Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Settembre 2003
 
   
  SAET: LO ZINCO RUSSO VIAGGIA SU IMPIANTI PADOVANI UN FATTURATO DI 8 MILIONI NEL 2002, IL 40% DALL’ESTERO, E CONSISTENTI INVESTIMENTI IN R&S

 
   
  Padova - 8 settembre 2003 - Impianti di automazione ‘chiavi in mano’ altamente innovativi, che riducono i consumi e le emissioni. E’ la chiave del successo di Saet Padova, azienda presieduta da Carlo Portalupi che, dopo aver realizzato per oltre 20 anni sistemi di automazione industriale in Italia e all’estero sbarca in Russia. L’azienda padovana ha progettato, prodotto e messo in servizio l’automazione del nuovo stabilimento produttivo della Chzp di Chelyabinsk, nella regione degli Urali, uno dei maggiori produttori mondiali di zinco in lingotti. Una commessa di oltre 1 milione di euro per un impianto che produrrà 200mila tonnellate di lingotti di zinco all’anno, con un risparmio del 40% di assorbimento energia e altrettanta riduzione di emissioni. L’inaugurazione è avvenuta nei giorni scorsi nel capoluogo degli Urali, coordinata dal direttore generale dello stabilimento Vladimir Geikhman e dallo stesso Portalupi. Fondata negli anni Cinquanta, Saet Padova con sede a Rubano (Pd) è leader nella progettazione e realizzazione di impianti automatici per i settori energia, industria di processo e logistica. Si avvale di 50 addetti e ha un fatturato consolidato di 8 milioni di euro nel 2002, il 40% dall’estero. Saet ha realizzato impianti di automazione ‘chiavi in mano’ in tutto il mondo, dal Messico all’Iran, dalle Filippine al Brasile. Ed ora amplia il suo mercato esportando tecnologia e know how in Russia. Un contratto diretto con Chzp, Chelyabinsk Zinc Plant, per gestire e ottimizzare i processi tecnologici. I carriponte, le macchine strappatrici dei catodi, quelle di impilazione e i sistemi di movimentazione per lo stoccaggio sono stati equipaggiati con i sistemi di controllo Saet, in linea con le soluzioni più avanzate di hardware e software. L’impianto, costituito da un’unità multifunzionale su una superficie di 18.500 metri quadri con 300 addetti, oltre a zinco in lingotti è in grado di produrre polvere pura di zinco e altri sottoprodotti quali il cadmio e l’indio. “Il mercato russo è particolarmente interessato alle nostre engineering ideas - spiega Portalupi -, apprezzano la nostra elasticità nella progettazione di sistemi realizzati sulle esigenze del cliente. L’impianto di Chelyabinsk è solo il primo passo: abbiamo intenzione di intensificare la presenza sul mercato russo, creando una base fissa di assistenza alla clientela”. In Italia il nome di Saet Padova è legato ai più grandi gruppi come Enel, Ansaldo, Techint-italimpianti, Lafarge, Italcementi, per i quali ha progettato, realizzato e messo in servizio sistemi e impianti. Progetti all’avanguardia, come il sistema di controllo delle torri di raffreddamento recentemente realizzato per Enel Power a Fusina nel veneziano, con una tecnologia che raggiunge la massima evoluzione. L’innovazione è infatti l’asset strategico di Saet. “Investiamo il 4% del fatturato - sottolinea Portalupi -. Metà dell’azienda ruota attorno all’ufficio tecnico, suddiviso nei tre settori meccanico, elettrico, automazione. Sviluppa in proprio le applicazioni software e si avvale di un’ampia officina per l’attività costruttiva, lo sviluppo prototipi e i collaudi integrati”. Un occhio di riguardo alla ricerca che ha portato a concretizzare una costante collaborazione con l’Università degli Studi e con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Padova. “Il rapporto interessa tutti i settori in cui operiamo: mettiamo a disposizione opportunità di stage e borse di studio che nella maggior parte dei casi si trasformano in assunzioni”.  
   
 

<<BACK