Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Ottobre 2003
 
   
  INCIDENTE INDUSTRIALE DI PALERMO. IL CNR: “IL PERICOLO ORA POTREBBE ESSERE LA DIOSSINA” IN CASO DI PRESENZA DI SOLVENTI CLORURATI, IL RISCHIO È LA FORMAZIONE DEL PIÙ TOSSICO FRA TUTTI I COMPOSTI

 
   
  Palermo, 9 ottobre 2003 -Gravi le possibili conseguenze dell’incidente industriale occorso ieri a Carini, 15 km da Palermo, presso la fabbrica di smaltimento di solventi Exakta Siciliana srl. “I solventi industriali – dice il chimico del Cnr Mario Pagliaro – sono utilizzati da numerosissime industrie e dai laboratori chimici, anche nel comprensorio della Exakta. I solventi sono composti organici e sono di 2 tipi: gli idrocarburi ossigenati come gli alcoli e i chetoni, subito rilevati dai Vigili del Fuoco nelle operazioni di spegnimento con le strumentazioni di analisi rapida in dotazione; e quelli clorurati: composti idrocarburi, cioè, contenenti cloro. “Ci auguriamo -- continua Pagliaro -- che in azienda non fossero stoccati solventi clorurati. Se avessero preso fuoco questi ultimi i rischi per la popolazione circostante sarebbero molto gravi e sono legati all’eventuale formazione della diossina, il composto più tossico mai sintetizzato dall’uomo (circa 10mila volte più potente del cianuro di sodio). La tossicità è in forma acuta e gli effetti sono cancerogeni e, soprattutto, teratogeni: è in grado, cioè, di causare deformazioni nei nascituri. “Inoltre, – spiega ancora Pagliaro – la diossina ha gravissimi effetti sulla fertilità e purtroppo penetra facilmente e persiste a lungo nell’organismo umano e negli ecosistemi grazie alla sua stabilità e all’affinità per i grassi che compongono tutti i mammiferi, incluso naturalmente l’uomo. “E’ urgente – conclude il chimico del Consiglio nazionale delle ricerche – che l’Agenzia di protezione ambientale della Sicilia conduc immediatamente, e per più giorni, le analisi chimiche sul territorio comunicando subito i risultati alle autorità e alla popolazione. Per questo è di fondamentale importanza che la nuova Agenzia, che da poco tempo ha preso il posto dei Laboratori di igiene e profilassi delle Asl, si distingua per efficienza e trasparenza dalla tradizione dei controlli ambientali pubblici che in Sicilia, basti pensare ai recenti casi del petrolchimico di Priolo o alla raffineria di Gela, sono stati a dir poco carenti”. La diossina si forma per combustione incompleta degli idrocarburi clorurati a temperature intorno ai 300 °C e preferibilmente in presenza di tracce di metalli come il rame; i solventi industriali sono rifiuti pericolosi e per essere smaltiti senza contaminare l’ambiente devono essere avviati agli impianti di processamento autorizzati per legge dove vengono generalmente bruciati a temperature molto alte. Questo è quello che realizzano le imprese come Exakta Siciliana dove potenti inceneritori sono in grado di causare la termolisi completa degli idrocarburi (1400 oC). In tutta l’Unione europea, questi impianti sono sottoposti alla speciale legislazione comunitaria nota come “Direttiva Seveso Ii”, ed è compito delle pubbliche autorità monitorare con particolare frequenza e incisività le attività di queste imprese ad elevatissimo rischio ambientale. La Exakta Siciliana di Carini risultava inoltre era dotata della certificazione ambientale Iso 14001 rilasciata dalla società di certificazione Certichim di Milano nel luglio 2001; ovvero era dotata di un sistema di gestione ambientale che prevede una specifica “preparazione alle emergenze e risposta”. Tutto questo purtroppo non ha prevenuto la formazione di una nube tossica spazzata dal forte vento odierno di Palermo, e per far cessare l’incendio è stato necessario fare intervenire i Vigili del Fuoco di stanza presso l’Areoporto “Falcone Borsellino” che, dotati dei potenti schiumogeni usati per spegnere gli incendi da kerosene, dopo circa 3 ore sono riusciti a domare le fiamme.  
   
 

<<BACK