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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Settembre 2003
 
   
  PUBBLICO E RICERCA SCIENTIFICA IN ACCORDO: ASPIRINA SEMPRE IN PRIMA LINEA CONTRO IL MAL DI TESTA

 
   
  Pochi farmaci hanno saputo, come Aspirina, conquistare la piena fiducia del pubblico e mantenere per oltre un secolo il riconoscimento della comunità scientifica come farmaco essenziale per trattare il dolore. Basterebbero la diffusione in tutto il mondo e le cifre del suo consumo a testimoniarlo, ma altri dati possono illustrarlo meglio. Sono, da una parte, quelli di una ricerca condotta da Astra-demoskopea svolta per conto di Bayer-aspirina sul rapporto degli italiani con Aspirina, e dall´altra quelli presentati in due avvenimenti scientifici di rilievo di questi giorni: il Congresso della International Headache Society, il maggiore evento internazionale sullo studio e sulla terapia delle cefalee (Roma, 13-16 settembre 2003), e l´International Aspirin Award 2003, occasione che vede assegnare un riconoscimento alla migliore ricerca sull´acido acetilsalicilico (Fiuggi, 12 settembre 2003). La ricerca demoscopica: gli italiani si fidano di Aspirina Secondo la ricerca di Astra-demoskopea, condotta su oltre 1000 persone nel giugno 2003, la conoscenza del pubblico su Aspirina e la sua fiducia nel farmaco è solida: la quasi totalità ha familiarità con esso, lo ha assunto in passato o lo assume abitualmente in caso di bisogno. Aspirina è considerata un aiuto sicuro ed efficace, leader incontrastato per il trattamento di malattie lievi e importanti. La maggioranza degli intervistati (61 per cento) si sente così tranquillo da non esprimere dubbi o perplessità sul suo uso. Anche chi si pone domande, lo fa soprattutto per conoscere meglio i possibili usi futuri di Aspirina, ricavare dal farmaco tutti possibili benefici, utilizzarlo in piena sicurezza. Solo una ristretta minoranza delle curiosità espresse rivela un atteggiamento di scarsa consapevolezza o ansia nei confronti del farmaco o più in generale di tutti i farmaci. Il mal di testa continua a figurare fra gli utilizzi più diffusi di Aspirina, non solo perché interessa una vasta fascia della popolazione ma anche perché si può ripetere diverse volte nel corso di un anno, o di un mese per chi ne soffre abitualmente. La ricerca Astra dimostra che Aspirina è ancora considerata dai consumatori un rimedio insostituibile, apprezzato per l´efficacia ma anche per la praticità d´uso. La ricerca clinica: sempre un farmaco di prima linea contro la cefalea Tali caratteristiche poggiano su solide basi di evidenza scientifica: lo dimostrano alcune ricerche presentate al congresso internazionale della International Headache Society e all´International Aspirin Award. Nel trattamento della cefalea, ad esempio, l´acido acetisalcilico è in grado di competere con altri principi attivi ampiamente utilizzati in termini di efficacia e tollerabilità. Persino nelle forme classificate come emicrania - di solito più resistenti ai farmaci - i dati clinici suggeriscono che il ruolo di Aspirina potrebbe essere rivalutato, e che le differenze con le classi farmacologiche più innovative come i triptani potrebbero essere ridimensionate. Questa serie di evidenze culmina in un importante riconoscimento: il congresso internazionale vedrà la presentazione di un nuovo manuale di classificazione delle cefalee, nel quale l´acido acetilsalicilico usato nell´ambito di una automedicazione responsabile conserva un´importanza strategica nelle forme lievi e moderate. Tutto ciò è in pieno accordo con quanto riconosciuto anche dall´Organizzazione mondiale della Sanità, che ha inserito l´acido acetilsalicilico tra i farmaci essenziali per il trattamento del dolore e della cefalea. Migliorare diagnosi e automedicazione: così aumentano anche i benefici di Aspirina Nella terapia di un problema comune e invalidante come il mal di testa c´è ancora spazio, dunque, per utilizzare meglio, anche i farmaci più conosciuti e utilizzati come Aspirina. Lo conferma anche il professor Paolo Martelletti, direttore del Centro Cefalee del Policlinico S. Andrea dell´Università La Sapienza (Roma) e presidente della Lic, la Lega italiana cefalalgici. I due fronti sui quali intervenire, sostiene, sono la diagnosi e l´educazione del paziente. «Il paziente cefalalgico - spiega - non ha bisogno dell´ultimo analgesico, ma di una diagnosi certa e di una terapia personalizzata». «Sicuramente per le forme di cefalea lievi e moderate - aggiunge - c´è modo di usare meglio i farmaci che già si conoscono, come l´acido acetilsalicilico. Gli errori più frequenti che i pazienti fanno con l´automedicazione sono sottodosare il farmaco e attendere troppo prima di prenderlo». Un episodio di lieve entità non curato con dosi e tempi giusti può evolvere, secondo l´esperto, in un attacco severo e resistente ai farmaci. Riconsiderare attentamente insieme al medico di fiducia la natura del disturbo e un´automedicazione responsabile può quindi essere la mossa nella giusta direzione: in queste condizioni un farmaco pratico e sicuro come Aspirina, oltre che accessibile a tutti per i suoi costi contenuti, può rappresentare per molti cefalalgici una soluzione ancora più efficace di quanto hanno sempre pensato.  
   
 

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