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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Ottobre 2003
 
   
  CITTÀ DI CASTELFRANCO VENETO: RIAPRE AL PUBBLICO LA ´CASA DI GIORGIONE´, CON IL ´FREGIO DELLE ARTI LIBERALI E MECCANICHE´ ED ALTRI AFFRESCHI RESTAURATI (GIORNATA INAUGURALE: 1 NOVEMBRE 2003; APERTURA: DALL´1 NOVEMBRE 2003 AL 29 FEBBRAIO 2004)

 
   
  Castelfranco Veneto, 20 ottobre 2003 - Sabato 1 novembre 2003, in concomitanza con l´apertura della mostra veneziana "Giorgione. Le maraviglie dell´arte", riaprirà al pubblico la ´Casa di Giorgione´ restaurata e saranno nuovamente visitabili il ´Fregio delle Arti Liberali e Meccaniche´, attribuito a Giorgione, ed altri affreschi, a conclusione di un accurato intervento di conservazione e di recupero. La restituzione pubblica dell´antica dimora e dei suoi apparati decorativi si deve alla generosa iniziativa della Fondazione Cassamarca di Treviso, che si è avvalsa della progettazione curata dallo Studio Carli-moschino di Padova e degli indirizzi e supervisione della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici del Veneto e della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico del Veneto. La giornata dell´1 novembre sarà aperta alle 10.30, nel settecentesco Teatro Accademico, da un convegno introdotto dai saluti del sindaco di Castelfranco Veneto, Maria Gomierato, e di Maria Teresa Gaja Rubin de Cervin, Soprintendente Regionale ai Beni e alle Attività Culturali del Veneto. Seguiranno gli interventi di: Giovanna Nepi Scirè, Soprintendente del Polo Museale Veneziano (La mostra ´Giorgione. Le maraviglie dell´arte´ presso le Gallerie dell´Accademia di Venezia); Anna Maria Spiazzi, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico del Veneto (Il restauro della Pala di Castelfranco: Cappella Costanzo e Casa di Giorgione nel sistema museale territoriale); Guglielmo Monti, Soprintendente ai Beni Ambientali ed Architettonici del Veneto (Casa di Giorgione: gli indirizzi progettuali del restauro); Giorgio Carli, progettista e direttore dei lavori di restauro della Casa di Giorgione (Il progetto di intervento). Concluderanno il convegno il sindaco di Castelfranco Veneto, Maria Gomierato, e Danila Dal Pos, progettista incaricato dello studio di fattibilità per il nuovo Museo Civico (Il futuro della Casa di Giorgione). Alle 12.00, il primo cittadino taglierà il nastro inaugurale della ´Casa di Giorgione´. Si potranno così apprezzare gli esiti del recupero dell´immobile, i cui spazi a futura destinazione museale, si sono ampliati grazie alla copertura del cortile esterno e all´integrazione nell´organismo dell´avancorpo di vicolo Trevisan. Ora la ´Casa di Giorgione´ si presenta ripristinata sotto il profilo strutturale e dell´agibilità: consolidamenti delle fondazioni, delle murature e dei tetti; sistemazione ed illuminazione del cortile interno; allestimento degli impianti antincendio, antintrusione e trattamento dell´aria; eliminazione delle barriere architettoniche e innesto dell´ascensore. Insomma, uno spazio pienamente restituito alla Città; uno spazio che, soprattutto, offrirà i propri apparati decorativi in affresco filologicamente recuperati e perfettamente godibili. Anzitutto l´universalmente noto ´Fregio delle Arti Liberali e Meccaniche´, la cui attribuzione a Giorgione è stata recentemente ed autorevolmente confermata a Giorgione da Augusto Gentili; poi, al primo piano, la fascia decorativa monocroma del salone d´ingresso (opera di frescante veneto del secolo Xvi) e le scene bibliche e di paesaggio degli studioli (opera di frescante veneto, databili alla seconda metà del secolo Xvi). Sul ´Fregio delle Arti Liberali e Meccaniche´, sulla sua complessità culturale, sulle sue problematiche iconologiche e, in particolare, sulla sua paternità, si cimentano da tre secoli eruditi locali (Nadal Melchiori, sec. Xviii), storici e critici d´arte (Crowe e Cavalcaselle, Richter, Morassi, Fiocco, Calvesi, Pignatti, Muraro, Mariuz, Sgarbi, Anderson, Maschio, Gentili, ecc.). Si tratta di una doppia fascia di affresco in monocromo di terra ocra gialla, con lumeggiature di biacca ed ombreggiature di bistro. Il fregio della parete orientale, nel quale molti critici ravvisano la mano giorgionesca, misura m. 15,88 x 0,78; quello della parete occidentale (lacunoso all´estremità verso nord), ove sembrano più evidenti interventi di aiuti, si sviluppa su m. 15,74 x 0,76. Il ´Fregio´ è un´autentica enciclopedia della cultura veneta tra la fine del Quattrocento e l´inizio del Cinquecento, densa di riferimenti ad opere coeve quali i "Dialoghi d´amore" di Leone Ebreo, la "Sphaera Mundi" del Sacrobosco, l´"Hypenorotomachia Poliphili" di Francesco Colonna. Le scritte dipinte nei cartigli, attinte da Publilio Siro, da Sallustio e dalla Bibbia, esaltano la ragione vittoriosa contro i rivolgimenti della fortuna, la prudenza, il dominio delle passioni. La tematica complessiva del ´Fregio´ ripropone alcuni tra i contenuti di altre opere di Giorgione: la caducità della vita e la virtù come dimensione che supera il tempo e la stessa morte; un binomio entro il quale si dipanano tutte le attività dell´uomo, quelle intellettuali e quelle ´meccaniche´, rappresentate in una straordinaria sequenza di oggetti e di strumenti, alternati da tabelle e da medaglioni con teste di vecchi (simboli della vita di pensiero) e di imperatori (simboli della vita di azione). I visitatori che si accosteranno alla ´Casa di Giorgione´ scopriranno l´impronta gotica del nucleo originario dell´edificio, ascrivibile al secolo Xiv, nella semifinestra lobata del primo piano. Gli effetti degli ampliamenti e delle ristrutturazioni intervenute tra il Xv e il Xvi secolo, sono leggibili nella loggia (colonnina in pietra tenera affine alle colonne della loggia del Barco Cornaro di Altivole) che si apre al primo piano del corpo di collegamento tra i due comparti nord e sud e nella organizzazione interna dei vani, articolata secondo lo schema tipologico della casa veneziana (saloni passanti al piano terra e al primo piano, dai quali si accede ai vani laterali). Purtroppo, questo schema è stato parzialmente alterato dalla mutilazione, intervenuta nel 1831, del settore (all´epoca cadente) prospettante sul fianco occidentale del Duomo di S. Liberale. La sala del ´Fregio´ di Giorgione presenta ancora oggi due porte otturate che costituivano l´accesso ad altrettante stanze della porzione di casa demolita. L´alto muro di cinta fu eretto contemporaneamente all´intervento ottecentesco al fine di trasmettere la memoria topografica dell´estensione verso ovest della casa. ´Casa di Giorgione´ è luogo di memoria giorgionesca e non solo per il ´Fregio´. Secondo una fonte seicentesca, qui sarebbe nato il pittore intorno al 1477-1478 (morirà nel 1510). La proprietà assegnata dall´estimo cittadino del 1555 al nobile di Castelfranco Francesco Barbarella del fu Alvise potrebbe corroborare la tradizione di un legame parentale o anche solo di committenza tra questo illustre casato cittadino e Giorgione. Nel 1665, la casa passa dai Barbarella ai Marta. Dal 1700 al 1810 appartiene ai Zabottini; nel 1831 è di Francesco Trevisan, medico e letterato, che ne intraprende la ristrutturazione, quindi della famiglia Pellizzari. Ridotta ad abitazione, bottega di falegname e magazzino, la ´Casa di Giorgione´ è acquistata nel 1954 dall´Ente Provinciale del Turismo di Treviso, per meritoria iniziativa di Bepi Mazzotti; nel 1973-74 rinasce dopo il radicale restauro sostenuto dal Comune di Castelfranco Veneto su progetto dello Studio di architettura Bellavitis & Valle di Venezia; successivamente transita nella proprietà della Provincia di Treviso, poi della Regione del Veneto ed infine del Comune di Castelfranco Veneto, dal 29 dicembre 1998. Infolink: www.Comune.castelfranco-veneto.tv.it    
   
 

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