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Notiziario Marketpress di
Venerdì 05 Settembre 2003 |
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UN GIOIELLO DELLA PITTURA ITALIANA AL MUSEO DIOCESANO DI MILANO PER LA SECONDA EDIZIONE DI "UN CAPOLAVORO PER MILANO" PROMOSSA DA BIPIEMME GESTIONI
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Quest´anno sarà l´Annunciazione di Domenico Beccafumi, un olio su tavola del 1546, straordinario esempio del manierismo senese e di uno dei più importanti periodi della Storia dell´Arte Italiana, ad essere esposta come "Un Capolavoro per Milano" dal 1 ottobre al 30 novembre 2003 al Museo Diocesano di Milano. Si tratta della seconda edizione dell´iniziativa culturale promossa, con il Museo Diocesano, da Bipiemme Gestioni, società di gestione del risparmio del Gruppo Bipiemme - Banca Popolare di Milano. Il Museo Diocesano, dopo il grande successo ottenuto con il capolavoro Ecce Homo di Antonello da Messina, offre quest´anno ai suoi visitatori la possibilità di scoprire una grande opera, conservata nella chiesa di San Martino della Vittoria a Sarteano (Si). Il nostro Paese ha un patrimonio artistico diffuso di eccezionale importanza che il Museo Diocesano e Bpm Gestioni si propongono di valorizzare, portando a Milano importanti opere custodite in altre città e luoghi fuori dagli usuali circuiti artistici e turistici. E´ tra le viuzze medioevali del paese di Sarteano, non lontanoda Chiusi, che si nasconde questo gioiello della pittura italiana: una grande tavola (cm 237x222) di Domenico Beccafumi, il principale caposcuola del manierismo senese. L´opera è databile, grazie ad una supplica autografa del pittore, che tentava di ottenere il saldo del pagamento della stessa, al 1546, ed era in origine destinata all´antica chiesa di Sarteano, Santa Maria della Vittoria. L´annunciazione è una delle ultime opere di questo straordinario maestro, la cui pennellata è caratterizzata da inaspettati bagliori "sulfurei". In questa fase egli mostra un´esplicita ripresa di modelli michelangioleschi, che vengono però reinterpretati a vantaggio di una stesura rapida e di effetti di luminosità quasi iridescente. L´opera si contraddistingue per la sua grande intensità espressiva, accentuata, oltre che dalle dolci pose delle figure della Vergine e dell´angelo, anche dal contrasto tra la luce crepuscolare che abbraccia l´interno della casa della Madonna e gli effetti quasi rifrangenti della simbolica ed abbagliante luce divina che illumina i volti dei due protagonisti. Di grande raffinatezza è infine il paesaggio lacustre che si apre sullo sfondo e scorci della campagna toscana e del lago Trasimeno. Il dipinto di Sarteano possiede un fascino straordinario, e aiuta a penetrare uno dei periodi più importanti della storia dell´arte italiana, l´età della Maniera. Il termine Maniera viene utilizzato da Giorgio Vasari come sinonimo di "Stile", e con "manierismo" si intendono i modi stilistici dei pittori che, nella prima metà del Cinquecento, riprendono Michelangelo e Raffaello (i due grandi "classici"), forzandone i risultati, con esiti molto particolari. Beccafumi da una parte riprende con forza i modelli michelangioleschi da lui appresi nei suoi soggiorni romani, dall´altra, grazie ad una sua bizzarria, un suo estro e un certo virtuosismo, introduce delle raffinatezze luministiche e delle "stravaganze" espressive che lasciano ogni volta sorpresi. Se gli artisti manieristi fiorentini appaiono spesso attratti dal macabro e da tematiche molto crude, la maniera senese si caratterizza invece per modi più dolci e raffinati. In questo senso, l´Annunciazione di Sarteano è realmente un capolavoro "sconosciuto" al grande pubblico, che non potrà che rimanere affascinato dalla magica pennellata del Beccafumi, e dai significati nascosti che questo maestro "uomo solitario oltremodo" adombra nelle sue opere. L´opera potrà essere ammirata tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle ore 10 alle 18. |
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