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Notiziario Marketpress di Giovedì 31 Gennaio 2013
 
   
  L’IMPORTANZA DI ALIMENTAZIONE E MOVIMENTO. QUALE MERENDA NELLA BORSA DEL PICCOLO SPORTIVO?

 
   
  La stagione fredda è lunga, e i bambini mai come ora hanno bisogno di un’alimentazione equilibrata, ma anche ricca di energia per affrontare i tanti impegni quotidiani. La merenda diventa un pasto ancora più importante, soprattutto per i bambini che praticano regolarmente uno o più sport durante l’inverno. I consigli di Michelangelo Giampietro - nutrizionista, medico dello sport e consulente scientifico del sito www.Merendineitaliane.it - per la merenda più adatta al piccolo sportivo. In queste settimane stiamo entrando in quello che sarà il picco del freddo invernale e milioni di ragazzi avranno bisogno di tutte le loro energie per affrontare al meglio l’inverno che durerà ancora a lungo. Per i più piccoli poi, è ancora più importante non sottovalutare il ruolo dell’alimentazione per ottimizzare il rendimento dell’intero organismo, ancora in fase di crescita, e impegnato contemporaneamente in attività di studio, gioco e sport. Ma per chi svolge una regolare attività sportiva, l’attenzione a quel che si mangia, e a quando lo si mangia, deve essere ancora maggiore. Le Regole Per La Merenda Del Piccolo Sportivo L´alimentazione, si sa, riveste un ruolo determinante per una buona prestazione sportiva. E nel caso dei bambini bisogna anche tenere conto che lo sport si inserisce in una giornata già densa di impegni scolastici. La merenda, quindi, diventa un pasto particolarmente strategico e importante. “Bisogna sfatare il mito secondo cui chi fa sport deve mangiare di più di chi non ne fa – esordisce il nutrizionista-medico dello sport Michelangelo Giampietro, consulente scientifico del sito www.Merendineitaliane.it – Molti genitori fanno ancora l’errore di esagerare nella quantità di cibo proposta a merenda, perché sentono il bisogno di “compensare” la fatica dei figli che fanno sport. È, invece, preferibile puntare su una merenda più energetica e nel contempo più digeribile. Come? Scegliendone una più ricca di carboidrati e meno di grassi. In particolare, bisogna puntare soprattutto sui carboidrati se si praticano ad esempio giochi di squadra, su carboidrati e grassi se si svolgono lavori di lunga durata e continuativi, come nuoto o maratona. Prendiamo l’ esempio di un bambino normopeso di circa 10 anni, che fa calcio e ha un fabbisogno quotidiano di 1500/1800 calorie. Poiché la merenda deve rappresentare il 10-15%, dovrà contenere circa 150-180 calorie, quindi una giusta merenda potrebbe essere rappresentata da una merendina non farcita in abbinamento con un succo di frutta (o un frutto) o uno yogurt. Se, invece, è un bambino in sovrappeso, la merenda dovrà contenere meno di 150 calorie e potrebbe essere costituita da uno o due frutti, una merendina non farcita e un frutto, crackers o yogurt e frutta. Meglio lasciare i cibi più ricchi di proteine per la cena, poiché richiedono una digestione più lunga”. Qual è il momento giusto per farla? Anche in questo caso non esistono regole universali, ma dipende dalle abitudini del bambino. “Se l’attività sportiva viene praticata 4 o 5 ore dopo il pranzo – continua il prof. Giampietro - è consigliabile farla circa un’ora e mezza prima dell’allenamento, salvo poi ripeterla mezz’oretta dopo l’attività. In questo caso, è consigliabile puntare su una merenda altamente digeribile, come fette biscottate con miele/marmellata, un dolce da forno non farcito in abbinamento ad un succo di frutta o un frutto. Dopo l’attività, per reintegrare i liquidi persi, si può bere un frullato o un bicchiere di latte, da evitare prima del movimento perché sono più difficilmente digeribili. Se, invece, come accade soprattutto ai più piccoli, l’attività si fa più a ridosso del pranzo, è bene far merenda al termine dell’allenamento, privilegiando una merenda ricca di carboidrati semplici e complessi insieme, tipo biscotti secchi o pane e marmellata, alternandoli con dolci da forno a base pandispagna, pasta frolla, brioche o con cereali. Un ingrediente che non deve mai mancare, infine, è la varietà: la merenda non deve essere necessariamente uguale tutti i giorni e deve contemplare sempre una buona dose di liquidi (acqua, the, orzo, succhi di frutta al 100% o diluiti, latte) per reintegrare le perdite di acqua e sali, persi con lo sforzo muscolare. Per chi, invece, non fa alcuno sport, l’orario migliore è a metà pomeriggio, con una merenda dolce o anche salata, come pane e prosciutto o altre farciture a minore contenuto di grassi.” Secondo L’onu Lo Sport È Fondamentale Per Un Sano Sviluppo Dei Bambini È fondamentale che i ragazzi siano educati al movimento il prima possibile e svolgano una adeguata quantità di attività fisica. Lo sport è un elemento fondamentale per il sano sviluppo dei bambini, ancora di più di quanto lo sia per gli adulti, tanto da esser stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale. “Bisogna educare il prima possibile i bambini ad uno stile di vita sano, con un’alimentazione varia ed equilibrata e adeguato movimento – aggiunge Giampietro, dalle pagine del sito www.Merendineitaliane.it – i bambini di oggi fanno molta attività fisica sulla carta, lo dimostrano i numeri delle iscrizioni alle varie società sportive, ma il problema di fondo è capire che cosa questi bambini fanno durante gli allenamenti. Una ricerca che abbiamo condotto qualche anno fa con la Scuola dello Sport del Coni e il maestro dello sport Alessandro Donati ha messo in luce proprio questa caratteristica: la gran parte del tempo che questi bambini trascorrono nei centri sportivi è dedicato alla spiegazione dell’esercizio e all’impostazione dell’allenamento, per cui in realtà in un’ora di allenamento il tempo dedicato al movimento è spesso una minima parte, ovvero circa venti minuti. Questo è certamente uno dei fattori che contribuisce all’incremento della sedentarietà che possiamo definire silente, perché noi crediamo che i bambini si muovano e, in realtà, non si muovono.” Non tutti i bambini sono naturalmente predisposti al movimento. È, quindi, fondamentale che la scelta dello sport da praticare sia vissuta come un gioco, in maniera che divertimento e movimento convivano. Iscrivere un bambino ad un corso sportivo significa agire sul suo sviluppo fisico, ma anche psichico, poiché è stato dimostrato che la pratica sportiva prolungata influenza anche la personalità  
   
 

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