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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Settembre 2003
 
   
  IL MERCATO ICT NEL PRIMO SEMESTRE 2003: TELECOMUNICAZIONI IN LIEVE RIPRESA, INFORMATICA IN AFFANNO

 
   
  Milano, 24 settembre 2003 - Assinform - Associazione Nazionale Produttori Contenuti Tecnologie e Servizi per l´Informazione e la Comunicazione - ha comunicato i dati relativi all´andamento del mercato dell´informatica e delle telecomunicazioni in Italia nel primo semestre del 2003. Nei primi sei mesi dell´anno, il mercato aggregato dell´informatica e delle telecomunicazioni ha espresso un volume d´affari pari a 30.244 milioni di Euro, con un incremento dello 0,6 % rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente (in calo dell´1,2 per cento). Il dato di crescita, oltre che modesto, sintetizza evoluzioni nettamente diverse per le sue due componenti principali: telecomunicazioni e informatica. Nel periodo in esame, il mercato italiano delle telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) ha generato un volume d´affari complessivo di 20.580 milioni di Euro, in ripresa del +3,2 % sul periodo corrispondente del 2002 e sulla spinta del comparto della telefonia mobile. Per contro, il mercato dell´informatica, attestatosi a quota 9.664 milioni di Euro è calato del 4,4%, per effetto di una domanda debole e di una caduta dei prezzi che ha fatto per la prima volta regredire anche il comparto dei servizi (-6,1%), da sempre in crescita. "L´andamento attuale del mercato Ict non è lontanamente paragonabile a quello, positivo, degli anni più recenti, e la cosa dovrebbe essere all´attenzione di chi ha a cuore l´efficienza e la competitività del nostro Sistema-paese - ha commentato Giulio Koch, Presidente di Assinform - Un mercato Ict vivace non dà conto solo della salute del settore, ma della capacita di introdurre innovazione in tutto il tessuto sociale, amministrativo e produttivo." "La situazione attuale, soprattutto per quanto riguarda l´informatica - ha aggiunto Koch - mostra un netto indebolimento di questa capacità. Nel settore pubblico, l´effetto dei programmi di e-government non è ancora apprezzabile e l´investimento It non è considerato nelle sue reali potenzialità. Nel privato, complice un quadro economico difficile, prevalgono logiche di brevissimo periodo, che portano centinaia di migliaia di piccole e medie imprese a non investire in innovazione di sistema e di processo". "E´ una situazione da correggere - ha concluso Koch - e ripeto ancora che ci vuole l´impegno di tutti: dal legislatore, alle autorità di Governo, dalle stesse imprese, ai soggetti che le rappresentano, che devono avere più coraggio nell´investire in tecnologie chiave per la loro crescita futura. Assinform dedicherà gran parte delle sue energie, in tal senso, nei mesi a venire." "L´andamento del mercato Ict nel primo semestre 2003 in Italia presenta luci e ombre eloquenti - ha commentato Giancarlo Capitani, Amministratore Delegato di Netconsulting, la società di ricerca che collabora con Assinform al monitoraggio del mercato Ict - Il mercato delle telecomunicazioni è tutto sommato rientrato in una fase di normalità, con i servizi che ritrovano la loro centralità nel processo di crescita e confermano vitalità. Quello dell´informatica ha invece accentuato tutte o quasi le criticità emerse nel corso del 2002, quando per la prima volta dopo anni di crescita a due cifre, si è bloccato. Di fatto segue oramai in toto il ciclo degli investimenti fissi in macchinari e attrezzature, ma con paradigmi d´offerta e di servizio più complessi". Nel seguito le note di maggior dettaglio sull´andamento del mercato. Telecomunicazioni in ripresa: + 3,2 per cento Nel corso del primo semestre del 2003, il mercato italiano delle telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) ha generato un volume d´affari complessivo di 20.580 milioni di Euro, in ripresa del +3,2 % sul periodo corrispondente del 2002 (quando, invece era risultato in calo del -2 % e aveva ripiegato al di sotto dei 20.000 milioni). "Non si può più solo parlare dell´esaurimento della prima ondata di investimenti infrastrutturali. C´è una domanda di servizi che sta ritrovando vitalità e che si muove con i paradigmi del mercato di massa - ha commentato Giancarlo Capitani - Già avevamo preconizzato un avvicendamento al traino del mercato, dalla domanda di infrastrutture a quella dei servizi, destinato a durare sino all´avvento di un nuovo ciclo tecnologico. E questo è ciò che sta avvenendo." "Tutto questo ha assunto connotazioni moderatamente positive nel primo semestre dell´anno in corso, in particolare sul fronte della telefonia mobile e dei servizi di telecomunicazione a banda larga - ha aggiunto Capitani - Questi ultimi hanno visto crescere il numero di utenti dai 650 mila del giugno 2002 al milione e seicentomila del giugno 2003". Apparati e infrastrutture: riparte il mobile, cala il fisso L´entrata in un ciclo trainato dai servizi è resa evidente dal dato di mercato relativo alla componente infrastrutturale (apparati), che nel primo semestre 2003 è risultata pari a 2.630 milioni di Euro, e in calo (-5,1%) rispetto al periodo corrispondente dell´anno precedente. La perfomance riscontrata nella componente relativa alle reti mobili (+ 9,5 %) ha concorso ha rallentare una caduta che nel primo semestre 2002 era addirittura risultata pari al 20,9%. Sempre nel primo semestre 2003, i servizi si sono attestati a quota 15.620 milioni di Euro (+4,8 per cento rispetto al primo semestre del 2002, quando erano cresciuti solo del 2,9%), mentre i terminali per telefonia fissa e mobile hanno espresso un mercato di 2.330 milioni, riprendendo a crescere (+2,2 %). Servizi: il mobile tiene ... La performance dei servizi è dovuta soprattutto a quelli su rete mobile, che nel primo semestre del 2003 sono risultati pari a 6.990 milioni di Euro (+ 14,2 % sul primo semestre del 2002). Più che l´incremento delle linee attive (cresciute del 4,9 % e pari a 54.630.000) ha contato l´incremento della spesa media mensile per linea, risultata pari a 29 Euro (+10,3% rispetto al semestre corrispondente del 2002). Interessante, sempre nell´ambito del mobile, il risultato conseguito dai servizi a valore aggiunto (dati, Xms e Web), risultati pari a 920 milioni (+42,6 %). I servizi su rete fissa hanno generato un mercato complessivo di 8.630 milioni, in calo dell´1,7 % sul primo semestre del 2002. La componente voce è risultata pari a 7.190 milioni di Euro (-1,5 %), mentre la restante componente, relativa ai servizi a valore aggiunto, e risultata pari a 1.440 milioni (-2,7%). E conferma vitalità Il primo semestre del 2003 ha dunque confermato non solo un "rientro alla normalità" nella composizione della domanda, con i servizi in chiave di motore del mercato, ma anche la persistente vitalità delle telecomunicazioni mobili, che avvicinano sempre più in valore le fisse. L´intera domanda associabile al mobile (apparati+servizi+terminali) è infatti risultata pari a 9.750 milioni di Euro, in crescita del 12,8% sul semestre corrispondente del 2002, quando una crescita del 6,1 % (a fronte del 24,1 % del 2001) aveva fatto temere l´esaurimento della spinta propulsiva. La telefonia fissa continua invece a perdere lentamente peso, con un mercato aggregato (apparati+servizi+terminali) che nel periodo è risultato pari a 10.830 milioni di Euro, in calo del -4,2 % sul periodo corrispondente dell´anno precedente, quando già si era manifestata una caduta del -7,4 %. Informatica: -4,4 per cento Nel primo semestre 2003, il mercato dell´informatica ha accentuato le criticità emerse nel corso del 2002, quando per la prima volta dopo anni di crescita a due cifre, si è bloccato. I 9.664 milioni di Euro del primo semestre 2003, indicano un´ulteriore calo della domanda: -4,4 % rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. Il dato è preoccupante, e non solo perché è il peggiore tra quelli rilevati nel primo semestre da dieci anni a questa parte, ma soprattutto perché è venuta a mancare la spinta del comparto dei servizi. E´ la prima volta che questo succede, a conferma di una situazione di mercato difficile, contrassegnata da una domanda fiacca, da una caduta dei prezzi (downpricing) che interessa l´intero mercato e da una riduzione nel numero di nuovi progetti, presso l´utenza sia pubblica che privata. Domanda sempre concentrata: piccole imprese e famiglie alla finestra Più ancora che nel periodo corrispondente dell´anno precedente è venuta a mancare la spinta delle famiglie, dell´impresa minore e in parte anche della Pa. Solo le grandi imprese e le banche hanno continuato ad esprimere una domanda apprezzabile. "Si va consolidando un paradigma già rilevato, ma non per questo meno preoccupante. - ha commentato Capitani - La maggior parte del sistema produttivo italiano, con tutte le sue piccole imprese e i suoi distretti, continua a rimandare investimenti essenziali per innovare i processi. E questo, mentre banche e grandi imprese sembrano investire solo per avere ritorni di brevissimo periodo e tagliare i costi di gestione." "Emergono anche nuovi fattori di spinta, come il rinnovo del parco tecnologico, l´integrazione applicativa, la messa in sicurezza dei sistemi e quanto serve ad evolvere verso le architetture Web - ha aggiunto Capitani - Ma tutto questo non basta a capovolgere una situazione recessiva che va oramai assumendo connotazioni strutturali; e che sembra giustificare il richiamo alla volontà di innovare e di ricorrere ad uso più appropriato dell´It". Questa interpretazione è confermata dal calo rilevato in tutti i comparti in cui convenzionalmente si suddivide il mercato dell´informatica: sistemi (hardware), assistenza tecnica e servizi. Nel primo semestre 2003, le vendite di hardware, pari a 2.613 milioni di Euro, sono risultate in calo del 6,2 %, con un rallentamento appena più lieve di quello registrato nel primo semestre del 2001 (-8,6 %), che già aveva segnato l´inversione negativa del ciclo; quelle dei servizi di assistenza tecnica, pari a 451 milioni sono risultate ancora in calo (-5,1 %); mentre quelle di software e servizi, pari a 6600 milioni sono per la prima volta regredite (-3,7 %) dopo più di vent´anni di crescita ininterrotta e sostenuta. Hardware: crescono i volumi, calano i prezzi Alla contrazione del mercato dell´hardware (2.613 milioni di Euro, -6,2 %) ha contribuito soprattutto il calo dei prezzi (downpricing), il cui effetto ha di gran lunga superato gli effetti del recupero in volumi. Nel primo semestre 2003 e rispetto allo stesso semestre dell´anno precedente, le vendite in unità sono ritornate a crescere per i personal computer (+2,3 %, contro -1,8% dell´anno precedente), per i server midrange (+9 %, contro -14,6% l´anno prima) e per i grandi sistemi (+6,3% in Mips). Alla ripresa delle vendite in volumi dei Pc (1.350.640) ha contribuito solo la domanda proveniente dalle imprese (1.127.219 unità, +8,5 %). Quella delle famiglie (223.421 unità) ha, infatti, evidenziato un´ulteriore contrazione (- 20,3 %), che, se considerata congiuntamente a quelle dei semestri corrispondenti dei due anni precedenti (-5,6 % nel 2001 e - 17,3 % nel 2002) evidenzia un calo di natura strutturale. La ripresa dalla domanda in volumi per i medi e grandi sistemi si spiega con l´esigenza ciclica di rinnovo del parco e di un calo marcato dei prezzi. Ragioni analoghe spiegano anche la netta ripresa della componente server del mercato Pc (67.500 unità, +23,1 % dopo il calo del -19,3 % cento del primo semestre del 2002). Infine, i Pc portatili risultano in netta crescita con 459.860 unità vendute nel primo semestre 2003 (+22 % sul primo semestre 2002), a conferma di una crescente attenzione alla mobilità, e anche al calo dei prezzi: i portatili sono ormai offerti a prezzi simili a quelli dei desktop, e sottraggono quote di mercato ai desktop (823.280 pezzi, -7,3%) che non riescono a mantenere le posizioni pur puntando su performance e dotazioni più spinte. Servizi: per la prima volta in frenata Nel primo semestre 2003, alla dinamica riflessiva del comparto del software e dei servizi di informatica (6.600 milioni di Euro; - 3,7 % sul primo semestre 2002) hanno contribuito soprattutto, e come sempre i servizi, ma per la prima volta in chiave negativa. E, infatti, la componente dei servizi di informatica (sviluppo applicativo e progettuale, systems integration, servizi di elaborazione in conto terzi, consulenza, formazione) ha fatto registrare un volume d´affari pari a 4.743 milioni di Euro (in calo del - 6,1 % sui primi sei mesi dell´anno prima, quando ancora risultava in crescita del +5,9%). Per contro, la componente software, si è attestata a quota 1.857 milioni, con una crescita del +3,1 %, simile a quella dell´anno precedente. La battuta d´arresto dei servizi ha contribuito, inoltre, a causa della loro dimensione, alla contrazione dell´intero mercato It. La crescita del segmento software deriva dal lancio sul mercato di nuovi sistemi operativi, dall´upgrade di applicativi integrati (Erp) e dall´investimento in aree specifiche come la sicurezza, la business intelligence e il Crm. Il calo dei servizi è la risultante fra la caduta delle componenti della domanda legate al lancio di nuovi progetti (servizi progettuali e implementativi di systems integration, consulenza e formazione), non controbilanciato dal ritrovato dinamismo dei segmenti dell´outsourcing e della manutenzione applicativa, che sono gli unici a crescere a tassi apprezzabili.  
   
 

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