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Notiziario Marketpress di Venerdì 10 Ottobre 2003
 
   
  ASSOGAS: IL DECRETONE COLLEGATO ALLA FINANZIARIA SANCISCE IL RITORNO AL MONOPOLIO PUBBLICO

 
   
  Milano, 10 ottobre 2003 – Assogas, l’Associazione Nazionale Industriali Privati Gas e Servizi Collaterali aderente a Confindustria, intende tutelare gli interessi dei propri associati mettendo in evidenza i rischi derivanti dal quadro normativo in itinere a regolamentazione del settore energetico e dei servizi pubblici locali. Assogas - oggi presieduta da Giandomenico Fabiani (Consigliere Delegato del Gruppo Italcogim) affiancato dai due Direttori Generali Gianfranco Bedussi e Sergio Sala - promuove e tutela gli interessi di 90 aziende del comparto, per 2,5 miliardi di m³ di gas erogato su tutto il territorio nazionale con 1.600.000 clienti serviti in 900 comuni. Assogas chiede pari opportunità tra gli operatori pubblici e privati, contrariamente a quanto espresso nell’art 14 del “maxi decreto” collegato alla Finanziaria (che riprende i punti del ddl Marzano), pensato nello spirito della libera concorrenza, ma che di fatto si traduce in un ritorno al monopolio pubblico. In particolare la possibilità che viene data ai comuni di riscattare anticipatamente le concessioni, e di riassegnarle senza bando di gara pone di fatto una pregiudiziale grave nei confronti degli operatori privati. “In questo modo si limita la concorrenza - affermano in Assogas - e non si creano le condizioni per un graduale adeguamento ai mutati scenari di mercato da parte degli operatori, a discapito del mercato nel suo insieme e degli interessi dei cittadini”. Assogas sostiene il principio dell’inapplicabilità del "riscatto anticipato", in ottemperanza al regime transitorio previsto dal decreto Letta. “Di fatto con il disegno di legge si scavalcano quelle che sono le attuali indicazioni di periodo transitorio necessario per uno sviluppo armonico di un autentico regime di liberalizzazione del mercato – afferma il Presidente Fabiani”. L’azione promossa da Assogas per arginare questo stato di cose non si limita all’esternazione di posizioni ufficiali, ma si è concretizzata anche in una serie di ricorsi fatti (e nell’80% dei casi vinti) relativi a bandi di gara per l’aggiudicazione del servizio di distribuzione gas, che manifestano evidente diseconomicità e barriere all’accesso.  
   
 

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