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Notiziario Marketpress di Venerdì 19 Settembre 2003
 
   
  I DESERTI DI MAURIZIO LEVI

 
   
  E´ in distribuzione il nuovo catalogo "Deserti" del tour operator milanese "I Viaggi di Maurizio Levi", unico catalogo sul mercato incentrato esclusivamente sui viaggi e le spedizioni nei deserti dell´Africa e dell´Arabia, nonché in altre regioni. Contiene infatti itinerari in Egitto, Sudan, Libia, Algeria, Mali, Mauritania, Niger, Ghana-togo-benin, Etiopia, Namibia, Botswana, Zambia, Malawi e Sud Africa, nonché Arabia Saudita ed Oman. Altri itinerari vengono proposti in Baja California, Cile-bolivia, Patagonia, Mongolia, Ladakh, Irian Jaya, Australia, Islanda e Alaska, con programmi originali e spesso unici. Un cenno a parte merita il Sudan, dove Levi - presente da vent´anni - ha realizzato sulle sponde del Nilo nel nord del paese, l´antica Nubia ricca di imponenti e misconosciute testimonianze archeologiche, un campo tendato fisso presso le rovine di Meroe e una elegante rest-house presso l´area sacra del Jebel Barkal, l´Olimpo degli antichi nubiani, che costituiscono le uniche strutture del genere esistenti nel Sahara orientale. Anche l´Oman, recente destinazione nel sud-est della penisola arabica, e i deserti della Libia e dell´Egitto rappresentano mete assai apprezzate dai clienti di Deserti, con un numero di passeggeri in costante crescita. Le principali novità del nuovo catalogo, valido fino al settembre 2004, sono l´Arabia Saudita, primo operatore italiano a proporre tour nel deserto saudita alla scoperta di ambienti e resti archeologici poco noti; un´inedita e esclusiva esplorazione su piccoli battelli del lago egiziano Nasser, alla scoperta dei monumenti egizi salvati dalle acque della diga di Assuan; una spedizione attraverso il poco battuto deserto sudanese di nord-est fino ai resti della mitica Berenice Pancrisia, la città d´oro degli Egizi, e infine un tour soft Libia-egitto di interesse archeologico, tutto in alberghi, sulle tracce dell´antico mondo greco-alessandrino dalla Cirenaica al Cairo, passando per la leggendaria oasi di Siwa e Alessandria. Denominatori comuni per tutti i viaggi, vecchi e nuovi, il preventivo ripetuto collaudo compiuto personalmente dal titolare Maurizio Levi, sahariano di vecchia data e primo italiano ad aggiudicarsi il Camel Trophy, piccoli gruppi di turisti guidati da accompagnatori professionisti, l´impiego di fuoristrada idonei e confortevoli, l´uso di alberghi eleganti e di strutture qualificate come campi tendati fissi, rest-house e altro dove possibile, nonché la cura nell´allestimento dei campi mobili. L´altro Egitto: Il Grande Mare Di Sabbia. La stragrande maggioranza di quanti visitano l´Egitto limitano il proprio itinerario alla capitale e alla valle del Nilo, dove per altro si concentrano i maggiori tesori della civiltà egizia. Ma in Egitto, grande tre volte l´Italia, il 90 per cento del territorio inizia invece proprio oltre le sponde coltivate del grande fiume; peccato si tratti di un terreno arido e inospitale, estremo lembo orientale del Sahara, ripartito nel montuoso deserto arabico ad est, fino alle sponde del Mar Rosso, e in un´enorme distesa di dune ad occidente fino ai confini con la Libia, punteggiata da qualche isolata oasi, non a caso chiamata il Grande Mare di Sabbia. Quest´ultimo costituisce uno dei deserti più estesi e meno frequentato di tutto il Sahara, battuto dal violento vento khamasin e dalle sue micidiali tempeste di sabbia, evitato anche dalle carovane per la penuria d´acqua. Parliamo dallo stesso deserto che nel 524 a.C. Inghiottì misteriosamente l´armata di 50 mila soldati dell´imperatore persiano Cambise diretta all´oasi di Siwa. Fino al 1920-30, all´avvento dei mezzi meccanici, diversi tratti risultavano ancora inesplorati: solo durante l´ultima guerra mondiale italiani e tedeschi da una parte, inglesi ed egiziani dall´altra, lo attraversarono più volte per infiltrarsi dietro le linee nemiche, come descritto nel romanzo e nel film Il paziente inglese. Soltanto di recente il turismo ha scoperto il fascino e le attrattive di questa regione, lunga 600 chilometri e larga poco meno: enormi distese di dune policrome alte fino a 150 metri, una fitta rete di corridoi interdunali, vaste depressioni che scendono sotto il livello del mare, strumenti litici, incisioni e pitture preistoriche risalenti all´epoca in cui il Sahara era verde e popolato da uomini ed animali, templi, fortezze e tombe dipinte di epoca egizia, tolemaica, romana e copta, resti fossili, enormi laghi salati, le incredibili formazioni gessose di un bianco accecante curiosamente erose nel Deserto Bianco, e poi l´inimmaginabile prosperità di una serie di oasi con esuberanti palmeti, case di fango, innumerevoli sorgenti minerali calde e fredde e consistenti laghi. L´operatore milanese "I Viaggi di Maurizio Levi" (tel. 02 34 93 45 28, www.Deserti-viaggilevi.it ), alla perenne ricerca di viaggi originali e significativi nei deserti di tutto il mondo, nel proprio catalogo specializzato "Deserti" propone un interessante itinerario di 9 giorni in fuoristrada dedicato alla scoperta di alcune oasi del deserto occidentale egiziano e all´attraversamento del Grande Mare di Sabbia. Il percorso parte da Il Cairo e tocca l´oasi di Baharia, famosa fin dall´antichità per il suo vino e per le sorgenti di acqua solforosa, il lago di Sitra, un enorme bacino salino ricco di fossili come nummoliti, denti di squalo e coralli, i due laghi di El-baharein con una necropoli di età tolemaica, la depressione di El-areg con pinnacoli rocciosi erosi che affiorano da formazioni saline bianche. Si raggiunge così Siwa, la più bella e famosa delle oasi egiziane, sede nell´antichità di uno degli oracoli più gettonati, lo stesso che proclamò Alessandro Magno figlio di Zeus e faraone d´Egitto, visitando il tempio dell´oracolo e quello di Amon, le tombe rupestri dipinte della necropoli tolemaica, la fortezza di Shali del Xii° sec. Costruita con blocchi di sale, le numerose sorgenti e gli estesi laghi. Si attraversa infine per tre giorni il grande deserto, privo di ogni traccia umana, fino a ritornare alle oasi di Farafra e di Baharia dopo essersi inoltrati nello spettacolare Deserto Bianco. Partenze mensili di gruppo con voli di linea Lufthansa da Milano e Roma da novembre 2003 ad aprile 2004, pernottamenti in alberghi e tenda, accompagnatore italiano, quote da 1.985 euro in pensione completa. Sudan, Nel Regno Dei Faraoni Neri. Tra le nazioni dell´Africa sahariana il Sudan rappresenta uno dei meno conosciuti e frequentati, e non si può certo dire che goda di buona fama. Colpa di passate simpatie fondamentaliste, di una guerra civile nell´estremo sud per ragioni etniche e religiose, ora conclusa ma che per mezzo secolo ha impedito ad un paese povero ed arretrato di sfruttare le sue ingenti ricchezze di petrolio, gas e oro e, soprattutto, della concorrenza esercitata da una primaria meta turistica quale è il confinante Egitto. Un vero peccato perché il Sudan, in particolare nell´estrema fascia settentrionale che va dalla capitale Khartoum fino all´egiziano lago Nasser (quindi distante 1.500 km dall´ex area di conflitto), nota fin dall´antichità con il nome di Nubia, è una terra di notevole fascino ed interesse, capace di offrire la suggestione del paesaggio sahariano con i suoi nomadi, l´atavica vita nei villaggi contadini lungo le sponde del Nilo, abitati da un popolazione cordiale e assai ospitale, ed infine gli imponenti e misconosciuti resti di antiche civiltà che si sono susseguite in quest´area per 4 mila anni, spesso in stretta connessione con quella egizia. Gli archeologi considerano infatti la Nubia come una delle zone più ricche e interessanti del continente, dove le ricerche sono però ancora agli albori. Ma quanto affiora dalla sabbia, siano le minuscole e aguzze piramidi di Meroe o i raffinati gioielli delle antiche regine, confermano la fama di questa terra che per un secolo dominò anche sull´Egitto con la Xxv° dinastia, passata alla storia come il regno dei faraoni neri, e che continuò prospera per secoli anche quando la civiltà egizia era già tramontata. Quindi un viaggio in Nubia si differenzia da tutti gli altri itinerari sahariani perché alle tradizionali valenze del deserto aggiunge i molteplici contatti con popolazioni diverse, gli scorci sul Nilo e un patrimonio archeologico di prim´ordine. Tra i pochissimi a proporre viaggi in Sudan c´è l´operatore milanese "I Viaggi di Maurizio Levi" (tel. 02 34 93 45 28, www.Deserti-viaggilevi.it ), che nel cuore della Nubia ha realizzato e gestisce le uniche due strutture ricettive di charme esistenti in tutto il paese, al di fuori della capitale. Si tratta del campo tendato fisso di Meroe, dominato dalla visione delle snelle piramidi della necropoli reale dell´antica capitale, e del Nubian Rest House di Karima, a due passi dai templi del Jebel Barkal, la montagna sacra e l´Olimpo dei Nubiani. Nel proprio catalogo "Deserti" propone, assieme ad altri, un facile e comodo itinerario di 9 giorni in fuoristrada che, facendo base su queste due strutture, tocca tutte le località più salienti della Nubia comprese tra la 4° e la 6° cateratta, come l´imprescindibile museo di Khartoum, il deserto del Bayuda, i templi di Naga e di Musawwarat, le necropoli e la città reale di Meroe, le tombe sotterranee affrescate a El Kurru, il tempio egizio di Amon nel Jebel Barkal e i villaggi contadini sul Nilo, con la suggestione di essere spesso gli unici visitatori. Due partenze mensili di gruppo con voli di linea Lufthansa da Milano e Roma da ottobre 2003 ad aprile 2004 compresi, alloggio con pensione completa nelle due strutture a gestione italiana, guida italiana, quote da 2.840 euro Oman, Nel Regno Del Sultano. C´era una volta una nazione, grande quasi quanto l´Italia, che non aveva luce elettrica, acquedotti e fognature, non conosceva i giornali, possedeva 9 km di strade asfaltate e un solo ospedale (straniero), dove per spostarsi da un posto all´altro occorreva un permesso e di notte vigeva il coprifuoco, dove tutti i poteri erano concentrati nelle mani di un sultano assolutista che aveva sui suoi sudditi poteri di vita e di morte e che fece chiudere le poche scuole esistenti, già precluse alle femmine, perché possibili fonti di corruzione. Questo succedeva non nel Medioevo ma nel 1970 in Oman, estremo lembo sud-orientale della penisola arabica, una terra desertica ma tanto ricca in passato da produrre oro, incenso e mirra dei Re Magi e da essere la patria di Sindbad, l´intraprendente marinaio delle Mille e una notte, e di un popolo che per commercio spingeva le sue esili navi in tutto l´oceano Indiano da Zanzibar fino all´India e alla Cina. Nel 1970 prese il potere Qabus Bin Said, figlio del sultano oscurantista con studi in college britannici, che in trent´anni ha trasformato radicalmente il paese, facendone uno dei più progrediti ed equilibrati del Medio Oriente. Oggi anche i villaggi sperduti tra le montagne hanno acqua, luce e scuole, le strade asfaltate tagliano il deserto, le navi da pesca, la maggior risorsa economica tradizionele, dispongono di celle frigo, le ragazze frequentano l´università. Non esiste monumento antico che non sia stato restaurato, ci sono musei e parchi naturali, le strade della capitale Muscat sono più pulite di quelle di Zurigo, i beduini del deserto viaggiano in Toyota, nei distributori di benzina c´è una pompa gratis per l´acqua, studenti e impiegati statali esibiscono ogni giorno con orgoglio l´abito nazionale, gli avveniristici alberghi sulla costa pullulano di turisti occidentali in costume. Qabus rimane il monarca assoluto, forse l´ultimo al mondo, di un paese prospero, stabile, efficiente e sicuro, turisticamente attraente per le sue molteplici valenze; un desposta illuminato che non fa certo rimpiangere le nostre baruffose democrazie e che invoglia a visitare questo regno dei miracoli. L´operatore milanese "I Viaggi di Maurizio Levi" (tel. 02 34 93 45 28, www.Deserti-viaggilevi.it ), specializzato in viaggi di scoperta e tra i pochi ad operare su questa destinazione, nel proprio catalogo "Deserti" propone un itinerario di 9 giorni in fuoristrada che consente di esplorare i tre diversi habitat dell´Oman, la costa, le montagne e il deserto. L´itinerario parte da Muscat, l´elegante capitale addossata all´antico porto dove meritano una visita la grande moschea, la reggia del sultano, i forti portoghesi e l´animatissimo suq dove acquistare prodotti artigianali di pregio, e si inoltra subito fra le brulle montagne toccando oasi lussureggianti di palme e antichi villaggi con le case di fango. Dopo la graziosa cittadina montana di Nizwa, antica capitale religiosa, ci si addentra nelle Wahiba Sands, il grande deserto abitato da una delle tribù più tradizionaliste di pastori beduini nomadi che vivono allevando dromedari e capre, le cui donne portano sul volto una caratteristica maschera nera. Lo spettacolo delle dune bianco candido, gialle e rosse che si smorzano nell´oceano riescono ad affascinare anche i sahariani più smaliziati. Raggiunta la bella baia di Al Khaluf, costellata di insediamenti di pescatori, si risale verso nord lungo un´interminabile spiaggia tra miriadi di uccelli, pesci e tartarughe spiaggiati, rocce e lagune, fino a raggiungere Rass El Hadd, estrema punta di sud-est della penisola arabica e riserva naturale dove convergono per nidificare decine di migliaia di tartarughe marine. Lungo la scenografica costa settentrionale meritano una sosta Sur, nei cui cantieri si costruiscono ancora i dhow, le caratteristiche barche omanite che da millenni solcano i mari arabici, e i resti di Qalhat, l´antica capitale con le case di corallo visitata anche da Marco Polo. Due partenze mensili con voli di linea Qatar Airways da Milano fino ad aprile 2004, pernottamenti in alberghi e tenda, guida italiana, quote da 2.180 euro con pensione completa. In Oman lo stesso operatore propone anche una spedizione di 16 giorni che, dopo aver attraversato l´immane deserto del Rub Al Khali, raggiunge le estreme regioni del sud, la terra dell´incenso e della mirra; in questo caso la quota è di 2.940 euro. Info: I Viaggi di Maurizio Levi, tel. 02 34 93 45 28, e-mail: viaggilevi@libero.It  web: www.Deserti-viaggilevi.it    
   
 

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