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Notiziario Marketpress di Venerdì 11 Luglio 2003
 
   
  LA MECCANICA VARIA REAGISCE ALLA CRISI

 
   
  Milano 11 luglio 2003 - Meccanica varia in recupero: per il 2003 il settore si attende una crescita su ritmi pressoché analoghi a quelli del 2002. E´ quanto ha affermato il 7 luglio Savino Rizzio, Presidente Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell´Industria Meccanica varia e Affine.), nel presentare il trend settoriale all´Assemblea Generale degli Associati. Secondo le stime dell´Area Economia e Comunicazione Anima, il 2003 dovrebbe chiudersi con un fatturato pari a 34.135 milioni di euro, con un incremento della produzione di circa l´1,7% in volume, (+2,4% in valore). Come ha sottolineato Rizzio, "I risultati non sono certo eclatanti, ma sono da ritenersi positivi se si tiene conto che l´attività è stata penalizzata da numerosi fattori, tra cui la generale stasi degli investimenti, il rallentamento dell´economia americana, il malessere dell´Europa e dalla Germania in particolare, i gravi problemi dei paesi dell´America Latina. Nei primi mesi del 2003 il settore ha segnato il passo: alla consueta ciclicità della domanda si sono infatti aggiunte le ripercussioni negative della guerra in Iraq e i primi effetti della Sars. In molti settori si stanno tuttavia avvertendo segnali di ripresa, specie per quanto riguarda i mercati esteri, dove dovrebbe registrarsi un + 3% sul 2002 (da 16.442 a 16.935, milioni di euro). Inferiori le attese sul mercato interno, sul quale peserà la fine delle agevolazioni di acquisto di beni strumentali previsti della legge Tremonti bis e dove quest´anno la crescita dovrebbe attestarsi su un +1,7% rispetto al 2002. Gli investimenti, cresciuti del 2% nel corso del 2002, dovrebbero subire secondo Anima una flessione del 3,7%. L´occupazione, sostanzialmente in stallo nel corso del 2002, rimarrà stabile anche nel 2003. Preoccupa soprattutto la riduzione di competitività conseguente al forte apprezzamento dell´euro nei confronti del dollaro, che penalizza le nostre produzioni già afflitte dalla aggressività commerciale dei paesi emergenti (est europei e asiatici). Il nostro settore - commenta a questo riguardo il Presidente Rizzio - " è soffocato da prodotti di infima qualità a costi risibili che sono il frutto di un dumping sociale ed ecologico. Sappiano di non poterne fermare la diffusione. Vogliamo pero che sia dichiarato chiaramente la loro provenienza: è un indizio in più per rintracciare l´origine quando sono prodotti fuori dalle norme e minacciano la salute, la sicurezza e l´ambiente. Il mercato americano gode dal 1930 di questa regolamentazione fatta per la tutela dell´utilizzatore e del consumatore e che certamente non è mirata a difendere le imprese dalla concorrenza quando questa si sviluppi in un sistema di regole eque e ragionevoli. " I dati relativi al 2002 indicano che la meccanica italiana ha superato i 33.351 milioni di fatturato, con un incremento del 2,5% sul 2001 (pari all´1,7% in volume), occupando oltre 187.000 addetti. A questo risultato hanno contribuito in prevalenza le esportazioni, che hanno fatto segnare un incremento del 5,2% sull´anno precedente. Modesto invece l´apporto del mercato interno, dove il fatturato si attesta sui 16.900 milioni di euro, con una flessione dello 0,1% sull´anno precedente. La quota export fatturato è passata dal 48% del 2001 al 49,3% del 2002. Dall´analisi dell´andamento delle varie produzioni emergono situazioni non omogenee. La liberalizzazione del mercato dell´energia in Italia e il buon andamento del settore petrolifero a livello mondiale hanno contribuito a sostenere l´attività di molti comparti che rientrano nel raggruppamento "macchine ed impianti per la produzione di energia e per l´industria chimica e petrolifera" il più importante in termini di fatturato (13.696 milioni di euro). La crescita, dell´ordine del 6,8% in valore e 5,5% in volume nel 2002, proseguirà anche nel 2003 ad un ritmo del 4,5%. Da segnalare i risultati soddisfacenti realizzati dai produttori di "turbine a vapore" e "turbine a gas". L´attività del raggruppamento "logistica e movimentazione delle merci" ha consolidato nel 2002 i valori del 2001 raggiungendo i 1.861 milioni di euro. I dati mostrano una battuta d´arresto delle esportazioni dopo i buoni risultati degli ultimi anni. La situazione rimarrà sostanzialmente invariata nel 2003. Le "tecnologie ed attrezzature per prodotti alimentari " hanno raggiunto un fatturato pari a 4.035 milioni di euro, segnando una flessione dell´ 1,0 % in valore (-1,8% in volume) che è attesa proseguire nel 2003. La crescita di alcuni comparti tra cui le "macchine per caffè espresso" non è riuscita a compensare il calo di altri, in particolare le "macchine e impianti per molini, mangimifici e sili". Le "tecnologie e prodotti per l´industria" con un fatturato totale pari a 1.728 milioni di euro, è risultato nel 2002 fortemente penalizzato dalla sfavorevole congiuntura internazionale che, creando un clima di incertezza; ha frenato gli investimenti. Si notano, tuttavia, timidi segnali di ripresa che inducono ad essere più ottimisti per i risultati 2003. Non tutti i comparti collegati all´edilizia, rientranti nel raggruppamento "impianti, macchine e prodotti per l´edilizia", che mediamente - con un fatturato di 8.669 - ha segnato un incremento dell´ 1,2% in valore (-0,9% in volume) hanno tratto beneficio dal trend favorevole che ha contraddistinto il mercato delle costruzioni. Se buono è stato l´andamento delle "macchine edili, stradali, minerarie ed affini" e abbastanza soddisfacente quello degli "apparecchi e componenti per impianti termici" e del "valvolame e rubinetteria", si deve purtroppo segnalare la battuta d´arresto che ha contraddistinto il comparto "apparecchiature e gli impianti aeraulici". Da ultimo, diversificati anche gli andamenti dei comparti del raggruppamento "macchine ed impianti per la sicurezza dell´uomo e dell´ambiente" che ha realizzato un fatturato pari a 3.362 milioni di euro con una flessione dell´ 1,4% in valore (-1,3% in volume) sul 2001. Da evidenziare la dinamica positiva che ha contraddistinto la produzione degli "impianti ed apparecchiature per la depurazione di acque reflue" e la forte contrazione del mercato italiano accusata dal comparto "casseforti, porte corazzate e cassette di sicurezza".  
   
 

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