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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Settembre 2003
 
   
  UN PROGETTO EUROPEO CONSENTE DI INDIVIDUARE I GENI RESPONSABILI DELLA SORDITÀ

 
   
  Bruxelles, 2 settembre 2003 - In occasione della Giornata mondiale della sordità, il 1° settembre, la Commissione ha presentato i risultati di un progetto finanziato dall´Ue, che ha permesso di individuare i geni responsabili della sordità. Il progetto "Sordità ereditaria" ha beneficiato di un finanziamento pari a 2,12 milioni di euro nell´ambito della sezione "Qualità della vita" del Quinto programma quadro. Il suo principale obiettivo è stato quello di migliorare la comprensione del processo uditivo e individuare i determinanti genetici della sordità. Commentando l´attuale situazione in Europa, il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha sottolineato l´importanza d´investire nella ricerca sui diversi aspetti della sordità: "Il numero di persone affette da disturbi dell´udito è in aumento a causa del crescente inquinamento acustico e dell´invecchiamento della popolazione. Oggi, ad eccezione delle protesi acustiche, non esiste rimedio alla sordità", ha affermato Busquin. "Lo sviluppo di nuove terapie richiede la collaborazione fra i migliori ricercatori di diversi paesi e discipline, al fine di migliorare la conoscenza del processo uditivo e determinare le cause della sordità. Ed è proprio ciò che l´Ue sta realizzando attraverso i propri programmi di ricerca", ha aggiunto il Commissario. In Europa, oltre 22 milioni di persone soffrono di qualche disturbo uditivo e circa tre milioni di esse non sono in grado di percepire i suoni compresi fra 80 e 100 decibel. Oltre a causare problemi sociali e medici come la depressione, tali disturbi rappresentano una delle disabilità più onerose. Secondo le stime, infatti, per i pazienti affetti da disturbi dell´udito si spendono 78 milioni di euro l´anno, cifra che supera i costi sostenuti per il trattamento di epilessia, sclerosi multipla, trauma spinale, ictus e morbo di Parkinson insieme. Le cifre, inoltre, indicano che più della metà dei disturbi uditivi è di origine genetica. Alla luce di tale considerazione, gli scienziati partecipanti al consorzio responsabile del progetto hanno cercato di individuare e isolare i geni che si pensa siano connessi con la sordità umana, al fine di consentire l´elaborazione di test diagnostici molecolari ed una descrizione clinica dettagliata dei difetti nei vari geni. I ricercatori hanno individuato un difetto in almeno 18 dei 36 geni che si pensa siano correlati alla sordità. Uno di essi, la connexina 26, sarebbe responsabile di oltre il 30 per cento dei casi di sordità registrati in Europa. Grazie alle loro scoperte, gli scienziati sono riusciti a migliorare la comprensione dell´udito, soprattutto per ciò che concerne il ruolo svolto dai geni difettosi nella possibilità che l´udito stesso sia ostacolato da fattori ambientali. Utilizzando dei modelli murini e di "zebrafish" (Danio rerio) per lo studio della sordità umana, il consorzio è riuscito a sviluppare con successo un insieme di nuovi strumenti diagnostici e terapie per il trattamento dei disturbi dell´udito. Oltre ai dieci milioni di euro finanziati nel corso degli ultimi sette anni a favore della ricerca sulla sordità, la Commissione ha stanziato dei fondi per questo tipo di ricerca anche nell´ambito del Sesto programma quadro. Il connubio fra impegno politico ed eccellenza scientifica consentirà, si auspica, di tracciare un quadro completo di quest´importante problema sanitario.  
   
 

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