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Notiziario Marketpress di Venerdì 18 Luglio 2003
 
   
  MA L´ITALIA NON È CARA ANCHE SE RISPARMIAMO DI PIÙ

 
   
  Milano, 18 luglio 2003. L´italia non è poi così cara se confrontata con gli altri Paesi europei. Solo sesta nella classifica dell´aumento del coso della vita. L´indice dei prezzi al consumo negli ultimi due anni (Maggio 2001 e Maggio 2003) si è assestato al 5,4%. In testa Irlanda (+9,1%), Grecia (+7,4%), Portogallo (+7,3%), Olanda (+6,6%) e Spagna (+6,5%). Nella seconda parte della classifica, invece, troviamo Lussemburgo (+3,6%), Francia (+3,4%), Finlandia (+2,9%), Austria (+2,6%), Belgio (+2,3%) e Germania (+1,8%). Ma la congiuntura negativa degli ultimi due anni ha spinto gli Italiani al risparmio. La propensione al consumo è passata dall´87,74% del 2001 all´86,81% del 2002, nonostante l´aumento (+1,7%) del reddito pro capite che è passato da 13.734 euro pro capite del 2001 a 13.968 euro del 2002. E non si arresta la nascita di nuove imprese. Nel 2002 le imprese in Italia sono aumentate dell´1,1%. Per il 68,6% si tratta di ditte individuali, per il 17,9% di società di persone, e per l´11,5% di società di capitale. Crescono soprattutto le imprese artigiane (+8,6%) in particolare nel Nord, (Nord-est +9,1%, Nord-ovest +8,3%). Sempre più presenti le imprese extracomunitarie che ormai rappresentano il 3,7% del totale delle imprese, con una crescita, rispetto al 2001, del 18,9%. Il 4,5% delle ditte etniche è composto da imprese agricole ( con una crescita 2002/2001 del 7%), il 35,5% da industrie (con una crescita 2002/2001 del 22,5%), il 43,1% da imprese del commercio (19,7%). In contrazione, invece, gli scambi internazionali. In Italia si è registrato un calo sia delle importazioni (-1,2%) sia delle esportazioni (-1,5%). Quanto al tenore di vita degli Italiani dal 2000 al 2001 l´indicatore della ricchezza pro capite è aumentato del 4,8%. Nel 2002 il quadro occupazionale ha evidenziato dinamiche positive: + 315.000 occupati, di cui il 56% rappresentato dalla popolazione femminile. Il tasso di disoccupazione, tuttavia, resta alto (9%), soprattutto nelle regioni del sud. In Calabria il tasso di disoccupazione supera il 25%, in Campania il 21%, in Sicilia sfiora il 20,1%, nonostante l´occupazione al sud, rispetto al 2001 sia cresciuta dell´1,9%. Il tessuto imprenditoriale italiano si conferma caratterizzato da una marcata presenza (91,6%) di piccole imprese, nonostante resti, a livello di sistema, una forte concentrazione di fatturato prodotto (32% realizzato dallo 0,1% delle imprese di grandi dimensioni). "Anche in un anno difficile come è stato il 2002 - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - soprattutto a livello internazionale, in Italia è proseguita, rinnovandosi, quella voglia di fare impresa che era riemersa già negli ultimi anni. Anche l´indagine sui prezzi europei evidenzia come l´introduzione dell´euro rappresenti una sfida per imprese e consumatori in un mercato unico in cui la competitività tra aree locali e nazionali è sempre più diretta. Ma dagli aspetti internazionali vengono alcuni dei maggiori punti interrogativi per l´economia italiana. In una realtà globale le imprese risentono della riduzione del commercio con l´estero in una congiuntura difficile a livello internazionale. Restano poi le sfide sul territorio: le infrastrutture per la mobilità delle persone e delle merci e gli investimenti sulla formazione delle risorse umane".  
   
 

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