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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Settembre 2003
 
   
  IMPREGILO: CDA APPROVA LA SEMESTRALE RISULTATO OPERATIVO IN CRESCITA: 68,4 MILIONI DI EURO CONTRO 50,3 PROSEGUE LA POLITICA DI RIGORE DI BILANCIO DECOLLA LA STAGIONE DEL PROJECT FINANCING

 
   
  Sesto San Giovanni, 10 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Impregilo S.p.a. Presieduto dal Prof. Paolo Savona, riunitosi il 9 settembre 2003 presso la sede sociale di Sesto San Giovanni (Milano) ha esaminato e approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2003. La relazione semestrale evidenzia che: “ I risultati del primo semestre confermano il successo dell’azione di rilancio del Gruppo. Sul mercato interno continua la pratica degli appalti al massimo ribasso, nell’illusione che questo sia il modo per calmierare il costo delle opere, mentre il risultato è esattamente l’opposto: i costi risultano sempre più elevati, i tempi incerti (con tendenze a divenire pluridecennali) e le condizioni di realizzazione esposte alla necessità per l’impresa aggiudicataria di recuperare l’economicità dell’appalto. La politica seguita dal Gruppo Impregilo in questi anni è stata quella di selezionare rigorosamente la partecipazione a queste gare, di impegnare i partner dei Consorzi al rispetto del nostro Codice Etico e di sollecitare pari impegno presso le associazioni rappresentative. Facciamo ciò nell’adempimento della “missione” che abbiamo proposto all’Assemblea degli Azionisti e che l’Assemblea ha approvato: innovare nei rapporti con la clientela e nelle tecnologie; ma anche nel convincimento che l’affermarsi di un mercato delle costruzioni serio e ben funzionante permetterà a Impregilo di rafforzare la sua posizione di leader del settore e di consolidare la sua redditività. Citiamo ad esempio di un impegno seguito dai fatti, sia la realizzazione del Parco della Musica di Roma, l’unica opera pubblica i cui tempi di consegna mancanti sono stati scanditi dai ritmi di un cartellone luminoso eretto sul Ponte Flaminio, e quella dell’Alta Velocità Firenze-bologna e Torino-novara, che procede a tempi di record, mai riscontrati in Italia. Ci attendiamo dalle autorità un forte appoggio alla nostra azione di risanamento del mercato delle costruzioni e dalle imprese concorrenti l’adesione alla politica da noi proposta, perché coerente sia con gli interessi aziendali, per gli effetti positivi che essa ha sulla redditività, sia con gli interessi generali, dato che la nostra economia necessita di maggiori infrastrutture per recuperare, attraverso la generazione di economie esterne alle imprese, quella competitività mancante nell’attuale momento socio-economico del Paese. Sul mercato estero, il successo del Gruppo Impregilo negli appalti – che in alcuni settori (dissalazione, trattamento dei fumi e dei rifiuti, dighe e tunnel) ci vede leader o tra i leader mondiali – è legato anch’esso al buon funzionamento del mercato, avendo scelto di partecipare a gare che non siano di dubbio contenuto e di altrettanto dubbio esito. Il Gruppo, già presente in oltre 40 paesi, ne ha selezionato 16 strategici, concentrando il suo impegno su quelli che mostrano una vocazione al rispetto dei contratti e alla rapida soluzione degli inevitabili problemi che sorgono nella realizzazione delle opere. Sono stati scartati i paesi dove l’applicazione del diritto civile e degli accordi internazionali è esposto all’interpretazione dei governanti e dei loro delegati. Tuttavia, dove le autorità non sono disposte a uno stretto dialogo con l’impresa nella soluzione dei problemi insorti all’atto della realizzazione, sopravvivono vincoli per il rispetto dei tempi e per l’incasso degli importi dovuti. Per essi abbiamo avuto un significativo appoggio dalla rappresentanza diplomatica italiana all’estero, mentre possiamo considerare ancora insufficienti le procedure e, quindi, l’impegno delle organizzazioni sovranazionali che hanno il dovere di risolvere i contenziosi nascenti nella realizzazione delle opere. Il loro impegno, testimoniato da numerose inchieste e da documenti copiosi, si ferma sovente alle soglie della ragione di Stato.” I principali dati consolidati sono i seguenti: - il valore della produzione consolidata ammonta a 1.411 milioni di euro e risulta in linea rispetto all’analogo periodo precedente (1.413 milioni di euro al 30 giugno 2002). La produzione è stata realizzata in Italia per l’82%, in Europa per il 6% e nei paesi extraeuropei per il 12%; - il risultato operativo del primo semestre 2003 segna un incremento significativo rispetto al primo semestre 2002, 68,4 milioni di euro contro 50,3 milioni di euro, ed è influenzato da un accantonamento di 14 milioni di euro a fronte di un credito il cui pagamento è contestato dalla committente per la commessa di edilizia da poco terminata in Arabia Saudita; - la posizione finanziaria netta presenta un indebitamento di 497 milioni di euro (465 milioni di euro al 31 dicembre 2002), non tenendo conto dei 20 milioni di euro di incasso netto derivante dalla cessione del palazzo uffici avvenuto il 22 luglio 2003; - il risultato ante imposte ammonta a 20,5 milioni di euro in linea con quello del primo semestre 2002 (19,9 milioni di euro) pur scontando la contabilizzazione di 11,6 milioni di euro per le varie forme di condono fiscale a cui il Gruppo ha aderito con l’effetto, fra gli altri, di rendere liquidabili crediti fiscali per circa 110 milioni di euro svincolati dal contenzioso in essere; - il risultato netto è di 8,3 milioni di euro (12,5 milioni di euro al 30 giugno 2002); - il portafoglio ordini delle costruzioni al 30 giugno 2003 è di 5.412 milioni di euro (6.320 milioni di euro al 31 dicembre 2002); il portafoglio delle concessioni e servizi al 30 giugno 2003 è di 8.585 milioni di euro (8.681 milioni di euro al 31 dicembre 2002); - le principali acquisizioni in quota Impregilo del primo semestre riguardano le commesse per la realizzazione della Centrale Idroelettrica di Karahnjukar (Islanda), del valore di 450 milioni di euro, e di un impianto per la dissalazione delle acque di mare a Dubai in quota Impregilo per un importo di circa 150 milioni di euro. Nel corso del semestre il Gruppo ha effettuato investimenti per 112 milioni di euro così ripartiti per natura di investimento: Infrastrutture oggetto delle concessioni 77 milioni di euro Macchinario per l’esecuzione delle opere di costruzione 35 milioni di euro Particolare importanza ha la firma del contratto di finanziamento del progetto di trasformazione dei rifiuti della provincia di Napoli, sottoscritto dalla società concessionaria Fibe. Il finanziamento trasforma il debito generico contratto per finanziare un appalto già vinto in debito di progetto, garantito dai flussi di cassa dello stesso e senza ricorso sulla capogruppo. Si tratta del primo grande contratto di project financing sottoscritto in Italia, mentre si sta lavorando a perfezionarne altri, relativi agli appalti per concessioni già aggiudicati dalle aziende del Gruppo, l’insieme dei quali muterà progressivamente la natura del debito, come detto sopra, da generico a specifico, senza garanzie. L’attivazione di tali operazioni, unitamente alla crescita della liquidità generata dalla gestione, consentirà di ridurre progressivamente anche l’indebitamento. A questo riguardo l’azienda conferma il suo impegno di rimborsare il debito obbligazionario di 300 milioni di euro, in scadenza a novembre prossimo, senza ricorrere a nuove emissioni.  
   
 

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