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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Luglio 2003
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA INFLIGGE AMMENDE A YAMAHA PER RESTRIZIONE DEGLI SCAMBI E FISSAZIONE DEI PREZZI DI RIVENDITA IN EUROPA

 
   
  Bruxelles, 17 luglio 2003 - La Commissione europea ha deciso di imporre unŽammenda di 2.56 millioni di € al produttore di strumenti musicali Yamaha per restrizione degli scambi nellŽambito del mercato unico europeo e per fissazione dei prezzi di rivendita in taluni paesi Ue per taluni prodotti tra cui pianoforti, chitarre e oboi. Pur essendo considerate gravi, sembra che le restrizioni si limitassero a determinati rivenditori, prodotti e paesi e che non fossero il risultato di una strategia deliberata; pare inoltre che non siano state integralmente applicate. Peraltro, non appena la Commissione è intervenuta, Yamaha ha adottato provvedimenti per porre fine alle restrizioni e riorganizzare il suo sistema di distribuzione europeo. Yamaha vende in Europa, in base ad un sistema di distribuzione selettivo, unŽintera gamma di strumenti ed impianti musicali tradizionali ed elettronici tra cui pianoforti, organi elettronici, chitarre, sassofoni e violini. La società è il leader sul mercato europeo della maggior parte degli strumenti musicali. Al termine dellŽindagine, la Commissione ha concluso che Yamaha ha violato le regole di concorrenza dellŽUnione europea stipulando accordi o attuando pratiche concertate al fine di compartimentare il mercato e di fissare i prezzi di rivendita. Tali pratiche erano destinate a restringere la concorrenza ai sensi dellŽarticolo 81, paragrafo 1, del trattato Ue e dellŽarticolo 53, paragrafo 1, dellŽaccordo See in Germania, Italia, Francia, Austria, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca e Islanda. Le restrizioni sono state operate sotto forme diverse, in tempi e in paesi diversi. Infatti comprendevano, ad esempio, la fissazione dei prezzi di rivendita e lŽobbligo per i rivenditori ufficiali di vendere soltanto ai clienti finali di approvvigionarsi esclusivamente presso affiliate Yamaha e di contattare Yamaha prima di effettuare esportazioni via Internet. Gli accordi e/o pratiche restrittive volte a compartimentare il mercato europeo e a fissare i prezzi di rivendita costituiscono una violazione delle norme dellŽUnione europea, secondo una giurisprudenza ormai consolidata. Benché le violazioni siano state definite gravi, alcune delle clausole contrattuali sono state applicate soltanto ad un numero limitato di rivenditori di prodotti, non sono state inserite sistematicamente in tutti gli accordi Yamaha nellŽambito See e non sono state attuate simultaneamente. Infine, il fatto che Yamaha abbia posto fine alla maggior parte delle restrizioni non appena la Commissione è intervenuta, è stato considerato a suo favore.  
   
 

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