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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Ottobre 2003
 
   
  UN GRUPPO DI PERSONALITÀ DISCUTE UNA STRATEGIA DI RICERCA SULLA SICUREZZA PER L´EUROPA

 
   
  Bruxelles, 9 ottobre 2003 - Un Gruppo di personalità creato dalla Commissione europea, che coinvolge due commissari, quattro eurodeputati, industriali ed esperti in materia di sicurezza, si è riunito per la prima volta a Bruxelles, il 6 ottobre, per avviare un dibattito sulla definizione di un programma europeo di ricerca sulla sicurezza. La Commissione europea ha proposto un´azione preparatoria per la ricerca sulla sicurezza, che prevede lo stanziamento di 65 milioni di euro per il periodo 2004-2006, favorendo l´avvio di un programma completo di ricerca sulla sicurezza, a partire dal 2007. Un aspetto importante del consolidamento della cooperazione nel settore della ricerca sulla sicurezza sarà il coordinamento più stretto fra ricerca civile e militare. "L´europa sta pagando un prezzo molto elevato per la separazione fittizia, attuata esclusivamente in ambito europeo, fra ricerca civile e militare", ha dichiarato il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin. "Nuove e più sofisticate minacce alla sicurezza, oltre ad un maggior desiderio di sicurezza da parte dei cittadini, ci impongono di adottare un approccio europeo più strutturato alla ricerca in questo settore". Tali osservazioni sono state ribadite dal commissario per le Imprese e la Società dell´informazione Erkki Liikanen, secondo il quale "le nuove tecnologie lasciano intendere che è divenuto più difficile operare una distinzione fra ricerca civile e militare". Egli ha citato l´esempio di quelle tecnologie, oggi ampiamente utilizzate, che sono state sviluppate, in origine, impiegando i finanziamenti statunitensi per la ricerca militare. Fra queste figurano Internet, l´interfaccia "Windows-icons-pointer" ed il Sistema di posizionamento globale (Gps). La riunione inaugurale è stata l´occasione per dibattere i principi e le priorità. Carl Bildt, membro del Gruppo di personalità, nonché ex primo ministro svedese, ha dichiarato che si è giunti ad un consenso generale su tali questioni e che, all´interno del gruppo, si è sostenuto con estremo vigore "l´approccio di base adottato dalla Commissione, nonché l´obiettivo di eliminare le barriere ed affrontare le nuove sfide". I 65 milioni di euro verranno stanziati successivamente, ha dichiarato Bildt, una volta definite con chiarezza le priorità. Un settore che, secondo l´eurodeputata olandese Elly Plooij-van Gorsel (anch´ella membro del gruppo) dovrebbe essere considerato prioritario, è quello della ricerca sull´interoperabilità, "non soltanto fra i sistemi, ma anche fra le organizzazioni". Avendo rivestito la carica di vicepresidente della commissione del Parlamento europeo sul sistema d´intercettazione "Echelon", la Plooij-van Gorsel parla in base alla propria esperienza quando sostiene che "l´Ue non eccelle in materia di coordinamento. [.] Abbiamo 14 agenzie di intelligence [una per ogni Stato membro, fatta eccezione per il Lussemburgo], che non collaborano mai fra di loro". Ella ha dichiarato al Notiziario Cordis che "la gente si lamenta della scarsità di fondi, ma gli Stati membri hanno dimostrato di non voler attuare un coordinamento". L´azione preparatoria avvierà una serie di attività di ricerca a sostegno delle questioni in materia di sicurezza europea, costituirà una piattaforma consensuale e di consultazione al fine di sviluppare una visione a lungo termine, e dimostrerà la capacità della Comunità di rispondere con misure adeguate ad alcune delle sfide immediate che l´Europa si trova ad affrontare. Fra gli argomenti specifici da affrontare figurano: l´interoperabilità; la gestione della crisi; la sicurezza in ambiente distribuito; la protezione delle infrastrutture vitali pubbliche e private; la protezione contro i disastri provocati da sostanze biochimiche e da altre sostanze; le tecnologie per la "situation awareness" (valutazione della situazione); ed, infine, i mezzi non letali per contrastare le azioni terroristiche. Nell´ambito dell´iniziativa saranno sviluppate armi non offensive. Sebbene non siano state ancora concordate le percentuali di finanziamento a carico dell´Ue e del settore industriale, si prevede che la Commissione contribuirà in misura maggiore rispetto a quanto assegnato ai progetti individuali nell´ambito del Sesto programma quadro, poiché si tratta di una ricerca basata sulla missione, più che sulla tecnologia. Busquin ha voluto sottolineare altresì che "la politica europea di ricerca non è rappresentata soltanto dai programmi quadro, ma ha una portata più ampia. Desideriamo individuare le esigenze della ricerca europea nel settore della sicurezza". Il passo successivo verso una strategia di ricerca sulla sicurezza sarà la pubblicazione, in novembre, di una comunicazione della Commissione. All´approvazione della comunicazione, dovrebbe far seguito la pubblicazione dei primi inviti a presentare proposte, nel 2004. Il Gruppo di personalità presenterà le sue conclusioni entro la primavera del 2004. Nel frattempo, il 6 ottobre sono stati pubblicati i risultati di uno studio del Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione, in base al quale risulta che le nuove tecnologie introdotte l´11 settembre hanno consolidato i poteri di ricerca e cattura, mettendo a rischio il diritto alla privacy dei singoli cittadini. Il Ccr individua una serie di settori che richiedono l´adozione di misure politiche, fra i quali figurano: il furto d´identità; le banche dati del settore privato; gli indicatori della sfera pubblico-privata; ed, infine, una regolamentazione specifica della tecnologia. Tuttavia, il Ccr sostiene altresì che, se da un lato lo studio solleva alcuni timori, dall´altro sottolinea che la tecnologia può favorire una protezione più elevata dei dati personali ed una maggiore trasparenza nei processi di sicurezza.  
   
 

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