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Notiziario Marketpress di
Giovedì 12 Settembre 2013 |
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E SE GIOCARE NON FOSSE PIÙ UN DIVERTIMENTO? PRESENTATO IL CORTOMETRAGGIO DI LUCIO GARDIN SUL TEMA DELLA LUDODIPENDENZA
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Trento, 12 settembre 2013 - Si chiama "Diario di una trappola";
è il cortometraggio dell´attore Lucio Gardin che parla di un problema sociale
attuale e grave, la ludopatia. E´ stato presentato questa mattina alla
Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Realizzato con il patrocinio
della Fondazione e della Provincia autonoma di Trento, il film si basa su una
storia vera, anzi, su un milione di storie vere. Gioca sul tema della seduzione
per parlare del meccanismo che può portare alla spirale della ludopatia. L´idea
narrativa parte dal presupposto che una slot machine abbia vita propria. Cosa
pensa di tutti quelli che diventano schiavi della sua compagnia? La conclusione
è che il non riconoscere il problema e il mentire, a se stesso e alla propria
famiglia, porta il giocatore a rovinarsi la vita. Il giocatore patologico è
quindi una persona che ha bisogno di aiuto. L´autore tratta però un tema
spinoso come questo con leggerezza ed ironia. "Ho realizzato questo
cortometraggio - ha detto Lucio Gardin - perché credo che viviamo in un periodo
in cui ognuno deve contribuire a fare qualcosa di utile. Ho voluto parlare di
questo argomento nel modo più leggero possibile, senza fare paternali ma
utilizzando la forza dell´esempio. Credo ci sia bisogno di affrontare le cose
con un sorriso, recuperando anche un po´ di felicità." Dopo 13 minuti il
cortometraggio consegna allo spettatore un interrogativo che fa riflettere: e
se giocare non fosse più un divertimento?
Il filmato si rivolge alle associazioni che si
occupano di ludopatia e sarà diffuso anche in internet. Parteciperà inoltre ai
festival dedicati ai cortometraggi e farà da spunto ad un concorso creativo
rivolto ai giovani.
Alla presentazione, il saluto dell´assessore
provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi è stato portato da Livia
Ferrario, dirigente del Dipartimento lavoro e welfare della Provincia, che ha
sottolineato quanto sia forte l´impegno dell´istituzione nel contrasto ad un
malessere sociale che si sta manifestando negli ultimi tempi con una gravità
maggiore rispetto al passato e che coinvolge sempre di più i giovani.
"Sono importanti - ha detto - iniziative come questa che agiscono sul
fronte dell´informazione e della consapevolezza".
Il presidente della Fondazione Paolo Battocchi ha
ricordato che il tema della ludopatia riguarda tutti e che Fondazione Caritro
si è occupata da sempre della sensibilizzazione sulle dipendenze.
L´assessore alle Politiche sociali e pari opportunità
del Comune di Trento Violetta Plotegher ha espresso apprezzamento per la
collaborazione fra istituzioni pubbliche e private nel campo degli interventi a
favore della comunità. Il gioco è una cosa grande e bella, ha detto, se ci
mette in relazione con gli altri e ci dà emozioni positive; attenzione però a
non farne un mezzo per veder concretizzati sogni e speranze. (lr)
Alcuni dati sul fenomeno
Dati nazionali (studio Ipsad (Italian population
survey on alcohol and other drugs) dell´Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr
di Pisa):
in tre anni, dal 2008 al 2011, la percentuale di
persone tra i 15 e i 64 anni che ha puntato soldi almeno una volta su uno dei
tanti giochi presenti sul mercato è passata dal 42 al 47%. Circa 19 milioni di
scommettitori, di cui ben 3 milioni a rischio ludopatia. Soprattutto maschi,
disoccupati e persone con un basso livello di istruzione.
Ragazzi : Cresce anche tra gli adolescenti la «febbre
del gioco»: sono più di un milione gli studenti che lo scorso anno riferiscono
di aver giocato soldi e, nonostante una chiara legislazione restrittiva per i
minori, 630mila under 18 hanno speso almeno 1 euro giocando d´azzardo. Secondo
la ricerca, si stima che siano 100mila gli studenti che già presentano un
profilo di rischio moderato e 70mila quelli con una modalità di gioco
problematica.
Solitudine: l´identikit del giocatore problematico
mostra che sono soprattutto i maschi a finire nella «gabbia» del gioco. Il
titolo di studio più frequente è la licenza elementare. Il giocatore «tipo» è
disoccupato e se lavora ricopre la mansione di operaio.
Regione Trentino Alto Adige: le giocate in Taa da
gennaio ad ottobre 2011 sono state pari a 1.077 milioni di euro (la spesa
pubblica per finanziare il sistema sanitario trentino e di poco più di 1
miliardo di euro). Dai dati Ipsad del 2010 emerge che circa il 42% della
popolazione residente in Trentino-alto Adige tra 15 e 64 anni abbia giocato
puntando soldi. Il gioco è più diffuso tra gli uomini (52%) rispetto alle donne
(33%), inoltre l’11% degli uomini e il 6% delle donne riferisce di avere
l’impulso a giocare somme di denaro sempre più consistenti, mentre l’11% degli
uomini e il 4% delle donne cerca di tenere nascosta l’entità del proprio
coinvolgimento nel gioco.
La Provincia autonoma di Trento ha realizzato nel 2012
una campagna informativa finalizzata a contrastare il gioco d’azzardo, e nel
2013 si è provveduto, con il supporto dell’Apss, ad informare i cittadini sulle
strutture e servizi disponibili per ottenere supporto anche nei casi di
dipendenza. Le strutture sono : il Sert dell’Apss 0461 904777 e l’Associazione
Ama 0461 239640.
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