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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Gennaio 2013
 
   
  FIRENZE - UNA PANORAMICA SULL´ECONOMIA ITALIANA NEL 2012

 
   
  Firenze, 7 gennaio2013 - Nel 2013 il valore aggiunto prodotto da ogni abitante del Nord-ovest sarà mediamente quasi il doppio di quello prodotto da chi risiede nel Mezzogiorno. Quello di Milano - prima nella classifica delle province italiane - sarà quasi il triplo di quello di Crotone, ultima della graduatoria. Se la crisi ha colpito duro ovunque, c’è un’area del Paese in cui ha “ferito” - e purtroppo continuerà a ferire anche il prossimo anno - di più: il Mezzogiorno. Sebbene nel 2013 tutti gli indicatori (al Nord come al Sud e ad eccezione delle esportazioni) siano previsti ancora in flessione, il divario territoriale tra il Mezzogiorno e il resto del Paese sembra destinato a crescere ulteriormente. A fronte di una riduzione media del Pil nazionale dell’1%, nelle regioni meridionali il calo sarà pari al -1,7%, contro il -0,8% atteso nelle regioni del Centro-nord. E’quanto emerge dagli Scenari di sviluppo delle economie locali italiane realizzati da Unioncamere e Prometeia, a partire dalle indicazioni raccolte periodicamente da Unioncamere presso gli imprenditori. Le difficoltà di ripresa dell’economia italiana - evidenzia lo studio - proseguiranno dunque anche nel 2013. Per il prossimo anno si attende un calo complessivo del Pil pari (in valore assoluto) a circa 14 miliardi di euro; la spesa per consumi delle famiglie dovrebbe ridursi dello 0,9%; gli investimenti caleranno del 3%. A fronte della debolezza della componente interna della domanda, le esportazioni continuano a rappresentare il traino maggiore per la nostra economia: le attese sono di un aumento medio del 2%, confermando così l’accelerazione che ha già caratterizzato il 2012 (+1,8%). In quest’ambito, una buona notizia viene dal Nord Est che, dopo la caduta del 2012, l’anno prossimo tornerà a “tirare” sui mercati internazionali, con un incremento del 2,6%. Con la recessione ancora in atto, nel 2013 non si prevede un miglioramento della situazione del mercato del lavoro: l’occupazione dovrebbe continuare a ridursi e il tasso di disoccupazione portarsi all’11,4%.  
   
 

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