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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Settembre 2003
 
   
  PROGETTO DELL´UE PER AIUTARE LE CENTRALI ELETTRICHE A SODDISFARE I REQUISITI IN MATERIA DI EMISSIONI DI NOX

 
   
  Bruxelles, 9 settembre 2003 - I partner di quattro Stati membri dell´Ue stanno collaborando per fornire agli operatori delle centrali a carbone europee la migliore consulenza possibile allo scopo di limitare le emissioni di ossido di azoto (Nox), come previsto dalla nuova legislazione comunitaria. Le direttive dell´Ue, che entreranno in vigore nel 2008, sanciranno l´illegalità delle emissioni di Nox che superano i 500 mg al metro cubo. Due forme di tecnologia di base sono disponibili per ridurre le emissioni, e il progetto Cafenox, coordinato da Jacques Blondin di Snet in Francia, mira ad aiutare l´industria a valutare i costi e i vantaggi di entrambe. "Le soluzioni Denox primarie riguardano la modifica del processo di combustione come, per esempio, l´introduzione di aria all´interno della camera di combustione, mentre le soluzioni secondarie comprendono esclusivamente modifiche chimiche al di fuori della camera di combustione, come una reazione catalitica", ha spiegato Blondin. Il dilemma del settore delle centrali a carbone risiede nel fatto che le soluzioni secondarie sono più efficaci, ma anche più dispendiose. Le soluzioni primarie sono in grado di ridurre le emissioni di Nox del 30-60 per cento, una percentuale che consentirebbe agli impianti di soddisfare i requisiti normativi solo per i livelli previsti fino al 2015. Le soluzioni secondarie, invece, sono in grado di ridurre le emissioni di Nox fino al 90 per cento, limitandole ad una quantità inferiore ai 200 mg al metro cubo, un livello conforme alle normative più severe che saranno imposte dopo il 2015. L´attuazione delle soluzioni secondarie potrebbe, tuttavia, costare oltre 30 milioni di euro per ogni impianto. Entro la fine del 2003, Snet dovrà effettuare prove di combustione utilizzando una semplice soluzione primaria. Una zona di riduzione artificiale sarà creata nella parte inferiore della camera di combustione, e verrà costruita una sezione ossidante nella parte superiore, immediatamente sotto il surriscaldatore. "Con questo studio spero di dimostrare che, per i prossimi cinque anni, sarà possibile ridurre notevolmente l´Nox con l´applicazione di soluzioni primarie e ritardare l´investimento nelle soluzioni Denox secondarie, considerando che tale investimento può essere ridotto se le soluzioni primarie risultano efficaci", ha affermato Blondin. Inoltre il progetto Cafenox avrà l´effetto di rivelare le proporzioni del problema in Europa. Se i dati del 2001 indicavano che la futura legislazione avrebbe interessato circa 700 unità, probabilmente questo numero è ormai superato. Blondin è assai deluso per i pochi contatti avuti finora con le singole centrali a carbone, e ritiene che molte non siano consapevoli dell´impatto che la nuova legislazione eserciterà su di esse, né siano attrezzate per conformarsi alla stessa. Secondo il coordinatore del progetto, l´industria ignora che si sta svolgendo una ricerca per mettere a punto possibili soluzioni. Tuttavia, una volta stabiliti contatti diretti, Blondin si attende un notevole interesse da parte degli operatori delle centrali a carbone. Vista la mole di lavoro del consorzio, che spazia dalla ricerca sul numero di unità che dovranno sottoporsi alle prove tecniche alla formulazione di un modello matematico, ogni partner (da Grecia, Spagna e Paesi Bassi) dovrà svolgere un ruolo preciso e importante. "La cooperazione internazionale attraverso il progetto Cafenox deve essere fruttuosa ed efficiente", ha detto Blondin. I risultati del progetto saranno presentati durante un seminario pubblico che si terrà in Grecia all´inizio del 2005. Per informazioni a: Jacques Blondin E-mail:jacques.blondin@snet-electricite.fr  
   
 

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