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Notiziario Marketpress di
Martedì 10 Settembre 2013 |
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AGROALIMENTARE, IN LIGURIA VENDEMMIA IN RITARDO, MA BUONA I DATI RACCOLTI DAL CENTRO REGIONALE DI AGROMETEOROLOGIA PREVEDONO UNO SLITTAMENTO DI DUE SETTIMANE
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Genova. Vendemmia in ritardo, ma buona, in Liguria. Le
previsioni sono del centro di agrometeorologia applicata dell’assessorato
all’Agricoltura della Regione Liguria che ha sede a Sarzana , effettuate
attraverso la rete di monitoraggio in una trentina di aziende.
Le analisi effettuate sulle uve raccolte con il primo
campionamento, del 5 agosto, mostravano in tutte le quattro province liguri un
ritardo nella maturazione rispetto allo scorso anno: zuccheri più bassi e
acidità più elevate.
"In effetti, lo sviluppo della vite si era già
mostrato in ritardo nelle varie fasi fenologiche (germogliamento, fioritura e
fruttificazione) a causa delle condizioni meteo della primavera e dell’inizio
estate, caratterizzate da abbondanti piogge e temperature inferiori alle medie
stagionali. Di conseguenza le uve hanno iniziato in ritardo il processo di
maturazione", spiega Beatrice Pesenti Barili, dottoressa agronoma del
centro regionale.
Anche i campionamenti successivi al primo hanno
confermato questo andamento e il ritardo a oggi è quantificabile in circa 10-14
giorni.
Le ultime analisi ,eseguite su uve raccolte il 2
settembre,mostrano comunque un buon rapporto tra zuccheri e acidità: le uve
stanno accumulando sostanze zuccherine regolarmente, senza però perdere troppi
acidi. L´acidità è utile per l’equilibrio organolettico del vino e per la sua
conservabilità.
Le aziende vinicole
in Liguria sono oltre 1700. Si tratta, nella stragrande maggioranza, di
piccoli produttori. La superficie vitata regionale è di 1547 ettari, di cui540
a Doc- Denominazione di origine controllata
di 53 quella dove si producono vini Igt e 954quelli da tavola.
La produzione totale di vino è di oltre
centocinquemila ettolitri , pari a una produzione di circa 4 milioni e
mezzo di bottiglie.
Il "sistema qualità" della vitivinicoltura
ligure si esprime in otto denominazioni di Origine Controllata. Sono: Doc Ormeasco di Pornassio, Doc Rossese di
Dolceacqua, Doc Riviera Ligure di Ponente, Doc Val Polcevera, Doc Golfo del
Tigullio - Portofino, Doc Colline di Levanto, Doc Cinque Terre, Doc Colli di
Luni) e in quattro Indicazioni Geografiche Tipiche (Igt Liguria di Levante, Igt Colline del
Genovesato, Igt Colline Savonesi, Igt Terrazze dell’Imperiese).
Tra le uve a bacca bianca il vitigno più diffuso in
tutte le quattro province liguri è il Vermentino, seguito dal Pigato e
Lumassina per la provincia di Savona, il Bosco e l’Albarola per La Spezia, la
Bianchetta e il Moscato per Genova. Tra le uve a bacca nera il Rossese di
Dolceacqua, l’Ormeasco, la Granaccia e il Ciliegiolo sono tra i vitigni più
rappresentativi.
Tra i vini passiti da segnalare il celebre Schiacchetrà delle Cinque Terre.
A questi vitigni "tradizionali" si
aggiungono quelli frutto della valorizzazione del patrimonio varietale
autoctono ligure curata dall’assessorato
all’agricoltura regionale che ha
permesso un recupero capillare su tutto
il territorio di numerose varietà
autoctone minori a bacca bianca e rossa di particolare valore enologico fra cui Ruzzese, Moscatello di Taggia, Barbarossa, Massaretta,
Bruciapagliaio, Picabon, Fratepelato , Vermentino nero.
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