GIUSTIZIA CANADESE: LA DIFFAMAZIONE PUÒ ESSERE INTEGRATA ATTRAVERSO FACEBOOK E TWITTER, MA VA PROVATO IL DANNO PUNITIVO RICHIESTO
Secondo il giudice la diffusione on line da parte di terzi, attraverso Facebook e Twitter, di dichiarazioni di un giornalista su di un noto politologo può costituire diffamazione, ma per ottenere il risarcimento del danno punitivo l’attore deve dimostrare che la dichiarazione diffamatoria ha effettivamente causato danni alla sua reputazione. Nel caso sottoposto alla sua attenzione, non avendo trovato alcuna intenzione diffamatoria da parte del giornalista, il giudice canadese ha notevolmente ridotto la somma richiesta dall’attore. (Lapierre c. Sormany, 2012 Qccs 4190 (Canlii), 6 settembre 2012)