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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Ottobre 2003
 
   
  NUOVE STRADE PER L´ASPIRINA NELLA CEFALEA: NON SOLO TERAPIA, MA ANCHE PREVENZIONE

 
   
  L´emicrania è il disturbo più frequente, il più noto a medici e pazienti, e che ha interessato almeno una volta il 90 per cento degli adulti. Tuttavia su questo tipo di cefalea - oltre all´emicrania molto diffusa, esistono altri tipi come, per esempio, quella tensiva o quella a grappolo - la ricerca scientifica ha ancora molto da dire: interessanti novità riguardano anche il primo e "storico" farmaco utilizzato contro il mal di testa, l´Aspirina. Aspirina per prevenire l´emicrania perimestruale Una delle applicazioni riguarda il problema cefalea in una forma esclusivamente "al femminile". La clinica neurologica dell´Università di Perugia, diretta dal professor Virgilio Gallai, sta lavorando in particolare sulla cosiddetta emicrania perimestruale, quella che affligge molte donne nei giorni precedenti e seguenti l´inizio del ciclo mestruale. Per questa forma di mal di testa ricorrere a una o due compresse di Aspirina è tra i comportamenti più diffusi tra le donne che soffrono del disturbo, non appena l´attacco si presenta. Ora però il lavoro dei ricercatori di Perugia ci dice anche qualcosa di più: l´Aspirina potrebbe essere usata con successo non solo per far fronte agli attacchi di emicrania legati al ciclo mestruale, ma anche per prevenire la loro comparsa. Ne parla Paola Sarchielli, neurologo ricercatore presso la clinica neurologica del Dipartimento di neuroscienze dell´Università di Perugia, che sta seguendo la ricerca sull´uso di Aspirina nella prevenzione del mal di testa. "L´aspirina al dosaggio di 1000 mg (due compresse( assunta nel modo tradizionale è sicuramente efficace sugli attacchi. Ma c´è un´altra modalità di utilizzo, quella che consiste nel fare una miniprofilassi nel periodo perimestruale". "Lo studio è agli inizi - precisa - ma i primi dati sono molto promettenti. Per ora abbiamo coinvolto donne che soffrivano di emicrania esclusivamente nel periodo perimestruale". Ogni donna è stata seguita per diversi mesi, in modo da individuare in quali giorni del ciclo mestruale sarebbero comparsi gli attacchi. Stabilito il "calendario personale" dell´emicrania, si iniziava la miniprofilassi di circa cinque giorni: le pazienti dovevano iniziare ad assumere Aspirina 500 mg due giorni prima dell´inizio della mestruazione e continuare per altri tre giorni. Il risultato è stato positivo, riferisce Paola Sarchielli. "Abbiamo ottenuto una riduzione del 50 per cento nel numero degli attacchi e un attenuarsi della loro intensità", afferma. L´uso corretto di Aspirina previene la cronicità Un altro ambito di indagine, più generale, suggerisce che l´azione di Aspirina va ben oltre la sedazione del dolore di un attacco di cefalea: può evitare che attacchi sporadici di cefalea evolvano in una forma cronica e difficilmente trattabile di emicrania. Sono due le caratteristiche che conferiscono all´Aspirina questa importante proprietà, spiega Sarchielli. La prima è la capacità di "spegnere" alcuni circuiti nervosi che, quando si soffre regolarmente di emicrania, sono costantemente ipereccitabili. È una capacità che è stata osservata direttamente sui tessuti degli animali da laboratorio. La seconda è il fatto che dopo avere assunto Aspirina c´è una probabilità molto bassa di ricorrenza dell´attacco, cioè è molto raro che questo si ripresenti dopo poche ore. In questo l´Aspirina si è dimostrata superiore persino ai triptani, l´ultima generazione di farmaci per l´emicrania. Insieme, queste due caratteristiche interrompono in qualche modo il meccanismo di "memoria del dolore" che è responsabile della cronicizzazione della cefalea. La condizione perché ciò avvenga, precisa Sarchielli, è un uso corretto in automedicazione che segua poche e semplici regole: assumere i dosaggi giusti del farmaco (non eccessivi, ma nemmeno inferiori alle dosi terapeutiche) e intervenire all´insorgere dell´attacco, senza attendere che questo diventi ingovernabile. Nei casi severi come nell´attacco emicranico di grave intensità, precisa il Prof. Gallai, può essere opportuno per stroncare il dolore usare appena all´inizio del sintomo un triptano seguito dopo 2-3 ore da Aspirina non solo per il pieno benessere immediato ma soprattutto per evitare una ricaduta nelle ore successive.  
   
 

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