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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Settembre 2003
 
   
  CONFERENZA SULL´ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ALLA COSTITUZIONE DI UNO SPAZIO EUROPEO DELLA RICERCA CEREBRALE

 
   
  Bruxelles, 23 settembre 2003 - In occasione di una conferenza internazionale, si è sostenuto che la separazione fra la scienza clinica e di base, la mancanza di finanziamenti e la frammentazione delle risorse rappresentano gli ostacoli principali alla costituzione di uno Spazio europeo della ricerca cerebrale ben strutturato. Il 18 settembre, 250 rappresentanti del mondo accademico ed industriale, delle pubbliche amministrazioni, degli organismi di finanziamento della ricerca e delle associazioni di pazienti si sono riuniti per esaminare tali barriere e tentare di giungere ad un consenso sul migliore approccio da adottare per il futuro della ricerca neurologica in Europa. Nell´aprire i lavori della conferenza, il commissario per la Ricerca Philippe Busquin ha sottolineato la necessità di riconsiderare la struttura della ricerca cerebrale in Europa, al fine di approfondire lo studio di questo complesso organo. "Il cervello rappresenta una ´nuova frontiera´ da conquistare", ha dichiarato il Commissario. "Esso è alla base dell´intelligenza e della creatività umana e ciononostante si conosce ben poco del suo funzionamento. Inoltre, vi è una scarsa consapevolezza fra l´opinione pubblica sui vantaggi sanitari e sullo sviluppo economico che la ricerca neurologica può favorire". L´impatto socioeconomico delle patologie cerebrali è certamente fonte di preoccupazione, secondo Jes Olesen, presidente del Consiglio europeo per la ricerca neurologica (Ebc). "Alcuni mesi fa, insieme all´Organizzazione mondiale della sanità (Oms), abbiamo dimostrato che le malattie neurologiche rappresentano il 35 per cento di tutte le patologie registrate in Europa", ha dichiarato Olesen in un´intervista rilasciata al Notiziario Cordis. Egli ha proseguito sostenendo che l´esigenza di adottare misure per contrastare questo dato è pressante, visto il progressivo invecchiamento della popolazione europea che, a suo avviso, contribuirà soltanto ad aggravare la situazione. "Ragionando in prospettiva, si stima che fra 20 anni questa cifra subirà un incremento del cinque-dieci per cento", ha osservato Olesen. "L´impatto potenziale di queste patologie è come una bomba ad orologeria collocata alla base dell´intera economia europea". "Gli Stati Uniti ed il Giappone hanno effettuato cospicui investimenti in questo settore, consapevoli che ciò favorirà la produzione di medicinali ad alta diffusione e lo sviluppo di numerose applicazioni", ha proseguito Olesen. "L´europa deve rivedere la propria strategia ed investire le risorse laddove necessario". Tuttavia, se da un lato è indispensabile sostenere con adeguati fondi la costituzione di una solida base scientifica per la ricerca neurologica europea, dall´altro Olesen ritiene che per comprendere meglio il motivo per cui questo settore scientifico incontra ancora tanti ostacoli è necessario considerare altri elementi. Fra questi ultimi figura l´effettiva estensione del settore. La ricerca neurologica è per sua natura pluridisciplinare, poiché spazia dallo sviluppo delle conoscenze di base in settori quali la neuroscienza cellulare e molecolare, la neurobiologia dello sviluppo, la neurogenetica, la fisiologia sensoriale, l´etnologia e le neuroscienze cognitive, alla ricerca preclinica e clinica sui disturbi neurologici e psichiatrici e sulle patologie quali il morbo di Alzheimer e di Parkinson. "La molteplicità delle discipline nel settore della ricerca neurologica ha contribuito alla creazione delle numerose barriere che ne minacciano attualmente il futuro", ha commentato Olesen. "In passato, le parti interessate si sono mostrate restie a collaborare fra loro e sono state spesso in competizione per l´assegnazione dei finanziamenti. Ciò le ha portate a diffidare le une delle altre". "Al fine di rimuovere le barriere fra i diversi settori della scienza neurologica e far sì che le parti interessate comunichino e collaborino fra loro, è necessario contemplare l´adozione di una serie di misure", ha affermato Olesen, osservando che la Commissione ha contribuito ad avviare questo processo, sollecitando la creazione di uno Spazio europeo della ricerca. "Il Commissario europeo per la Ricerca ha intrapreso un´importante iniziativa politica e, inserendola nel contesto del Ser, ne sta delineando lo scenario di attuazione", ha dichiarato Olesen in un´intervista rilasciata al Notiziario Cordis. "Spetta ora ai neuroscienziati assumersi parte delle responsabilità e proseguire su questa strada". Olesen ha convenuto che il Sesto programma quadro (6Pq) sta svolgendo un ruolo strumentale nel raggiungere la massa critica di scienziati necessaria allo sviluppo di questo settore. La Commissione sta attualmente negoziando l´elaborazione di nuovi progetti nel settore delle neuroscienze, il cui lancio è previsto per il 2004, con uno stanziamento congiunto pari a circa 45 milioni di euro. "Tramite il 6Pq intendiamo fornire gli strumenti adatti a configurare una struttura attuabile per la ricerca neurologica", ha spiegato Octavi Quintana Trias, capo della direzione "Scienze biologiche" presso la Dg Ricerca della Commissione. Egli ha riferito al Notiziario Cordis che si è dato risalto alla strutturazione delle conoscenze, piuttosto che al loro finanziamento e arricchimento. Tre strumenti sono stati utilizzati a tal fine: i progetti integrati, le reti di eccellenza e l´articolo 169. "Si tratta in questo caso di integrare i programmi di ricerca di base ed applicata, pubblici e privati, dei diversi paesi", ha chiarito Quintana Trias. "Gli strumenti del 6Pq avranno certamente un impatto positivo sulla creazione di reti e sulla cooperazione, ma ciò non è sufficiente", ha commentato Olesen. Il Consiglio europeo per la ricerca neurologica sta proponendo un programma separato di ricerca neurologica nell´ambito del prossimo programma quadro europeo di ricerca. "Si tratta senza dubbio di un obiettivo molto ambizioso, ma non vedo perché non dovremmo raggiungerlo", ha aggiunto Olesen. Egli ha sottolineato che la sua organizzazione intende lavorare a stretto contatto con la Commissione europea al fine di promuovere tale proposta. "Sarebbe un´ottima idea incaricare una task force di esaminare più attentamente la nostra proposta e di elaborare un Libro bianco". Tuttavia, Quintana Trias ha dichiarato che, prima di prendere in considerazione tale proposta, è necessario delineare un partenariato più stretto fra le principali organizzazioni europee del settore delle neuroscienze, vale a dire l´Ebc e la Federazione delle società scientifiche europee di neuroscienze (Fens). "Ritengo che uno dei principali obiettivi sia lavorare insieme per raggiungere un´uniformità di vedute su questo tipo di ricerca", ha affermato Quintana Trias. "Ciò faciliterebbe l´individuazione delle tematiche e delle tipologie di ricerca da finanziare su scala europea". Sono già in corso dibattiti su un possibile partenariato, fra l´Ebc e la Fens. "Nel frattempo, faremo il possibile per assicurare il successo del 6Pq e garantirne il miglior impatto possibile sulla ricerca cerebrale in Europa", ha affermato Olesen.infolink: http://www.Europeanbraincouncil.com/projects.htm    
   
 

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