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Notiziario Marketpress di
Martedì 03 Settembre 2013 |
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IL VOTO PER I CONSORZI DI BONIFICA: SANCIRE IL NUOVO NEL SEGNO DI TRASPARENZA E EFFICIENZA
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Firenze, 3 settembre 2013 – “Il 30 novembre si terranno in un’unica
giornata le elezioni per votare, in tutta la Toscana, i nuovi Consorzi di
bonifica e sancire così un cambiamento fondamentale, iniziato il giorno in cui
è stata approvata, quasi all’unanimità, la riforma regionale per avere Consorzi
che rispondono ai principi di efficienza, uniformità, trasparenza e svolgono un
maggiore e migliore quotidiano presidio di tutti i corsi d’acqua della Toscana.
Per questo mi auguro che l’affluenza alle urne sia alta e che cittadini e
imprese scelgano di partecipare in modo attivo alla vita del Consorzio”. Lo ha
detto l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini a
tre mesi dalla scadenza delle elezioni consortili che faranno nascere i nuovi
Consorzi di bonifica.
“Venendo – ha proseguito – alle polemiche degli ultimi
giorni avanzate da alcuni sull’abolizione dei Consorzi e sulle elezioni,
ricordo per l’ennesima volta che chi vuole questo lo deve chiedere al
Parlamento non alla Regione, visto che i Consorzi sono istituti con legge
nazionale. Aggiungo poi che sospendere le elezioni vorrebbe dire lasciare le
cose come sono. Quanto ai costi delle elezioni – ha detto ancora – , la spesa
per la tornata elettorale si aggira sui 650mila euro, che equivale all’1,5 per
mille delle entrate che provengono dai ruoli, e non sui 1.800 Ml. In pratica,
considerando che il costo medio di una bolletta si può stimare in 40 euro
l’anno per ciascun contribuente, le elezioni incideranno per 6 centesimi. E
comunque continuiamo a lavorare per contenerli ancora”.
Rispondendo poi ad alcune posizioni espresse dall’Uncem,
l’assessore ha sottolineato che “la riforma non penalizza le aree montane, ma
rende più omogenea, nella gestione, la manutenzione dei corsi d’acqua. Sarà più
chiaro chi fa che cosa, e sarà più facile controllare, sia per le istituzioni
che per i cittadini”.
Bramerini si è quindi soffermata sul destino dei
tributi. “I 65 milioni di entrate annuali che provengono alla Toscana dai
tributi per la bonifica – ha detto -, né la Regione né un altro ente potrebbe
utilizzarli a causa del Patto di stabilità. Solo i Consorzi, che sono soggetti
di natura privata, possono usare quegli introiti in opere sul territorio e
restituire così ai cittadini il servizio per il quale hanno pagato”.
L’assessore ha concluso ringraziando i 6 commissari
attuali, che sono tecnici delle Province, per il prezioso lavoro di supporto
nell’organizzazione delle elezioni.
Cosa dice la legge – L’esistenza dei Consorzi di
bonifica è prevista da una norma nazionale (legge 31 del 2008). La legge
prevede che a carico dello Stato ci sia solo la realizzazione di nuove opere
idrauliche e, solo nel caso dei corsi d’acqua più grandi, lo Stato effettui la
manutenzione straordinaria.
La manutenzione ordinaria delle opere, ad eccezione di
alcune opere strategiche (meno del 5 per mille di tutto il reticolo idraulico),
è invece a totale carico del privato. La legge nazionale specifica altresì che
tale attività possa essere assicurata tramite la costituzione di appositi
Consorzi fra privati che in forma associata gestiscono un’attività che riguarda
più di 40.000 km in Toscana di corsi d’acqua.
Dal 2010 lo Stato non eroga più alcun finanziamento
per questo tipo di opere, finalizzate anche alla manutenzione straordinaria dei
corsi d’acqua.
La Regione con la legge 79/2012 ha accorpato in soli
sei soggetti i tredici consorzi e le tredici Unioni di Comuni, più i 7 consorzi
interregionali). Per cui, a regime si passerà dai 33 enti gestori a 6.
In Toscana, dopo le elezioni, il Consorzio sarà
l’unico soggetto a svolgere l’attività di manutenzione. Prima della riforma
invece l’attività di manutenzione ordinaria era suddivisa fra più soggetti
(Province, Consorzi, Unioni di Comuni. Con la riforma alle Province spettano
compiti di controllo e vigilanza sui corsi d’acqua. Mentre alla Regione, oltre
a coordinare il lavoro di Province e Consorzi, spetta il compito di realizzare
le opere strategiche a livello regionale.
Il tributo oggi – La norma regionale stabilisce che
tutto il tributo ritorni sotto forma di lavori per il territorio, riducendo al
minimo le spese amministrative di gestione.
La nuova legge regionale dice chiaramente che saranno
tenuti al pagamento del tributo solo i consorziati che riceveranno un beneficio
“specifico e diretto” dall’attività del Consorzio, infatti questo tributo non è
una tassa di scopo ma un contributo che consente di mantenere e incrementare il
valore di case e terreni.
Le nuove cartelle con il nuovo metodo di calcolo dei
tributi arriveranno per la prima volta nel 2015, dopo le elezioni del 30
novembre 2013, perché i nuovi soggetti dovranno redigere il nuovo piano di
classifica che, dopo un percorso partecipativo, deve avere l’ok dalla Regione.
Un unico atto pubblico e consultabile da tutti
programmerà anche i finanziamenti degli interventi da realizzare con risorse
regionali, europee e nazionali e individuerà tempi, costi e responsabilità.
Il costo degli organi politici dei Consorzi è fissato
solo per il Presidente ; per gli altri due membri dell’ufficio di presidenza
sono previsti solo 30 euro come gettone di presenza. In termini percentuali
questo corrisponde a meno del 3 per mille, ovvero su una cartella media di 40
euro/annui, a poco più di 10 centesimi.
Le elezioni – La legge regionale è intervenuta sul
meccanismo elettorale per ovviare alla scarsissima affluenza alle urne che in
passato hanno visto una partecipazione in media pari al 2% degli aventi
diritto. Le elezioni sono obbligatorie per legge nazionale.
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