Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 29 Maggio 2012
 
   
  MILANO, TEATRO ARSENALE” LA BANCAROTTA” OVVERO IL RISCHIO ECONOMICO SECONDO GOLDONI DI CARLO GOLDONI DAL 29 MAGGIO AL 10 GIUGNO 2012

 
   
  Milano, 29 maggio 2012 - Pantalone, il mercante della Commedia, per superficialità, leggerezza, poca cura nel fare i conti e soprattutto per una invincibile passione per le donne, circondato da avvoltoi e profittatori, manda in rovina impresa, famiglia e sé stesso. “Gli uomini non conoscono il bene fino a quando non sono in miseria” è l´ultima amara constatazione della commedia, mentre “Ecco il conto” ne è la prima battuta! Goldoni scrisse La bancarotta quando era Console di Genova a Venezia e annota: “Iniziato nel mio nuovo impiego alla conoscenza dei commercianti, non sentivo parlare che di fallimenti. E vedevo che quelli che si ritiravano, che tagliavano la corda o che si facevano arrestare, dovevano la loro rovina solamente all’ambizione, alla sregolatezza, al vizio. Allargai il mio orizzonte fino alle persone di legge che, gettando polvere negli occhi dei creditori, davano il tempo ai bancarottieri fraudolenti di rendere i loro fallimenti più lucrativi e sicuri”. Terza commedia di Goldoni, La bancarotta, scritta nel 1740 e rappresentata al Teatro San Samuele di Venezia, conobbe un grande successo di pubblico. È una delle commedie che più marcatamente segna il passaggio dal vecchio teatro della Commedia dell’Arte al nuovo teatro che comincia a farsi strada proprio attraverso la riforma goldoniana. In pratica ai vecchi canovacci, lasciati alla libera e codificata concertazione degli attori, si viene man mano sostituendo un testo completamente scritto, e alle maschere tradizionali, ormai sclerotizzate in una recitazione stereotipata, un maggiore studio e approfondimento dei caratteri. La pièce trova la propria origine in un tradizionale canovaccio della Commedia dell’Arte; alcune parti vengono inizialmente scritte e altre lasciate a soggetto, poi anche queste ultime saranno scritte completamente. La bancarotta rispecchia quindi un momento di ‘crisi’ del teatro, in cui si profilano i cambiamenti che portano dal vecchio al nuovo. La compagnia dell´Arsenale affronta per la prima volta il grande classico italiano con la consueta verve comica non superficiale, che rivela contemporaneamente l´altra faccia del comico. La commedia è sempre tragica in realtà, rivelando la prigione del carattere che obbliga gli uomini a ripetere coattivamente i medesimi e spesso nefasti comportamenti. Gli attori in scena appartengono a diverse generazioni, che portano sulla scena della commedia la vita, come d’uso all’Arsenale. Il teatro è infatti uno specchio della vita che la evidenzia e la migliora. Lo spettacolo è recitato in un italiano veloce e scorrevole, per facilitare la comprensione del testo e per seguire alla lettera le ripetute raccomandazioni di Goldoni che, più volte nei suoi scritti, ricorda l’importanza fondamentale che il linguaggio recitato sia pienamente condiviso dal pubblico. Liberato dagli schemi formali che lo affliggono, Goldoni appare qui per quello che è: il grande autore classico, dunque contemporaneo, che trae le sue storie dai grandi libri del Mondo e del Teatro. Commenta la regista Marina Spreafico: «Percorre, l´uomo de La bancarotta, uno spazio urbano e popoloso che lo porta instancabilmente da un luogo all´altro, all´aperto e al chiuso, correndo spinto dal vento delle passioni, dei desideri, della necessità e da poca virtù. Spazi di passaggio, dove si consumano brevi scene e la vicenda. Scene veloci, captate al volo, uno sguardo sulla vita. Goldoni ha marcato un momento importante di passaggio nel teatro e l´ha chiamato “la mia riforma”. Ha riassunto e portato a maturazione un movimento insito nel divenire stesso del teatro. Anche il nostro è un momento di “riforma”. Si riforma, ora, il teatro attraverso lo spazio della rappresentazione che non è, e non può più essere, quello di prima, e non è ancora un altro: è fluido, “poroso”, alla ricerca di sé stesso. La prospettiva classica, utilizzata per secoli e coincidente con il palcoscenico tradizionale, sembra oggi non rispondere più al nostro punto di vista, abituato all´immagine in movimento, a una visione dello spazio che ne valorizza le fughe verso altri spazi solo immaginabili. Lo spazio corre altrove e le nostre passioni e i nostri desideri, motori del nostro movimento, corrono verso un altrove che ci sfugge. Antico e moderno vengono qui a coincidere in una classicità riformata». L’allestimento è il frutto di un lavoro congiunto tra teatro e architettura e il risultato di un concorso all’interno del Corso di Scenografia della Facoltà di Architettura e Società del Politecnico di Milano (docenti Pierluigi Salvadeo e Davide Fabio Colaci). All’interno dell’Arsenale, lo spazio dell’azione e quello degli spettatori si incastrano e si articolano in modo organico al luogo e ai contenuti della commedia: tre spazi nello spazio, disegnati da semplici scheletri di costruzione in legno, uniscono spettatori e attori in un interno-esterno che si modifica durante lo spettacolo. Da più di cinque anni ormai Teatro Arsenale, Arsenale-lab e Scuolarsenale e il Corso del Politecnico collaborano insieme in un percorso di ricerca che ha dato vita a differenti e innovativi eventi teatrali e scenografici, sia al Teatro Arsenale che allo Spazio Patio di via Ampère. “La Bancarotta”di Carlo Goldoni: regia Marina Spreafico; allestimento a cura del Corso di Scenografia della Scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano; costumi Brancato Costumi Teatrali; ambientazione sonora Walter Prati; luci Piera Rossi; regista assistente Valentina Colorni; assistente alla regia Giovanni Di Piano; assistente ai costumi Ambra Rinaldo; tecnica generale Christian Laface, Danilo Mercatante; personaggi e interpreti: Pantalone, mercante Mario Ficarazzo; Aurelia, sua seconda moglie Claudia Lawrence; Leandro, suo figlio di primo letto Mattia Maffezzoli; Truffaldino, suo garzone Fabrizio Rocchi; Il dottore Lombardi Marino Campanaro; Vittoria, sua figlia e Graziosa, straniera Vanessa Korn; Silvio, conte Giovanni Di Piano; Brighella, suo servitore e Marcone, furfante Paui Galli; Clarice, avventuriera Lorena Nocera; e con Smeraldina, serva in casa Lombardi e Servitori. Www.teatroarsenale.it    
   
 

<<BACK