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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Gennaio 2013
 
   
  UE: OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO: UN PROGETTO AMBIZIOSO POST 2015

 
   
  Bruxelles, 24 gennaio 2013 - Per 15 anni, gli obiettivi di sviluppo del Millennio sono serviti come bussola per le politiche europee di sostegno e sviluppo. L´agenda fino al 2015 è definita. È venuto quindi il momento di stabilire quali saranno i prossimi passi. E che ruolo avrà il Pe. Il 22 gennaio la commissione allo Sviluppo ha organizzato un´audizione. In occasione del vertice del millennio del 2000, i paesi ricchi, tra i quali anche i paesi dell´Unione europea, hanno fatto una serie di promesse ai poveri del mondo. Tra queste promesse figurava il rinnovato impegno di sconfiggere la povertà e di rispettare obiettivi specifici entro una data scadenza per ridurre la fame, migliorare l´istruzione e la sanità, e proteggere l´ambiente nei paesi in via di sviluppo. A quasi dieci anni di distanza – e a soli cinque anni dalla scadenza fissata per il 2015 – l´Onu terrà una riunione di alto livello il prossimo settembre per valutare i progressi fatti e per individuare i punti dove serve rimboccarsi le maniche. L´europa, in quanto principale attore a livello mondiale nell´ambito degli aiuti allo sviluppo, deve assumere un ruolo guida. Keith Taylor, deputata dei Verdi e co-fondatrice dell´audizione organizzata al Pe chiede un maggiore investimento da parte dell´Ue: "Non ci sono motivi per lasciarsi andare. Nel 2015, più di 600 milioni di persone nel mondo avranno accesso ad acque pulite. Circa un miliardo vivranno con meno di 1,25 dollari al giorno. La madri continueranno a morire inutilmente di parto. E così uomini, donne e bambini moriranno di malattie curabili preventivamente". Nonostante la sfida sia complessa, molti progressi sono stati fatti negli ultimi anni. In altri casi, la strada è ancora lunga. Ecco un bilancio degli undici quindi anni. 1. Povertà estrema e fame - La percentuale delle persone che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno si è notevolmente ridotta (dal 42 al 25%), soprattutto grazie alla forte crescita della Cina, ma supera comunque il 50% nell´Africa subsahariana. La contrazione dell´economia minaccia di annullare i progressi fatti, riportando qualcosa come 100 milioni di persone in una condizione di povertà estrema. La crisi ha anche provocato un aumento dei lavoratori indigenti e delle situazioni occupazionali vulnerabili. I piccoli passi avanti compiuti nel contrastare la denutrizione e la malnutrizione infantile si sono arrestati a seguito della crisi dei prezzi degli alimenti del 2008. 2. Istruzione primaria universale - Le iscrizioni alla scuola primaria sono passate dall´83% nel 2000 all´88% nel 2007 e il tasso di abbandono scolastico si riduce lentamente. Le bambine e le minoranze etniche devono fare i conti con una maggiore discriminazione. 3. Uguaglianza di genere - L´obiettivo del 2005 di eliminare le disparità di genere nell´istruzione primaria e secondaria non è stato raggiunto nonostante i progressi fatti. Vi sono più donne che lavorano, eppure la maggior parte di esse ha impieghi vulnerabili. Anche se nell´ultimo decennio il numero di deputati donne è aumentato di oltre il 50%, la percentuale totale non supera il 17%. 4. Mortalità infantile - Il numero delle morti sotto i cinque anni si è notevolmente ridotto, passando dagli oltre 12 milioni nel 1990 ai circa 9 milioni attuali. Nonostante i notevoli progressi fatti in particolare per quanto riguarda il morbillo, il traguardo degli Osm è però ancora molto lontano. 5. Salute materna - La mortalità materna colpisce oltre mezzo milione di donne l´anno e i progressi in merito sono stati trascurabili, soprattutto nell´Africa subsahariana. Le gravidanze delle adolescenti sono ancora troppo frequenti mentre l´accesso a contraccettivi e alla pianificazione familiare è migliorato di poco. 6. Aids, malaria, Tbc - Le morti causate da Aids e da nuove infezioni da virus Hiv si sono stabilizzate o sono addirittura in calo, anche se i livelli rimangono preoccupanti. La battaglia contro la malaria è quasi vinta e i casi di Tbc sono in continua diminuzione, ma è fondamentale che i finanziamenti aumentino in modo significativo e costante. 7. Sostenibilità ambientale - Le emissioni di Co2 sono notevolmente aumentate nei paesi in via di sviluppo. La percentuale di specie ittiche sovrasfruttate è arrivata all´80%. La deforestazione non dà segni di rallentamento. D´altro canto il traguardo Osm per l´acqua potabile è raggiungibile e manca solo metà strada per arrivare all´obiettivo che garantisce l´accesso ai servizi igienico-sanitari. Rispetto a vent´anni fa diverse centinaia di milioni di persone non vivono più nelle baraccopoli. 8. Partenariato globale per lo sviluppo - La crisi ha fatto sì che alcuni paesi Ue abbiano ridotto il loro bilancio per gli aiuti. Per quanto riguarda l´accesso alle nuove tecnologie, i telefoni cellulari si stanno diffondendo rapidamente nei paesi in via di sviluppo ma l´accesso a Internet rimane limitato.  
   
 

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