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Notiziario Marketpress di
Giovedì 17 Gennaio 2013 |
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COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, L’ITALIA BATTE LA GERMANIA E LA FRANCIA NELLA CORSA ALL’EXPORT
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Roma, 17 gennaio 2013 – A novembre l’export italiano registra ottime performance sui mercati esteri, con un incremento delle vendite, nei dati destagionalizzati, del 4,1% rispetto allo stesso mese del 2011, raggiungendo il valore di circa 33 miliardi di euro. Nel periodo, i nostri principali competitor, Germania e Francia, segnano invece una battuta d’arresto, con un calo delle esportazioni rispettivamente dello 0,1% e del 2,5%. Sempre nel mese di novembre, anche a livello congiunturale, si confermano risultati nettamente migliori per il nostro Paese, con un (seppur lieve) aumento dell’export dello 0,4% rispetto a ottobre, mentre le esportazioni tedesche e francesi subiscono una flessione del 3,4% e del 2,8%. “Vendere all’estero è in questa delicata fase per l’economia italiana, l’unico volano per la crescita. Non solo esportiamo di più, ma è in atto anche un processo di impegno diretto sui mercati internazionali: gli addetti di aziende e filiali italiane all’estero incidono per circa un quinto sul totale degli addetti industriali in Italia, facendo 435 miliardi di fatturato”, afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi. Ottimi risultati per il pre-consuntivo della bilancia commerciale: nei primi undici mesi del 2012 il surplus si attesta sugli 8,9 miliardi di euro, il miglior risultato dal 2002, con una netta inversione di tendenza rispetto al 2011 (+34,6 miliardi solo in un anno). In netto miglioramento anche il saldo extra-energetico, che raggiunge i 67,2 miliardi, valore più che doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Il fatto che il maggior contributo al saldo positivo venga principalmente da beni strumentali, beni di consumo durevoli e prodotti intermedi testimonia come il Made in Italy non solo è sinonimo di qualità per i consumatori, ma è un pezzo importante della catena produttiva dei Paesi esteri, che vedono nei macchinari italiani un punto di riferimento per rafforzare il proprio sviluppo industriale”, conclude Esposito. |
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