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Notiziario Marketpress di Venerdì 19 Settembre 2003
 
   
  ALITALIA LINEE AEREE ITALIANE S.P.A. SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2003: IL CONSIGLIO HA, APPROVATO LE LINEE GUIDA DEL PIANO INDUSTRIALE 2004-2006 DELLA COMPAGNIA.

 
   
  Roma, 19 settembre 2003 - Il Valore della Produzione nel primo semestre del 2003 è stato pari ad Euro 2.193 milioni con un decremento del 7,8% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno (risultato in linea con la variazione negativa di fatturato di circa l’8% consuntivato nei primi sei mesi del 2003 dai principali vettori europei*). Il risultato operativo del semestre è stato pari ad Euro -266 milioni in calo rispetto al risultato del primo semestre dello scorso anno che era stato pari ad Euro -63 milioni (il totale delle perdite operative accumulato dai principali vettori europei* nei primi sei mesi del 2003 è stato pari a circa 1,4 miliardi di Euro con una differenza in termini assoluti rispetto allo scorso anno di circa 2 miliardi di Euro). Il risultato netto del semestre è stato pari ad Euro -315 milioni in calo di 266 milioni di Euro rispetto ai -49 milioni di Euro dello scorso anno. L’indebitamento finanziario netto è aumentato dal 31 dicembre 2002 di 290 milioni di Euro attestandosi a 1.198 milioni di Euro al 30 giugno 2003 (le disponibilità liquide del Gruppo sono migliorate passando da 789 milioni di Euro a 882 milioni di Euro). Il totale degli investimenti nei primi sei mesi del 2003 è stato pari 260 milioni di Euro. La forza media retribuita del Gruppo per i primi sei mesi è stata pari a 20.887 unità, con una riduzione di 479 unità rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente. I risultati economico-finanziari del Gruppo Alitalia nel primo semestre del 2003 risentono dell’impatto di un insieme di fattori (guerra in Iraq, Sars e l’inatteso protrarsi della congiuntura economica negativa) che si sono accavallati alla crisi dell’11 settembre e dei cambiamenti strutturali ormai irreversibilmente in atto nel settore del trasporto aereo. Francesco Mengozzi, Amministratore Delegato di Alitalia, ha dichiarato: “il calo dei proventi, principalmente causato da ciò che si può considerare una caduta strutturale nei proventi unitari in tutta l’industria, ha generato una perdita di redditività del Gruppo rispetto allo scorso anno (tale risultato negativo è peraltro allineato con il forte calo di redditività dell’intero comparto in Europa nei primi sei mesi di questo anno). Malgrado il grande impegno dimostrato da tutti i lavoratori del Gruppo, il nuovo scenario di industria che Alitalia sta affrontando necessita di un cambio radicale esclusivamente attuabile attraverso un incremento della competitività della Compagnia, una flessibilizzazione e una riduzione della sua struttura dei costi e l’attuazione di un modello di business ancora più focalizzato, azioni queste di cui è prevista l’implementazione nel nuovo Piano Industriale 2004-2006. Contestualmente al forte focus sulla riduzione dei costi il nuovo Piano Industriale identifica lo sviluppo della Compagnia come una priorità strategica. Tale sviluppo sarà reso possibile solo da una modifica della struttura dei costi che ne garantisca la sostenibilità al fine di poter permanentemente mantenere un ruolo primario sul mercato e all’interno dell’alleanza globale Skyteam”. Sintesi delle Linee Guida del Piano Industriale 2004-2006 Il Piano Industriale, confermando la strategia del precedente Piano Biennale 2002-2003, identifica quattro primarie aree di intervento in cui Alitalia migliorerà la propria performance operativa: Di seguito, una sintesi dei principali cambiamenti attesi dall’implementazione del Piano: Piano di network e mercato: Massima valorizzazione della posizione di Alitalia negli aeroporti milanesi; Network esteso a tutti i principali mercati da/per l’Italia; Ulteriori sviluppi dell’alleanza. Piano per una forte riduzione dei costi: Riduzione significativa dei costi unitari; Riduzione dei costi di distribuzione; Incremento della produttività delle risorse. Piano sulla qualità del prodotto offerto: Miglioramento della qualità dell’operativo con il raggiungimento del più elevato standard presente nell’industria; Standardizzazione delle configurazioni degli Md80 e B767. Piano di coinvolgimento ed incentivazione del personale: Implementazione di programmi di incentivazione finalizzati al raggiungimento degli obiettivi; Comunicazione dello stato di avanzamento dell’implementazione del Piano e del raggiungimento degli obbiettivi prefissati a tutti i lavoratori di Alitalia Il Piano mira ad un significativo recupero di performance operativa e finanziaria di Alitalia confermando gli obiettivi di redditività operativa a tendere già precedentemente dichiarati dalla società (margine Ebitdar2 target tra il 15% ed il 17%). Azioni organizzative Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre varato variazioni degli aspetti organizzativi in coerenza con le linee guida di Piano che verranno finalizzate nei prossimi giorni. Il Consiglio di Amministrazione, infine, ha convenuto di impugnare il provvedimento reso dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il 10 luglio scorso con cui l’Autorità ha censurato l’accordo di code sharing stipulato, nel luglio del 2002, tra la Compagnia e le società del Gruppo Volare. Nel frattempo, i due partner, considerata l’incidenza del citato provvedimento, hanno concordato di risolvere anticipatamente l’accordo di code sharing. Commento ai prospetti di dettaglio relativi ai risultati economicofinanziari e operativi consolidati del Gruppo Alitalia al 30 giugno 2003 Il conto economico consolidato al 30 giugno 2003 evidenzia una della perdita netta di 315 milioni di Euro con un peggioramento rispetto al medesimo periodo del precedente esercizio di 266 milioni di Euro. In generale l’andamento del semestre, come già commentato nella Relazione trimestrale al 31 marzo 2003, conferma un difficile scenario per l’industria del trasporto aereo. Il Valore della Produzione del Gruppo è ammontato a 2.193 milioni di Euro (in flessione del 8% rispetto al 2002). Il Margine Operativo Lordo è risultato negativo per 95 milioni di Euro a milioni con un peggioramento di circa 156 milioni di Euro rispetto all’anno precedente (Mol al 30 giugno 2002 positivo per € 62 milioni). Il Risultato prima dei componenti straordinari e delle imposte è stato negativo per 321 milioni di Euro con un peggioramento di 202 milioni di Euro rispetto al 30 giugno 2002. Le partite straordinarie registrano un saldo positivo di 21 milioni di Euro (al 30 giugno 2002 un saldo positivo di ben 117 milioni di Euro) essenzialmente riferite alle plusvalenze realizzate con la cessione dell’80% della controllate Italiatour e della quota detenuta nella società France Telecom (complessivamente 10 milioni di Euro). Per quanto concerne la struttura patrimoniale, il capitale proprio ha un valore di 1.453 milioni di Euro con una flessione di 315 milioni di Euro che la riflette la perdita del periodo. L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2003 è risultato pari a 1.198 milioni di Euro contro i 906 milioni al 31 dicembre 2002. In particolare, a fronte di un incremento dell’indebitamento di medio – lungo termine, per circa 393 milioni di Euro da riferirsi alla nuova operazione di rifinanziamento di 6 aeromobili B777 di proprietà per un importo di 467 milioni di Euro, la posizione finanziaria netta a breve è migliorata di 103 milioni di Euro. Gli investimenti sono risultati pari a 260 milioni di Euro (1.101 milioni di Euro nel primo semestre 2002) ed hanno riguardato per circa il 14% le immobilizzazioni immateriali, per circa l’82% le immobilizzazioni materiali e per il rimanente le immobilizzazioni finanziarie. Con riferimento all’evoluzione registrata dalla gestione nell’ambito della prima metà dell’esercizio, la Relazione evidenzia come in un quadro di settore caratterizzato da forti criticità che stanno investendo l’intera industria del trasporto aereo su entrambe le sponde dell’Atlantico, il Gruppo Alitalia sia stato spinto in una situazione per molti versi assimilabile a quella degli altri principali vettori, sebbene non possano essere trascurati quegli elementi che oggettivamente hanno nel tempo consolidato una posizione della Compagnia comparativamente sempre più debole rispetto ai principali concorrenti. In questo quadro gli aspetti salienti dell’andamento della gestione del Gruppo nel primo semestre sono così sintetizzabili: La repentina nuova battuta d’arresto del traffico e la successiva flessione registrata da marzo, hanno imposto una rimodulazione della capacità offerta, operata in coincidenza con l’avvio delle attività belliche in Iraq, in particolare attraverso il taglio di frequenze plurigiornaliere sulle destinazioni domestiche e comunitarie, la riduzione delle attività sul Nord Atlantico e l’Estremo Oriente e la cancellazione temporanea dei collegamenti con il Medio Oriente. All’esito delle operazioni militari, tali misure contingenti sono state gradualmente riassorbite per consolidare complessivamente un aumento della capacità offerta rispetto al primo semestre dello scorso esercizio pari al 3,2%, cui ha fatto riscontro un volume di trasportato (10,6 milioni di passeggeri) in lieve flessione (-1,2%) ed un calo del load factor di 1,3 punti. Questo andamento, che comparato ai dati dei principali vettori europei, rappresentati in precedenza, mostra sostanziali similitudini, ha peraltro presentato importanti differenziazioni sulle tre principali reti. Il settore intercontinentale è risultato quello maggiormente impattato dagli eventi geopolitici e dall’epidemia della Sars che hanno caratterizzato il periodo, registrando andamenti di trasportato in crescita del 3,5% non sufficienti tuttavia ad onorare l’aumento di capacità offerta (+6,5%) che il Gruppo aveva programmato in connessione con l’ingresso in flotta dei nuovi B777. Tale fenomeno si è in massima parte concentrato sui collegamenti con l’Estremo Oriente dove, a seguito della emergenza Sars, ed a fronte di una crescita di capacità di oltre il 25%, si è registrata una pesante caduta del load factor pari ad oltre 9 punti. Più attenuata la perdita subita dal coefficiente di riempimento sulle destinazioni Nord Atlantico (4 punti) per le quali la maggiore offerta (3,5%), dopo una prima parte dell’anno in cui il traffico ha risentito degli effetti del conflitto iracheno, ha beneficiato di una incoraggiante ripresa della domanda a partire da giugno. Il settore internazionale, oltre alle ricadute del deteriorato quadro geopolitico che hanno pesantemente condizionato i risultati sulle destinazioni del Nord Africa e del Medio Oriente, ha inoltre risentito del quadro di sostanziale stagnazione economica che ha investito i paesi europei. A fronte di una crescita di offerto pari al +4,8%, il trasportato ha registrato una flessione del 2,1% con una perdita di 4,5 punti di load factor che ha interessato tutte le aree e che, in particolare per quella europea, che per il Gruppo costituisce la più rilevante nell’ambito del settore, ha continuato a registrare il massiccio investimento in termini di capacità da parte dai vettori low cost ed il conseguente ulteriore inasprimento del livello competitivo. Circa infine il settore nazionale, alle problematiche generali di scenario sono continuate ad affiancarsi ed a sovrapporsi quelle derivanti dalla persistente situazione di overcapacity, determinata dalle consistenti immissioni di capacità operate dai concorrenti domestici, che già a partire dalla fine del primo semestre dello scorso esercizio avevano prodotto sul mercato una accesa competizione tariffaria ed una inusitata pressione sui coefficienti di riempimento. Ciò ha indotto il Gruppo ad una rimodulazione mirata dell’offerta, diminuita nel periodo del 4,5%, che ha consentito, pur in questo contesto altamente destabilizzato, di conseguire un significativo recupero del load factor di 3,6 punti. A fronte di questo riequilibrio si è contrapposta tuttavia una consistente perdita in termini di yield che, sebbene attestatosi sui livelli della seconda metà del 2002, ha registrato nei confronti del primo semestre dello scorso anno una caduta dell’11,2%, a seguito della politica di tipo low fare attuata estensivamente dai competitors. Al pesante decremento dello yield registrato sul comparto domestico, si sono assommate le altrettanto rilevanti flessioni riscontrate sul settore internazionale (-6,0%) ed intercontinentale (-11,3%) che, sebbene in parte determinate dagli andamenti valutari in nesso con il costante apprezzamento dell’euro, rivelano nel complesso quella che ha costituito nel periodo la più critica conseguenza della situazione di eccesso di capacità presente nell’industria del trasporto aereo e ne condizionano, stante il loro carattere ormai pressoché durevole, le prospettive future, richiedendo risposte incisive ed adeguate allo scenario strutturalmente mutato. L’insieme degli andamenti sopra descritti ha comportato per il Gruppo una rilevante perdita di proventi (-8,7%) che, se commisurata all’andamento della capacità offerta (+3,2%), uno dei principali “driver” dei costi, fornisce la misura del deterioramento di tale rapporto che viceversa nel corso del 2002 aveva iniziato a ritrovare il suo equilibrio determinando virtuosi effetti sul versante del profilo reddituale. Successivamente alla chiusura del semestre, in data 1 luglio 2003, è stato conferito ad Alitalia Maintenance Systems, società controllata al 100% dalla Capogruppo Alitalia, il ramo d’azienda costituito dall’Officina Motori; da tale momento, anche con la conclusione di un accordo raggiunto con le organizzazioni sindacali alla luce della procedura prevista dalla legge, è a tutti gli effetti operativa la società del Gruppo che si occupa di revisione e manutenzione dei motori e degli Auxiliary Power Unit (Apu). Tale operazione è finalizzata all’ingresso, con una quota del 40%, di Lufthansa Technik (Lht) ingresso previsto dagli accordi firmati in data 30 giungo 2003 tra Alitalia e la società tedesca. La collaborazione con quest’ultima, si è delineata come la condizione ottimale per consolidare la presenza del Gruppo in questo settore del mercato, sia perché Lht risulta leader nell’attività di manutenzione dei motori, sia perché il suo contributo, in termini di apporto di volumi (35-40%), permetterà in cinque anni una graduale stabile saturazione degli impianti, fatto che consentirà una significativa riduzione dei costi medi di manutenzione dei motori per Alitalia. In data 31 luglio è stato inoltre sottoscritto il contratto per la cessione ad Effe Luxembourg, società di diritto lussemburghese, dell’80% del capitale sociale di Eurofly S.p.a. Per un controvalore pari a euro 10.800.000, fatti salvi gli aggiustamenti di prezzo da calcolarsi in ragione di variazioni patrimoniali. Per la quota rimanente Alitalia avrà la possibilità di esercitare una opzione di vendita per un controvalore pro quota corrispondente a quello di cessione. L´operazione include altresì la concessione all´acquirente di tre opzioni per l´acquisto di un massimo di 13 aeromobili Md82 di proprietà Alitalia. Sia pure improntate su un senso di generalizzata cautela, le prospettive per la restante parte dell’anno ad oggi rese disponibili lasciano intendere che, in assenza di nuovi ulteriori shock negativi, il quadro macroeconomico dovrebbe gradualmente stabilizzarsi su un ritmo di moderata ripresa, ancorché una significativa accelerazione del ciclo economico sia ormai, nell’opinione diffusa, posizionata solo nel 2004. I dati Aea di luglio indicano una ripresa del traffico in particolare sui collegamenti per il Nord Atlantico ed il Medio Oriente, mentre ancora stagnante appare la domanda per i collegamenti intra-europei e viceversa ancora inferiore allo scorso esercizio quella per le destinazioni dell’Estremo Oriente su cui tuttora pesano gli effetti generati dalla Sars. Il mantenimento nell’ultima parte dell’anno del ritmo di ripresa della congiuntura e del traffico come sopra citato, e soprattutto ipotizzando il rientro delle emergenze terrorismo e Sars, appare possibile, ancorché sfidante, considerata la aspettativa di ulteriori pressioni sui livelli dello yield (in particolare per il settore domestico ed europeo), attendersi un ritorno del fatturato e del risultato prima dei componenti straordinari e delle imposte sui valori del secondo semestre dello scorso esercizio.  
   
 

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