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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Gennaio 2013
 
   
  GIUSTIZIA EUROPEA (CORTE DI GIUSTIZIA): IRLANDA CONDANNATA A DIVERSE SANZIONI PECUNIARIE PER OMESSA ESECUZIONE DI DUE SENTENZE DELLA CORTE IN TEMA DI AMBIENTE

 
   
  Gli importi delle sanzioni proposte dalla Commissione sono ridotti per tener conto, in particolare, della diminuita capacità di pagamento dell’Irlanda nel contesto della crisi economica --- Causa C-279/11 - A termini della direttiva sulla valutazione dell´impatto ambientale, i progetti che possono avere un impatto rilevante sull´ambiente devono essere assoggettati a una procedura di domanda di autorizzazione e ad una valutazione relativa al loro impatto. Dopo aver accertato che l’Irlanda aveva fissato soglie limite nazionali elevate al di sotto delle quali i progetti che possono avere un impatto sull’ambiente non erano assoggettati a nessuna previa valutazione ambientale, la Commissione ha introdotto, nel 2006, un ricorso per inadempimento avverso tale Stato dinanzi alla Corte di giustizia. Con sentenza del 2008, la Corte ha dichiarato che l’Irlanda era venuta meno agli obblighi cui era tenuta in forza della direttiva. Considerando che l’Irlanda aveva dato esecuzione solo tardivamente a tale sentenza, la Commissione si è nuovamente rivolta alla Corte, chiedendo la condanna di tale Stato membro al pagamento di una somma forfettaria totale di Eur 4 387 714,80. Nella sentenza odierna, la Corte rileva, anzitutto, che, a partire dal Trattato di Lisbona, l’inadempimento conseguente alla omessa esecuzione di una sentenza della Corte è accertato alla data di scadenza del termine fissato nella diffida inviata dalla Commissione. Orbene, poiché in esito al periodo di due mesi fissato nella diffida l’Irlanda non si è conformata alla sentenza del 2006, la Corte statuisce che detto Stato è venuto meno agli obblighi che ad esso derivano da tale sentenza. La Corte precisa tuttavia che, nel frattempo, l’Irlanda ha adeguato la propria normativa interna alla sentenza del 2006. La Corte rileva poi che l’infrazione presenta un particolare grado di gravità, in ragione del ritardo dell’Irlanda nell’adozione di nuove soglie limite conformi alle esigenze della direttiva, nel senso che è possibile che taluni progetti idonei ad avere un impatto sull’ambiente siano stati attuati in assenza di previa valutazione ambientale. Per questi motivi, la Corte condanna l’Irlanda al pagamento di una somma forfettaria. Tale somma, tuttavia, è stata calcolata tenendo conto, in particolare, del fatto che la capacità di pagamento dell’Irlanda ha subito una certa regressione nel contesto della crisi economica. La Corte, considera che occorre tener conto della recente evoluzione sia dell’inflazione sia del Pil di tale Stato, quale si presenta alla data dell’esame dei fatti da parte della Corte. Ciò premesso, la Corte condanna l’Irlanda al pagamento di una somma forfettaria di Eur 1 500 000. ---- Causa C-374/11 - Ritenendo che l’Irlanda non avesse correttamente trasposto nella propria normativa interna le prescrizioni della direttiva rifiuti concernenti lo smaltimento delle acque reflue domestiche in ambiente rurale mediante fosse settiche e altri sistemi individuali di trattamento delle acque reflue (Individual waste water treatment systems, in prosieguo: gli « Iwwts », la Commissione ha proposto alla Corte, nel 2008, un ricorso per inadempimento. Con sentenza del 2009 la Corte ha dichiarato l’inadempimento dell’Irlanda. Ritenendo inadeguate le misure adottate dall’Irlanda per conformarsi a tale sentenza, la Commissione ha poi introdotto un nuovo ricorso per inadempimento dinanzi alla Corte, chiedendo la condanna di tale Stato al pagamento, da una parte, di una somma forfettaria di Eur 4771,20, moltiplicata per il numero di giorni compresi tra la pronuncia della sentenza del 2009 e la data della presente sentenza. D’altra parte, la Commissione ha proposto il pagamento di una penalità di Eur 26 173,44 al giorno, a far data dalla pronuncia della sentenza nella presente causa e sino a completa esecuzione, da parte dell’Irlanda, della sentenza del 2009. Nella sua sentenza odierna, la Corte dichiara che l’Irlanda non ha ancora integralmente adottato le misure necessarie per dare esecuzione alla sentenza del 2009, sicché occorre condannarla al pagamento di una penalità. In particolare, la Corte sottolinea che la legge del 2012 sui servizi nel settore idrico richiede testi di applicazione che non sono stati ancora integralmente adottati e che il piano nazionale di ispezione degli Iwwts non è stato ancora elaborato. Né sembra che sia stata definitivamente fissata una data limite per la registrazione degli Iwwts. Tuttavia, in considerazione dell’impegno di cui l’Irlanda ha dato prova per adeguarsi a tale sentenza e della riduzione della sua capacità di pagamento in ragione della crisi economica, la Corte irroga a tale Stato una penalità dell’importo di Eur 12 000 per giorno di ritardo nell’esecuzione della sentenza del 2009, a far data dalla pronuncia della presente sentenza e sino alla completa esecuzione della sentenza del 2009. L’irlanda è inoltre condannata al pagamento di una somma forfettaria di 2 milioni di euro. (Corte di giustizia dell’Unione europea, Lussemburgo, 19 dicembre 2012, Sentenze nelle cause C-279/11 e C-374/11, Commissione / Irlanda)  
   
 

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