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Notiziario Marketpress di
Lunedì 02 Settembre 2013 |
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PISA - ANCORA UN ANNO POSITIVO PER LALTA TECNOLOGIA PISANA
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Pisa, 2 settembre 2013 - Diversificazione degli sbocchi commerciali,
presenza sui mercati esteri, investimenti in innovazione e su personale
qualificato: questi i fattori che nel 2012 hanno permesso alle imprese
dellŽalta tecnologia pisane di mantenere i fatturati (solo un -0,6%) e
accrescere lŽoccupazione (+1,2%) e che, in prospettiva, fanno veder rosa anche
per il 2013 (+1,6% le previsioni del fatturato). Positive anche le performance
reddituali: il 17% delle imprese afferenti allŽalta tecnologia segna un aumento
dei margini rispetto al 2011 ed il 24% registra addirittura un utile. Si tratta
di un universo che le diverse tornate di indagine dellŽOsservatorio regionale
sulle imprese High-tech hanno quantificato in 253 tra unità locali ed imprese,
4.726 addetti (la seconda provincia della Toscana dopo Firenze) e con un
fatturato stimato che si attesta sui 733milioni di euro: il 6,1% di quello
regionale. A livello settoriale lŽIct rappresenta ancora il primo ambito
tecnologico pisano con il maggior numero di unità locali (126) e addetti
(1.537). Questo in estrema sintesi il quadro dellŽalta tecnologia in provincia
di Pisa che emerge dallŽanalisi condotta dallŽUfficio Studi e statistica della
Camera di Commercio di Pisa sui dati dellŽOsservatorio sulle Imprese High-tech
della Toscana.
Occupazione e fatturato
LŽindagine 2013 si è concentrata, in provincia di
Pisa, su un campione di 165 unità locali di cui 108 sono risultate ad alta
tecnologia e, di queste, 91 sono state classificate nella categoria dotata di
maggiore intensità tecnologica e di una maggiore propensione allŽattività
innovativa, le cosiddette "gold". 57 imprese, pur appartenendo a
settori comunemente considerati ad elevato contenuto tecnologico, non
posseggono i requisiti per essere considerate ad alta tecnologia.
LŽindagine evidenzia, per il 2012, una netta
divaricazione della dinamica degli addetti che vede crescere quelli delle
aziende ad alta tecnologia (+1,2%) e diminuire quelli delle imprese non facenti
parte di questo gruppo (-1,8%). Considerando le mansioni e le qualifiche
possedute, crescono sia le risorse umane dedicate alle attività di R&s
(+1,2%) che quelle in possesso di Laurea in materie tecnico-scientifiche
(+0,6%).
Considerando i risultati di altre rilevazioni svolte
in provincia di Pisa, la diminuzione dello 0,6% segnata dal fatturato fa
sembrare il settore dellŽalta tecnologia come unŽ"isola felice". Più
complessa, invece, la situazione delle aziende non afferenti allŽalta
tecnologia che nel 2012 registrano una contrazione dellŽ1,9%.
Le previsioni per il 2013 evidenziano un miglioramento
rispetto al 2012 con una crescita complessiva dellŽ1,6% al cui interno spicca
il +1,9% delle unità "gold". Le imprese non afferenti allŽalta
tecnologia segnano invece unŽulteriore contrazione: -0,8%.
Mercati e prodotti
Le imprese dellŽalta tecnologia mostrano una discreta
propensione allŽinternazionalizzazione: il 36% esporta una quota di fatturato
che, in media, tocca il 34%. Interessante anche la distribuzione per i mercati
esteri destinazione, una distribuzione che vede lŽEuropa prevalere in termini
di quote di imprese che ci si interfacciano (il 25% dellŽhigh-tech) ed il Resto
del mondo primeggiare per livello di fatturato prodotto: il 28% del totale.
Le imprese del campione segnalano unŽelevata
differenziazione dei mercati di sbocco del prodotto/servizio offerto che ha
permesso una tenuta dei fatturati: servizi di comunicazione/informazione per il
25% delle aziende, prodotti manifatturieri vari per il 20%, altri servizi non
diversamente qualificati il 14%, prodotti sanitari per il 10%, beni e servizi
per la Pa e la difesa lŽ8%.
Attività di ricerca
LŽattività di ricerca di base svolta nellŽultimo
triennio ha portato un terzo delle imprese High-tech pisane ad introdurre nuovi
prodotti che, mediamente, hanno pesato per il 31% sul fatturato
complessivamente realizzato. Si tratta per lo più di prodotti/servizi di
nicchia molto vicini alla frontiera tecnologica del settore rispetto ai
principali concorrenti.
Lo svolgimento di attività di ricerca di base
sperimentale interessa, nellŽultimo triennio, la quasi totalità delle aziende
high-tech (lŽ81%) mentre ad una certa distanza troviamo le azioni intraprese
con Enti Pubblici di Ricerca (39%) e con progetti di livello europeo (il 33%),
ovvero programmi pubblici nazionali o regionali per il finanziamento di azioni
innovative (il 23%).
Importante anche lo sforzo per mantenersi sulla
frontiera tecnologica: nel comparto High-tech, la quota di addetti occupati in
R&s tocca il 46%, i laureati in discipline tecnico scientifiche il 53% e la
quota della spesa in R&s sul fatturato sostenuta nellŽultimo triennio è
pari al 10%. I ricercatori addetti alla R&s sono il 17%.
Investimenti
LŽanalisi della quota di imprese che dichiarano di
voler effettuare attività di investimento nei prossimi tre anni marca le
distanze tra le imprese High-tech, che nel 70% li faranno, e non High-tech
allŽinterno delle quali tale percentuale si ferma al 48%.
Le differenze, oltre alla quota, riguardano le
tipologie di investimento che si vorrebbero compiere. Le imprese High-tech
intendono realizzare attività generali di ricerca e sviluppo in house (nel 59%
dei casi) ed in collaborazione con soggetti esterni (nel 22%) ovvero in beni
immateriali (nel 12%).
"Grazie a forti investimenti in ricerca e
sviluppo e personale - osserva il presidente della Cdc di Pisa, Pierfrancesco
Pacini - ad una differenziazione più spinta dellŽofferta e allŽesplorazione dei
mercati esteri, lŽalta tecnologia pisana ha mostrato di saper reggere lŽurto
della crisi. La Camera di Commercio, per supportare lo sviluppo di imprese
innovative, da anni non solo partecipa al capitale di rischio aziendale con il
fondo rotativo ma agevola anche il cosiddetto "business matching"
attraverso il Club delle Imprese Innovative. Per diffondere e promuovere la
cultura dellŽinnovazione proprio in queste settimane la Camera ha lanciato il
Premio Eco Innovazione: unŽiniziativa rivolta alle Piccole e Medie Imprese che
abbiano realizzato interventi innovativi finalizzati al miglioramento
dellŽefficienza energetica, allŽincremento dellŽutilizzo delle fonti di energia
rinnovabile e allŽuso sostenibile delle risorse."
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