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Notiziario Marketpress di
Giovedì 12 Settembre 2013 |
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ESPORTAZIONI PIEMONTESI: NEI PRIMI 6 MESI DEL 2013 LE VENDITE ALL’ESTERO CRESCONO DEL 2,1% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2012 TRA LE PRINCIPALI REGIONI ESPORTATRICI, IL PIEMONTE HA REGISTRATO LA PERFORMANCE MIGLIORE
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Torino, 12 settembre 2013 - Nei primi sei mesi del 2013, il valore delle
esportazioni piemontesi ha raggiunto i 20,4 miliardi di euro registrando un
incremento del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2012. La performance
realizzata dall’export regionale è di segno opposto rispetto al dato
complessivo nazionale, che risulta in calo dello 0,4% rispetto al periodo
gennaio-giugno 2012. La dinamica tendenziale dell’export nazionale nei primi
sei mesi dell’anno è la sintesi della flessione delle vendite all’estero
registrate per l’Italia insulare (-13,8%), meridionale (-6,0%) e
nord-occidentale (-0,2%) e dei risultati positivi conseguiti dai territori
dell’Italia centrale (+2,8%) e nord-orientale (+0,8%).
Il Piemonte si conferma, anche nei primi sei mesi del
2013, la quarta regione esportatrice, con una quota del 10,5% delle
esportazioni complessive nazionali (incidenza in lieve aumento rispetto a
quella rilevata nello stesso periodo del 2012, quando era pari al 10,2%). Tra
le principali regioni esportatrici, il Piemonte ha messo a segno la performance
migliore: la Lombardia, prima regione esportatrice in Italia, ha registrato una
sostanziale stazionarietà del valore delle merci esportate (-0,1%), mentre il
Veneto e l’Emilia Romagna, rispettivamente secondo e terzo territorio per
importanza rivestita sulle esportazioni italiane, hanno realizzato incrementi
prossimi al punto percentuale (+1,1% e +1,4%).
“L´export continua a sostenere il sistema produttivo
piemontese in un contesto caratterizzato da una persistente debolezza della
domanda interna. Nei primi sei mesi del 2013 infatti le vendite piemontesi
all’estero sono cresciute del 2,1%, mettendo a segno un risultato migliore di
quello nazionale (-0,4%). A trainare la crescita sono state le eccellenze
produttive del nostro territorio, in primis i mezzi di trasporto e i prodotti
alimentari - commenta Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte
–. La dinamica positiva è frutto anche del continuo impegno del sistema
istituzionale piemontese a supporto dell’internazionalizzazione del tessuto
imprenditoriale locale. Sono particolarmente orgoglioso di ricordare come, a
partire da gennaio, oltre 2mila imprese piemontesi abbiano aderito ai Progetti
integrati di mercato e di filiera del Piano strategico per
l’internazionalizzazione di Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte. Questa
partecipazione, insieme ai risultati dell’export che diffondiamo oggi, dimostra
l’importanza di un supporto coordinato ed efficace a favore delle imprese sui
mercati esteri”.
La crescita dell’export piemontese non ha interessato
tutti i comparti. Il settore dei mezzi di trasporto, primo per importanza
rivestita sulle esportazioni regionali con una quota del 22,4%, ha messo a
segno la performance migliore, registrando un aumento del 10,0%: tale dinamica
scaturisce dall’incremento delle esportazioni sia di componenti autoveicolari
che di autoveicoli. Di segno opposto è risultata la variazione tendenziale
realizzata dalle esportazioni della meccanica che, con una quota del 20,0% sul
totale regionale, hanno scontato una flessione del 4,6% rispetto al I semestre
2012. È negativa anche la dinamica delle vendite all’estero di metalli e
prodotti in metallo (-5,2%). Si segnalano, per contro, la brillante performance
messa a segno dall’export di prodotti alimentari (+6,9% rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente) e l’aumento delle vendite sui mercati esteri dei
prodotti del tessile-abbigliamento regionale (+2,4%).
Per quanto riguarda i mercati di sbocco delle merci
piemontesi, il bacino dell’Ue 28 ha attratto il 58,0% dell’export regionale,
contro il 42,0% dei mercati extracomunitari. Anche se i Paesi dell’Unione
europea continuano a costituire la principale area di destinazione delle
vendite all’estero dei prodotti piemontesi, la quota detenuta dall’area
comunitaria appare in ulteriore ridimensionamento rispetto al periodo
gennaio-giugno 2012, quando si attestava al 61,0% di quelle complessive. Tale
ridimensionamento è il frutto della performance negativa manifestata dalle
vendite piemontesi dirette ai partner comunitari (-2,9%). È risultata, invece,
decisamente più brillante la dinamica dell’export verso i Paesi extra-Ue 28
(+10,1%).
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