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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Settembre 2013
 
   
  ISTAT: CHIODI, CONFERMATA BONTA´ POLITICA ECONOMICA ABRUZZESE CALO DISOCCUPAZIONE MERITO ANCHE REATTIVITA´ IMPRENDITORI

 
   
  L´aquila, 2 settembre 2013 - "Gli esiti dell´ultimo rapporto Istat non ci sorprendono più di tanto. Stiamo lavorando con grande impegno e determinazione per affrontare la crisi economica. Quindi, il fatto che l´Abruzzo sia una delle due regioni, insieme alla Basilicata, citata in positivo quanto a tasso di disoccupazione, conferma la bontà delle scelte industriali ma anche finanziarie che questo Governo regionale porta avanti ormai da quattro anni". Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, è consapevole che l´Istat ha solo fotografato la realtà dei fatti: disoccupazione che nel secondo trimestre di quest´anno scende di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso (10,7 contro 10,9). Dato ancor più evidente se si considera il trend nazionale, con la disoccupazione in crescita ovunque. "Se l´Abruzzo sta reagendo meglio di altri territori a questa profonda recessione - dice il presidente Chiodi - lo si deve a due fattori. Il primo, l´intraprendenza dei nostri imprenditori che, con coraggio, hanno sposato l´idea di non chiudersi, di isolarsi. Il secondo, la lungimirante azione della Regione che ha voluto con ostinazione investire nell´innovazione, nella ricerca; che è stata vicina alle aziende; che ha sostenuto l´assunzione di giovani e donne con progetti mirati; che ha affiancato agroalimentare e turismo nella conquista dei mercati esteri". Dunque, per Chiodi, dall´Istat solo un riconoscimento, di certo apprezzato, di una gestione oculata delle risorse pubbliche. "Non a caso - ricorda il Presidente - siamo l´unica Regione ad aver avuto accesso ai Fas, fondi che stiamo immettendo nel nostro sistema produttivo. Così come siamo in capo alla lista per spesa dei soldi europei a fini occupazionali". Da Chiodi un plauso agli imprenditori, "reattivi più di altri" ed un invito a continuare su questa stessa strada, nella certezza che "sia l´unica giusta per trovarsi preparati quando la crisi lascerà di nuovo il posto alla ripresa ed alla crescita".  
   
 

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