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Notiziario Marketpress di
Venerdì 10 Ottobre 2003 |
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TROVARE LAVORO? NEL TURISMO È PIÙ FACILE
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Alla fine del 2003 il settore turistico-alberghiero avrà oltre 60 mila nuovi occupati, quasi il 10 per cento del totale delle nuove assunzioni in Italia. Fondamentale la formazione: le imprese cercano personale sempre più qualificato e addestrato. Se c´è un settore che, dal punto di vista della domanda occupazionale, non conosce crisi, è proprio quello delle attività connesse all´industria del turismo e della ristorazione. Una ragione in più per cogliere le nuove opportunità offerte dal settore della formazione alberghiera nella Regione Lombardia, come evidenzia uno studio condotto da quattro giornalisti del corso di comunicazione pubblica svolto presso l´Ifg "Carlo De Martino" di Milano. Secondo le stime della Wto (Organizzazione mondiale del turismo), il turismo costituirà l´area di maggior crescita occupazionale a livello mondiale dei prossimi vent´anni: anche in Italia, e nel breve termine, il lavoro in alberghi, villaggi turistici e ristoranti offrirà ai giovani ottime opportunità di inserimento. Il monitoraggio sulle previsioni occupazionali per il 2003, realizzato dal Sistema informativo Excelsior (a cura di Unioncamere e ministero del Lavoro), fornisce un quadro assai ottimistico per le professioni turistico-alberghiere. Su un totale di 670 mila nuove assunzioni previste entro la fine di quest´anno - a livello nazionale e nel complesso del mercato del lavoro - il settore turismo-ristorazione assorbirà oltre 60 mila nuovi occupati: poco meno del 10 per cento del totale delle nuove assunzioni. Dopo quello delle costruzioni, il settore del turismo è, per valore quantitativo, quello a maggior richiesta occupazionale. Anche il rapporto assunzioni-licenziamenti è a favore di questo comparto, con quasi 16 mila addetti in più e un tasso di crescita occupazionale del 4,3 per cento. Le imprese turistiche e ristorative hanno segnalato anche un altro aspetto: delle 60 mila nuove assunzioni, ben 20.700 saranno di difficile reperimento. Le ragioni? Carenza di figure professionali disponibili (39%) e mancanza di una qualificazione professionale adeguata (21%). |
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