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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Settembre 2003
 
   
  LŽITALIA È AL 2° POSTO IN EUROPA PER IMPRESE IMPEGNATE LOMBARDIA, PIEMONTE E LAZIO LE REGIONI CON IL MAGGIOR NUMERO DI BREVETTI

 
   
  Roma, 2 settembre 2003 - LŽitalia si rivela terreno fertile per lŽinnovazione tecnologica. Il nostro Paese, infatti, è al secondo posto in Europa, dietro il Regno Unito, per numero di imprese impegnate nella produzione e sviluppo delle nuove tecnologie informatiche e della comunicazione. LŽaggiornamento dei dati sulla situazione europea della aziende dedite allŽinnovazione informatica e delle telecomunicazioni, da cui emerge la posizione del nostro Paese, è stato reso noto da Eurostat, proprio mentre i ministri Stanca e Marzano hanno appena lanciato il primo "Piano per lŽInnovazione digitale per le imprese", soprattutto per le piccole e medie. "Per quanto riguarda lŽItalia questo è un dato molto positivo", ha detto Lucio Stanca, ministro per lŽInnovazione e le Tecnologie, il quale ha poi sottolineato che "questo tra lŽaltro conferma quanto sia stata giusta ed opportuna la recente scelta di varare uno specifico piano nazionale. Si tratta, infatti, di valorizzare questo patrimonio rafforzando lŽinnovazione nei settori del made in Italy tramite lŽutilizzo delle tecnologie informatiche e della comunicazione soprattutto nei processi cardine, in modo da migliorare la produttività e, conseguentemente, la competitività aziendale. Vogliamo attuare una politica di sostegno per lo sviluppo di selezionati settori hi-tech, ma anche migliorare lŽattrattività del Sistema Italia qualificandolo ulteriormente come un ambiente favorevole a ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione. E, non ultimo, favorire il trasferimento tecnologico dai centri di ricerca pubblici alle imprese". Il ministro Stanca ha anche rilevato che "lŽaspetto positivo del dato sul numero di imprese impegnate in queste tecnologie nasconde, tuttavia, un elemento negativo: in questo settore nel nostro Paese sono ancora troppo poche le realtà aziendali di medie e medio-grandi dimensioni". Secondo le rielaborazioni effettuate dal Centro Studi del Ministro per lŽInnovazione e le Tecnologie, con 112.608 imprese impegnate su questo fronte lŽItalia si pone al secondo posto della classifica europea, che vede in testa il Regno Unito con 160.717 imprese. Nel nostro Paese il settore dà lavoro a 710.685 persone, dato che si pone sostanzialmente nella media europea se commisurato in percentuale al totale dellŽeconomia. Il comparto delle tecnologie dellŽinformazione e delle comunicazioni (Ict) in Italia determina un valore aggiunto pari al 3,8% del Pil. Entrando nel dettaglio, lŽindagine Eurostat rivela che nel Vecchio Continente la percentuale complessiva di richieste di brevetti nel settore delle tecnologie della informazione, presentate allŽufficio Europeo dei Brevetti (Ueb), è aumentata di oltre il doppio nel corso degli anni Ž90. In particolare, lŽItalia ha registrato ben 259 brevetti nellŽIct, pari al 2,7% del totale europeo, portandoci al 7° posto davanti ad Austria, Belgio e Danimarca. Di questi brevetti "tricolore", il 64,5% è relativo alle comunicazioni ed il 10% ai circuiti elettronici di base. Entrambe le percentuali sono superiori alla media europea rispettivamente di 3 punti nel primo caso e di 2 punti nel secondo. Se il dato risulta favorevole allŽItalia in termini di valore assoluto, meno positivo è invece il raffronto con la popolazione: Svezia e Finlandia, ad esempio, registrano rispettivamente 136 e 94 brevetti per milione di abitanti, 24 la Francia e 4 lŽItalia. Per restare al dato italiano, le regioni più ŽdinamicheŽ nella presentazioni di brevetti nellŽIct sono, nellŽordine, Lombardia, Piemonte e Lazio, anche se esse non rientrano ancora tra le regioni leader in Europa.  
   
 

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