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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Gennaio 2013
 
   
  10100, IL PROFUMO DI TORINO. UNA FRAGRANZA PER PARLARE D’AMORE

 
   
  “Torino, il Po e il Valentino, le colline incantate per farci le passeggiate di fine settimana, e la Mole Antonelliana in mezzo alle cartoline illustrate”… così scriveva Rodari dipingendo con poesia la capitale sabauda. Nulla è cambiato, eppure tutto è cambiato. Torino resta la città dai mille volti che affascina e stupisce. E’ la città di cui si legge sui libri di storia, classica e modernissima allo stesso tempo. Scura e composta come le sue fabbriche ma anche colorata e viva, frizzante centro di arte e cultura. Torino è la città che ti sorprende e che non ti aspetti. Raccontata in tanti libri, in tante opere d’arte e oggi anche in un profumo: 10100. Nelle note fresche e delicate di questo profumo Patrizia Lazzaretto ha raccontato la sua Torino. Volti, sensazioni e ricordi in punta di naso, che sanno affascinare chi è nato e ha sempre vissuto qui ma anche chi ha scoperto la città quasi per caso, passando per lavoro o magari viaggiando da turista. Molto più di un semplice souvenir, 10100 è una piccola “chicca”, un racconto “sui generis” che si svela piano piano in un bouquet di sentori e note che delicatamente avvolgono. Una città scandita in tre fragranze – uomo, donna e bambino - perché ciascuno possa scegliere di sentirla proprio a modo suo: fresco e innocente come quello di un bambino; misterioso e intrigante come solo una donna può essere; rude e forte, tenero e al tempo stesso garbato come un vero “monsù” torinese. Un po’ per gioco, molto per amore e per passione Patrizia Lazzaretto ha creato il suo profumo 10100 perché “quasi nessuno dimentica di indossare un profumo prima di uscire. Per lasciare un segno nelle persone che si incontreranno, per coprire magari la malinconia e il cattivo umore. Per dare una sferzata positiva alla giornata, per addolcire un momento difficile e amaro…” Insomma il profumo è un’esperienza sensoriale, ma non solo, secondo Patrizia e per fissare e dilatare le sensazioni che dal naso passano e arrivano diritte alla nostra mente, la designer ha voluto legare l’effimero delle fragranze alla realtà che le ha suggerite  
   
 

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