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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Gennaio 2013
 
   
  DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE, GIUNTA REGIONALE UMBRIA APPROVA LINEE GUIDA

 
   
  Perugia, 24 gennaio 2013 - Un documento per garantire un supporto tecnico e condiviso alle multiprofessionalità che operano nella rete dei servizi umbri dedicati alla prevenzione e alla cura dei disturbi del comportamento alimentare: tutto ciò è definito nelle apposite linee guida approvate dalla giunta regionale su iniziativa dell´Assessorato alla sanità. I disturbi del comportamento alimentare ("Dca") - è stato spiegato dall´Assessorato alla sanità - costituiscono, oggi, una vera e propria epidemia sociale e, accanto ai quadri cosiddetti puri come l´anoressia mentale, la bulimia nervosa, il disturbo da alimentazione incontrollata, sono comparsi disturbi alimentari maschili e i disturbi infantili con forme, purtroppo, estremamente severe e difficili da trattare. Di conseguenza, i professionisti del settore sono chiamati da un lato a dare una risposta rapida che eviti la cronicizzazione della patologia e quindi c´è l´esigenza di identificare il più precocemente possibile le persone affette dai ´Dca´ e, dall´altro, si deve favorire la presa in carico del paziente da parte di un servizio specializzato garantendo il passaggio ai vari livelli di trattamento per arrivare alla guarigione. "L´umbria - ha spiegato la dirigente della Direzione regionale Salute, Maria Donata Giaimo - è all´avanguardia in Italia nel settore dei disturbi alimentari e presenta tutti i livelli di trattamento indicati dal Ministero della Salute e quindi il ricovero ospedaliero per acuzie, ambulatori dedicati distribuiti su tutto il territorio regionale, centri di riabilitazione residenziali e un centro diurno di nuova attivazione. I servizi nelle diverse Asl sono incardinati in dipartimenti diversi, ma hanno tutti la caratteristica dell´integrazione e della interdisciplinarietà che, per la cura di queste problematiche molto complesse, è fondamentale e non può essere affidata ad un unico professionista". "L´esigenza di agire in modo tempestivo con interventi multidisciplinari e condivisi su tutta la rete di servizi che sul territorio regionale rispondono ai diversi livelli di malattia - ha concluso Giaimo - ha fatto sì che la Direzione Salute, Coesione sociale e Società della conoscenza della Regione Umbria inserisse, nell´ambito del Piano regionale di prevenzione 2010-2012 uno specifico progetto all´interno del quale era prevista la stesura di linee guida, per definire l´approccio più appropriato sulla base delle evidenze scientifiche per ciascun quadro clinico". Il documento, suddiviso in 9 capitoli e 2 appendici, definisce in modo puntuale la classificazione dei disturbi e lo studio delle cause e dei meccanismi scatenanti, l´inquadramento diagnostico, i trattamenti terapeutici, i livelli di assistenza e i modelli organizzativi in Umbria, inoltre fotografa la realtà umbra sia sul fronte dell´incidenza (nuovi casi) e la prevalenza (numero totale di casi nella popolazione) dei disturbi del comportamento alimentare, sia relativamente ai livelli di assistenza. Attraverso la raccolta dei dati sull´utenza dei Servizi dedicati al trattamento dei disturbi in Umbria emerge che i pazienti in carico ai servizi presenti nella regione per il biennio 2008- 2009 sono complessivamente 2740 pazienti (1245 per il 2008 e 1495 nel 2009), di cui 769 nuovi casi nel 2008 e 986 nel 2009. Complessivamente il 94 per cento degli utenti sono donne, un dato in linea con quello nazionale e che conferma la difficoltà dei maschi a rivolgersi ai servizi. La distribuzione per età della popolazione censita dimostra che la fascia più ampia comprende gli individui tra 15 e 25 anni con un interessamento però significativo di pazienti sotto i 15 anni e sopra i 40. Ciò a conferma che la fascia interessata da tali disturbi si è decisamente ampliata. Dai dati raccolti emerge inoltre che il 46 per cento dei pazienti ha contattato autonomamente il servizio, mentre l´altra metà è stata inviata dai medici di base, da altri specialisti, dallo psichiatra o Dsm e da altri soggetti come la scuola e le agenzia sportive.  
   
 

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