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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Gennaio 2013
 
   
  “IN UMBRIA ANCORA TROPPI MORTI SULLE STRADE”: PRESENTATA A PERUGIA LA PRIMA LEGGE REGIONALE SULLA SICUREZZA STRADALE

 
   
  Perugia, 14 gennaio 2013 - Sarà prevista anche una "procedura di valutazione di Sicurezza Stradale" per determinare l´impatto sulla sicurezza stradale degli atti di pianificazione e di programmazione e degli interventi che riguardino direttamente o indirettamente i settori delle infrastrutture stradali, dei trasporti su strada, della educazione stradale nella nuova legge regionale sulla sicurezza stradale che è stata illustrata, venerdì 11 gennaio, nella Sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia, dall’assessorato regionale alla sicurezza stradale. 1045 morti ed oltre 55mila feriti per un costo sociale di oltre 5 miliardi e mezzo di euro dal 2001 al 2011, con una percentuale di mortalità negli ultimi cinque anni, sette volte più elevato di quella dei morti sul lavoro e quasi nove volte superiore, nel 2010, a quella derivante da violenza criminale. Sono questi i numeri impressionanti che scaturiscono dalla rilevazione Istat sull’incidentalità stradale in Umbria, e che hanno portato la Regione dell’Umbria a predisporre la prima legge regionale sulla sicurezza stradale. “L’obiettivo della proposta di legge è quello di creare le condizioni di base per conseguire una riduzione del 50 per cento del numero di morti e feriti per incidenti stradali. Lo stato e l’evoluzione della sicurezza stradale dell’Umbria, negli ultimi dieci anni, hanno affermato i rappresentanti regionali, è caratterizzato da molti fattori positivi e da alcuni fattori negativi particolarmente rilevanti. Tra il 2001 e il 2011, per quanto riguarda il miglioramento complessivo della sicurezza stradale (riduzione dei tassi di mortalità e di ferimento e del costo sociale procapite) l’Umbria si colloca tra le 5 migliori regioni italiane con una percentuale di riduzione del 42 per cento. Se centriamo l’attenzione sui tassi di mortalità (morti per 100.000 abitanti) l’Umbria invece marca una riduzione del 52,2 per cento. Stando a questi dati, sia pure con un anno di ritardo, l’Umbria ha raggiunto e superato l’obiettivo indicato dalla Commissione europea. Nonostante gli importanti miglioramenti di sicurezza stradale conseguiti tra il 2001 e il 2011, lo stato di fatto è ancora assolutamente poco soddisfacente”. In termini complessivi i morti, i feriti e i danni alle cose determinati dagli incidenti stradali nel 2011 hanno determinato un costo sociale procapite di 425 Euro procapite che è marginalmente al di sotto della media nazionale (443 Euro procapite). Come tasso di mortalità l´Umbria, con 6,7 morti per 100.000 abitanti è leggermente al di sopra della media nazionale (6,4 morti per 100.000 abitanti). Come tasso di ferimento la regione, con 450 feriti per 100.000 abitanti è leggermente al di sotto della media nazionale (482 feriti per 100.000 abitanti). “Dunque, ha sottolineato l’assessorato regionale, se da un lato la velocità di riduzione delle vittime e del costo sociale è nettamente più elevata della media e colloca l’Umbria tra le cinque regioni italiane con le migliori performance, dall´altro lato lo stato attuale della sicurezza stradale non va oltre la media. Questa particolare situazione è determinata dal fatto che all’inizio del periodo, e cioè nel 2001, lo stato della sicurezza stradale dell’Umbria era particolarmente carente. L’elevata velocità di miglioramento ha permesso di recuperare un ritardo “storico”, di allinearsi sulla media nazionale, ma non ha ancora consentito di raggiungere una posizione di eccellenza. Inoltre l’incidentalità stradale umbra è caratterizzata da un rilevante problema strutturale: l’elevata quota di incidenti stradali mortali, tipica di territori con insediamenti diffusi, dove gli spostamenti quotidiani avvengono in ampia parte su strade extraurbane, con velocità nettamente superiori a quelle del traffico urbano. In queste condizioni gli incidenti determinano effetti sulle persone molto più gravi e una maggiore quota di morti”. Questa caratteristica strutturale della mobilità, a giudizio della Regione, “ha fortemente contribuito a determinare gli elevati tassi di mortalità che hanno caratterizzato l´Umbria negli ultimi 30 anni e che sono cominciati a diminuire significativamente nell’ultimo decennio. Diciamo subito che la Regione non si accontenta affatto dei miglioramenti di sicurezza stradale conseguiti nell’ultimo decennio e neanche della maggiore velocità di miglioramento che è riuscita a determinare. Se il decennio trascorso è stato dedicato a recuperare un ritardo storico della sicurezza stradale umbra, il prossimo decennio vogliamo dedicarlo a raggiungere una posizione di eccellenza”. “Per dare sostanza a questo obiettivo, è indispensabile che la Regione, le Provincie, i Comuni, le altre istituzioni, il sistema delle imprese e delle rappresentanze economiche e sociali, le associazioni civili collaborino a realizzare una strategia coerente ed efficace di sicurezza stradale, modificando alcuni fattori strutturali che da più di 30 anni rallentano il progresso della sicurezza stradale regionale”. La Regione Umbria ha previsto alcune azioni: dalla creazione del Centro Regionale Umbro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale (Crums) per elaborare quadri conoscitivi e schemi di valutazione che favoriranno una adeguata pianificazione e programmazione degli interventi, all’istituzione della Consulta Regionale sulla Sicurezza Stradale, alcune intese ed accordi per migliorare la resa e la produttività della spesa pubblica in questo settore, e soprattutto questa iniziativa di una legge regionale che crei i presupposti e gli incentivi per una più efficace azione di governo della sicurezza stradale. Gli strumenti già predisposti e che si stanno predisponendo per raggiungere questo risultato saranno gestiti con la massima trasparenza e i risultati saranno comunicati con chiarezza e tempestività a tutta la comunità regionale delle istituzioni, delle rappresentanze, delle imprese, delle associazioni, dei cittadini. Infine, ma per certi aspetti si tratta dell’aspetto più rilevante, questa informazione sarà tanto più ampia ed efficace quanto più gli organi di comunicazione vorranno impegnarsi a prendere in esame le analisi e le proposte che saranno prodotte a valutarle e a farne oggetto di comunicazione ai cittadini. Da parte dell’assessorato regionale è stata manifestata la volontà di aprire un canale di informazione tempestivo, completo e del tutto trasparente quale presupposto per una forma efficace di collaborazione tra l´amministrazione pubblica, le imprese, le rappresentanze e i cittadini. A tale fine il disegno di legge definisce i principi generali e criteri in grado di costituire riferimento e orientare l’azione delle istituzioni, delle imprese e dei cittadini verso il miglioramento della sicurezza stradale e individua gli organi e gli strumenti attraverso i quali la Regione sviluppa la propria azione a favore del miglioramento della sicurezza stradale. Nella proposta di legge è prevista anche una procedura di verifica e valutazione mirata ad assicurare una più sistematica e profonda coerenza tra le misure riguardanti la sicurezza stradale. Sarà inoltre istituito un fondo di assistenza per le famiglie delle vittime di incidenti stradali, disciplinata la materia della sicurezza stradale negli spostamenti sul lavoro e per raggiungere il posto di lavoro ed infine sarà istituita in Umbria la “Giornata regionale della sicurezza stradale. L’assessorato regionale ha concluso affermando che “si vuole promuovere il miglioramento dell’efficienza economica e dell’efficacia sociale delle azioni a favore della sicurezza stradale e favorire l’apporto delle capacità progettuali, organizzative e realizzative delle istituzioni pubbliche, dei soggetti privati, delle rappresentanze sociali ed economiche e delle associazioni civili, al processo di miglioramento della sicurezza stradale. In sostanza, la norma non si limita ad enunciare un obiettivo che il sistema della mobilità umbra dovrebbe raggiungere sul piano della sicurezza stradale (dimezzamento delle vittime rilevate nel 2011 entro il 2020) ma punta a individuare, regolamentare e rafforzare i principali fattori che potranno favorire il raggiungimento di una mobilità stradale strutturalmente più sicura, con ricadute positive sulla sostenibilità, sulla salubrità, sulla efficienza economica e funzionale”.  
   
 

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