuova disciplina multisettoriale degli aiuti regionali destinati ai grandi progetti d´investimento stabilisce regole più chiare per la valutazione dei grandi progetti d´investimento ed elimina l´esigenza di notifica preventiva degli aiuti concessi nel quadro di un programma già approvato. Anche il nuovo regolamento sugli aiuti all´occupazione agevola le iniziative degli Stati membri a favore dell´occupazione, eliminando la notifica obbligatoria di taluni aiuti. La Commissione continua i propri sforzi per ottenere una maggiore trasparenza nel settore degli aiuti di Stato mediante la pubblicazione e l´aggiornamento del registro e del quadro di valutazione [Scoreboard] degli aiuti di Stato. In questo contesto stiamo monitorando, in particolare, i progressi compiuti dagli Stati membri per rispettare gli impegni assunti a Stoccolma e Barcellona di ridurre e riorientare gli aiuti di Stato. L´ultimo aggiornamento del quadro di valutazione degli aiuti di Stato, pubblicato in aprile, indica che nel complesso gli Stati membri sono sulla strada giusta: gli aiuti di Stato stanno diminuendo e vengono riorientati verso obiettivi orizzontali di interesse comune, come le piccole e medie imprese, la tutela dell´ambiente, la ricerca e lo sviluppo. Gli aiuti complessivi nei quindici Stati membri sono scesi da 102 miliardi di euro nel 1997 a 86 miliardi di euro nel 2001, grazie soprattutto alla diminuzione degli aiuti ai settori manifatturiero e dei servizi e, in particolare, degli aiuti alle regioni assistite. Sono ovviamente lieto che si riscontri una tendenza alla diminuzione, ma sono tuttavia necessari ulteriori sforzi, visto che l´effetto cumulato di 86 miliardi di euro di aiuti di Stato continua a determinare considerevoli distorsioni della concorrenza nel mercato interno. In questo contesto, nel novembre 2002 il Consiglio Competitività ha adottato una serie di conclusioni relative ad "un approccio economico verso aiuti di Stato ridotti e migliori". Principale obiettivo delle conclusioni è promuovere un´analisi economica più estesa degli effetti degli aiuti di Stato, favorendo un maggiore dialogo e scambio di informazioni tra gli Stati membri. A meno di un anno dall´allargamento e con il mandato dell´attuale Commissione che scade nell´autunno del 2004, anche nel settore degli aiuti di Stato abbiamo in corso un intenso programma di lavoro. Si tratta di concentrarsi su tre principali settori di attività: modifiche delle procedure e dei metodi di lavoro; realizzazione di metodi più semplici per trattare i casi di aiuti meno importanti e revisione degli strumenti sostanziali. Per quanto riguarda le procedure e i metodi di lavoro, ho recentemente attuato una serie di cambiamenti organizzativi nella Dg Concorrenza, che avranno implicazioni anche per il settore degli aiuti di Stato. In particolare la nomina del Chief economist e l´introduzione di panel di revisione dovrebbero determinare una migliore motivazione delle decisioni per quanto riguarda i principali aspetti economici. La creazione di una nuova unità destinata al monitoraggio e all´esecuzione delle decisioni relative al rimborso degli aiuti illeciti contribuirà a rafforzamento dell´efficacia della nostra politica. Tale unità sarà inoltre incaricata di analizzare gli ostacoli al recupero degli aiuti e di individuare possibili soluzioni. Abbiamo inoltre avviato un dialogo con gli Stati membri allo scopo di semplificare il più possibile le procedure. Questo dialogo ha già determinato alcuni specifici cambiamenti nei nostri metodi di lavoro. Ad esempio abbiamo recentemente adottato e pubblicato un nuovo modulo per le denunce in materia di aiuti di Stato che dovrebbe essere usato in futuro per tutte le denunce di questo tipo. Una delle questioni sollevate dagli Stati membri in questo contesto è la necessità di evitare onerose procedure di notifica e di valutazione degli aiuti di Stato che sono solo di importanza economica minore e che non determinano significativi problemi di concorrenza a livello europeo. Anche se disponiamo già di una regola "de minimis", vorrei proseguire ulteriormente su questa strada. Abbiamo avviato pertanto, a livello interno, un´intensa riflessione su come distinguere tra casi di minore e maggiore importanza. Spero che saremo in grado nei prossimi mesi di valutare più chiaramente se un test di questo tipo è effettivamente possibile. Per quanto riguarda gli strumenti relativi agli aiuti di Stato, il nostro lavoro per la parte rimanente del mio mandato si concentrerà soprattutto su quattro questioni principali: sulla revisione delle linee direttrici sugli aiuti regionali e di quelle sugli aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione delle imprese in difficoltà, sulla cantieristica e sui servizi di interesse economico generale. Per quanto concerne gli orientamenti sugli aiuti regionali, è chiaro che la situazione cambierà radicalmente dopo l´allargamento. Un´ampia parte del territorio dei paesi candidati avrà lo status di regione assistita. Vi sarà dunque una evidente necessità di rivedere il nostro approccio agli aiuti regionali. Quanto agli aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione, la situazione è alquanto diversa. Questo tipo di aiuti deve essere considerato come potenzialmente molto distorsivo e la revisione degli attuali orientamenti, che scadono del 2004, verterà soprattutto sulla necessità o meno di prevedere condizioni più rigorose per gli aiuti accordati ad imprese in difficoltà finanziarie, garantendo nel contempo la disponibilità dei mezzi necessari per la formazione e il reimpiego dei lavoratori interessati. Vorrei infine affrontare il tema della cooperazione internazionale. Tutti gli sforzi che vi ho illustrato sarebbero inutili se perdessimo di vista il fatto che la globalizzazione ci impone di dialogare con i nostri partner commerciali. Per questo motivo ho sempre mirato allo sviluppo della cooperazione internazionale, sia bilaterale che multilaterale. Anche in questo campo il 2002 è stato un anno di importanti realizzazioni. Una buona parte del lavoro che abbiamo svolto riguardava la preparazione all´allargamento, in particolare nel settore degli aiuti di Stato. In materia di cooperazione bilaterale, sono stati compiuti decisi progressi verso la conclusione di un accordo di cooperazione con il Giappone A livello multilaterale, infine, i lavori sono proseguiti in modo proficuo. Il gruppo di lavoro dell´Omc sul commercio e la concorrenza ha proseguito i suoi lavori con riunioni nelle quali abbiamo avanzato proposte molto concrete. Come ricorderete, le autorità antitrust hanno avviato nell´ottobre 2001 la Rete internazionale della concorrenza (Icn), un forum informale destinato ad incoraggiare la politica del dialogo e ad individuare le migliori pratiche. Sin dall´inizio, la Commissione ha avuto un ruolo guida in questo progetto che, in meno di due anni, ha superato anche le nostre più ottimistiche aspettative. Oggi vorrei informarvi sui risultati della seconda conferenza annuale dell´Icn, che ha avuto luogo due settimane fa a Merida, in Messico. La conferenza ha riunito la maggior parte delle 80 autorità antitrust che hanno già aderito all´Icn, nonché rappresentanti delle imprese, del mondo forense ed accademico e delle associazioni dei consumatori. A Merida abbiamo discusso tre temi principali: innanzitutto, il modo in cui possiamo ulteriormente migliorare i meccanismi di gestione mondiale del controllo delle concentrazioni internazionali. In secondo luogo, come possiamo realizzare regimi di concorrenza credibili e sostenibili nelle economie in via di sviluppo e di transizione. In terzo luogo, abbiamo valutato le iniziative pratiche che possono essere avviate per chiarire e promuovere gli obiettivi della politica di concorrenza presso il grande pubblico. Permettetemi ora di illustrarvi due dei più significativi risultati della conferenza. Per cominciare, a Merida è stato approvato un pacchetto di sette "prassi raccomandate" [best practices] per il controllo delle concentrazioni soggette a più giurisdizioni. Il principale scopo di queste raccomandazioni è individuare i passi che le autorità garanti della concorrenza possono proficuamente compiere per facilitare la collaborazione e la convergenza. Questo dovrebbe rendere i nostri processi di controllo più efficaci, riducendo in questo modo i costi e gli oneri relativi al controllo delle concentrazioni internazionali. Anche se queste raccomandazioni non sono assolutamente vincolanti, la loro forza di persuasione ha già fatto sì che diverse autorità garanti della concorrenza annunciassero che stanno compiendo passi concreti per adeguare la propria legislazione in materia di concentrazioni a questi standard Icn. Sono lieto di poter sottolineare che il sistema comunitario di controllo delle concentrazioni rispetta le migliori pratiche sviluppate dall´Icn. Il secondo progetto, che la Commissione ha avuto il privilegio di dirigere a fianco dei nostri colleghi sudafricani, intendeva affrontare le esigenze e gli interessi particolari delle autorità garanti della concorrenza nelle economie in via di sviluppo e di transizione. In previsione della conferenza di Merida, avevamo preparato una relazione speciale che presenta varie possibilità di utile sostegno al processo di costruzione della capacità in questi paesi. La relazione si conclude passando in rivista tutte le questioni che noi - in qualità di fornitori di assistenza - dovremmo considerare al momento di elaborare i nostri progetti di sostegno esterno. Ciò dovrebbe contribuire ad aumentare l´efficacia dell´assistenza fornita dall´Ue. Conclusione Quanto abbiamo realizzato negli ultimi 18 mesi è considerevole e rientra in una logica di più ampio respiro. Sono certo che questo metta in risalto i nostri sforzi costanti per prepararci alle sfide che dobbiamo affrontare e che, non possiamo negarlo, sono decisamente considerevoli. L´applicazione del nuovo regolamento antitrust, la riforma del controllo delle concentrazioni, la modernizzazione della nostra politica di controllo degli aiuti di Stato e la conclusione del processo d´allargamento ci terranno occupati per tutto il 2003, in modo che tutto quanto è stato seminato possa dare i suoi frutti.  
   
 

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