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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Ottobre 2003
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA REDIGE UN´OPERA SULLE PROSPETTIVE FUTURE PER STIMOLARE IL PROCESSO DECISIONALE IN MATERIA DI TIC

 
   
  Milano, 8 ottobre 2003 - Il tema principale della manifestazione "Ist 2003", svoltasi a Milano dal 2 al 4 ottobre, sono state le "opportunità future", ma pochi sono riusciti a vedere così lontano nel tempo come il gruppo di esperti e di decisori che ha organizzato il workshop di presentazione di un progetto Tsi della Commissione, noto come "Vision Book". Il progetto "Vision Book", gestito dalla Direzione C della Dg Società dell´informazione della Commissione, si concentra sulla prossima generazione di tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) ed esamina in che modo queste ultime possano migliorare aree prioritarie quali la salute, i trasporti, l´ambiente e il governo. Il ruolo del "Vision Book" è di analizzare le possibili evoluzioni in queste aree politiche, in vista di ottenere una prospettiva alternativa e possibilmente di consentire un salto qualitativo sul piano del giudizio convenzionale. Come ha spiegato il coordinatore del progetto della Commissione, Jakub Wejchert: "Il ´Vision Book´ rappresenta una forma di esperimento condotto all´interno della Commissione, nello stesso modo in cui il progetto di una ´concept car´ lo è per un costruttore di motori". Lo scopo di una "concept car", ha spiegato Wejchert, non è quello di entrare in produzione, ma di esplorare possibili sviluppi futuri e di fungere da catalizzatore per un cambiamento. Le prospettive saranno basate su vari contributi (da 25 a 30) forniti da esperti, riguardanti temi già concordati a seguito di una serie di workshop, quali guerra e pace, grande fratello e mobilità. Lo scopo è pubblicare il libro nel giugno 2004, per poi sollecitare i commenti da parte dei principali gruppi di riferimento, quali politici, ricercatori, esperti industriali e la società in generale. Numerosi collaboratori esperti erano presenti al workshop, per fornire ai delegati un´idea di come sarà la versione finale del libro. Roberto Saracco, del laboratorio di ricerca di Telecom Italia, ha presentato una serie di prospettive sul futuro della fabbricazione e della produzione. Saracco ha illustrato come negli ultimi 50 anni l´attenzione si sia spostata verso la trasformazione di atomi in oggetti; a suo parere, invece, i processi produttivi del futuro partiranno proprio dagli atomi. Saracco ha chiesto al pubblico di immaginare un futuro in cui la maggior parte dei prodotti - dagli abiti ai mobili alle risorse biologiche come gli organi sostitutivi - sarà costruita strato atomico per strato atomico, secondo le specifiche individuali. Sebbene queste prospettive abbiamo il sapore della fantascienza, Saracco ha tenuto a sottolineare che i ricercatori sarebbero già in grado di riprodurre in laboratorio pelle umana geneticamente identica, partendo da campioni iniziali, e che in alcune parti del mondo i libri vengono scaricati da Internet e stampati sulla base di ogni singola ordinazione, invece di essere prodotti in grandi quantità. Saracco ritiene che, in una società in cui queste procedure fossero una realtà, le catene di produzione e di distribuzione cambierebbero in modo radicale e il valore si trasferirebbe dai prodotti in se stessi alla proprietà intellettuale che sta alla loro base. Ad Ayman El Fatatry, di Bae Systems, è stato chiesto di esprimere un parere su come la nostra comprensione di concetti quali il tempo e la guerra si modificherà nel futuro. Malgrado le difficoltà nel prevedere i cambiamenti concettuali, Fatatry ha definito il quadro descrivendo un mondo di risorse limitate, di popolazioni in crescita e di tecnologie più avanzate in tutti gli ambiti dell´esistenza. Il progresso della realtà virtuale avrà potenzialmente il massimo impatto sulla nostra percezione del tempo, ha sostenuto Fatatry. Con una tecnologia che aprisse le porte alla possibilità di effettuare impianti di memoria virtuale o di viaggiare nel tempo, le persone comincerebbero a percepire la natura infinita del tempo. Un´altra possibilità, secondo Fatatry, è che la tecnologia sia utilizzata non per modificare la comprensione quantitativa del tempo, ma per massimizzare il divertimento e il piacere derivanti dal tempo libero a disposizione, alterando quindi la percezione qualitativa del tempo. Fatatry ha proseguito immaginando che le guerre del futuro, vincolate da risorse naturali e finanziarie limitate, saranno remote e autonome, battaglie per la supremazia tecnologica, in cui le armi principali saranno l´intelligenza e la conoscenza. Nel tentativo di spiegare la differenza tra queste visioni del futuro e il processo più comunemente accettato della prospettiva tecnologica, Wejchert ha sottolineato che, essenzialmente, tali visioni confermano l´impossibilità di prevedere il futuro. "Il ´Vision Book´ non vuole essere un elemento formale del processo decisionale, visto che programmi di previsione e altre attività stanno già svolgendo appieno questo ruolo, ma è da intendersi come una sorta di esercizio complementare", ha sostenuto Wejchert. "Si tratta piuttosto di ampliare gli orizzonti mentali dei decisori e di fornire l´ispirazione alle persone. Per fare ciò, la libertà di pensiero è essenziale". Infolink: http://europa.eu.int/information_society/visionbook    
   
 

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