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Notiziario Marketpress di
Lunedì 09 Settembre 2013 |
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PUGLIA: NO A MILITARIZZAZIONE SERVIZI IGIENE MENTALE. SÌ A CUSTODI E RIFORMA
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Bari, 9 settembre 2013 - L’assessore alle Politiche
della Salute, Elena Gentile, ha incontrato il 5 settembre i direttori generali
delle Asl pugliesi, per fare il punto, anche in vista dell’odierna riunione del
comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, sulle misure di
sicurezza per proteggere il personale in servizio presso le strutture sanitarie
aperte al pubblico come i Sim – Csm (servizi igiene mentale –centri salute
mentale). All’indomani del tragico omicidio della dottoressa Paola Labriola
avvenuto nel Csm-sim di via Casale a Bari infatti forte è stata la richiesta di
misure di prevenzione presso gli ambulatori aperti al pubblico.
La parola d’ordine è “no alla militarizzazione”. Lo ha
ribadito l’assessore Gentile durante la riunione: “Non metteremo nei servizi
personale armato o in divisa. Quel che è mancato finora, anche a causa dei
tagli al budget che il Governo ha imposto in tutto il settore sanitario, è un
sistema di filtro all’ingresso, una figura che si possa assimilare a un
commesso o a un portiere che abbia funzioni di filtro e sorveglianza.
Questa figura sarà introdotta da subito in alcuni
Csm-sim della Asl Bari. Le Asl poi faranno un elenco delle priorità e delle
innovazioni da introdurre progressivamente: dalla videosorveglianza ai sistemi
di allarme e ai videocitofoni, dai corsi di formazione per la difesa personale per
gli operatori che ne facciano richiesta fino allo spostamento nelle aree degli
ospedali delle guardie mediche”. “Occorre – ha specificato – introdurre un
front-office. Il Csm.sim di Bari non era un luogo fatiscente, ma un posto
gradevole dove però si poteva accedere direttamente agli studi dei medici.
Presto ci saranno custodi in borghese e non armati, anche per tutelare il
libero accesso dei pazienti che arrivano anche per patologie delicate. Il
profilo del personale dovrà essere discreto e competente. Inoltre occorre che
nei centri ci sia promiscuità di genere: ieri al Sim erano in servizio solo
donne. Abbiamo chiesto allora ai Dg di fare specifiche riunioni interne per
mettere in sicurezza i Sim soprattutto nei grandi centri, specificando le
necessità. Chiederemo la collaborazione del Prefetto perché ci sia attenzione
da parte delle forze dell’ordine”.
(Durante la riunione è emersa ad esempio la situazione
di Brindisi, dove il posto di polizia del “Perrino” chiude di notte, ndr).
“Infine ci sarà la razionalizzazione dei centri Csm-sim, che dovranno essere
aperti almeno 12 ore al giorno, ma ridotti di numero. Un Sim aperto dalle 8
alle 20 assicura un migliore servizio di alcuni aperti solo la mattina”. Il Dg
della Asl Bari, Colasanto, ha assicurato che saranno individuate le vie
amministrative più brevi per trovare e pagare il personale necessario. Saranno
quindi accorpati e potenziati, con apertura dalle 8 alle 20 e con più
personale, i 45 centri pugliesi, a partire dai 14 della provincia di Bari che
diventeranno 7.
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