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Notiziario Marketpress di
Giovedì 12 Settembre 2013 |
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NITRATI: LA REGIONE LOMBARDIA HA UN PIANO SULLE ZONE VULNERABILI
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Milano - Oltre 15.000 ´Comunicazioni nitrati´
presentate dalle aziende agricole lombarde e un iter che procede, nonostante le
lentezze dei Ministeri delle Politiche agricole e dell´Ambiente. È questa la
situazione portata a conoscenza della Giunta regionale dall´assessore
all´Agricoltura Gianni Fava. Sui nitrati la Regione Lombardia, con il
contributo di Ersaf, Arpa, Direzione Ambiente, Direzione Agricoltura,
Università di Milano, ha elaborato un Piano operativo mirato all´elaborazione
di un modello autonomo di definizione delle zone vulnerabili.
Entro L´anno Applicazione Piano - "Entro l´anno
tale modello - annuncia l´assessore Fava - verrà applicato a tutto il
territorio regionale interessato dalle attuali zone vulnerabili e consentirà di
formulare una nuova proposta, per definire le aree sensibili ai carichi
azotati". Sono ancora necessari rilevanti investimenti - informa la
comunicazione alla Giunta - per l´adeguamento strutturale delle imprese
agricole, anche se "la maggior parte ha già raggiunto il traguardo della
conformità rispetto alle strutture di stoccaggio". Resta da risolvere il
nodo legato al rispetto dei limiti per l´utilizzo agronomico dell´azoto, in
particolare per le aree vulnerabili.
Ora Confronto Con Ue - Per la Regione Lombardia rimane
necessario favorire il più possibile l´utilizzo dei nitrati di fonte zootecnica
anche nei territori che oggi utilizzano esclusivamente fertilizzanti chimici,
promuovere la realizzazione degli impianti di trattamento degli effluenti,
agire razionalizzando la normativa nazionale e delimitare, nelle zone
vulnerabili, le sole aree per le quali i monitoraggi dimostrano una effettiva
criticità ed un effettivo carico zootecnico. Inoltre, spiega ancora la
relazione tecnica, sarà fondamentale equiparare il digestato al concime
minerale. Dopo la lettera al ministro De Girolamo, in cui l´assessore Fava
sollecitava azioni concrete a tutela degli allevatori della prima regione
agricola d´Italia, la Lombardia pensa che siano ormai maturi i tempi per
avviare un percorso di confronto con la Commissione europea, per una
complessiva revisione della ´Direttiva nitrati´.
Serve Studio Con Nostri Parametri- "Non ha senso
applicare una normativa che è messa a punto sulla base di parametri riferiti a
sistemi agricoli completamente differenti da quelli della Pianura padana e con
zootecnie meno intensive - denuncia Fava -, anche perché, a distanza di oltre
20 anni dalla sua approvazione, la stessa ´Direttiva nitrati´ mostra evidenti
limiti nel recepimento delle più moderne e aggiornate metodologie di controllo,
monitoraggio e applicazione".
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